Suzuki Vitara Hybrid, viaggio sul Monviso [Video]

Pubblicità
Siamo andati con la Suzuki Vitara Hybrid alla corte del “Re di Pietra”, il Monviso, 3.841 mt. Il monte più alto del Alpi Cozie patrimonio Unesco!
23 ottobre 2020

E’ impossibile non distinguere, anche da lontano, la sagoma del Monviso, che si erge nella parte occidentale della Catena Alpina con la sua inconfondibile forma piramidale, che ha rappresentato fin dall'antichità un sicuro punto di riferimento visibile da gran parte della pianura Padana, caratteristica che gli è valsa il nome di "Mons Vesulus", "il Monte che si vede".

Anche per noi non è difficile raggiungerne le pendici viaggiando lungo il corso del fiume più lungo d'Italia, fino a raggiungere la Valle Po seguendo la più semplice delle vie di comunicazione che dalla pianura che degrada verso Torino raggiungono le Alpi Cuneesi.

Ma se anziché seguire la via più comoda e più breve, volessimo cercare un itinerario più avventuroso e panoramico, adatto a farci osservare la montagna da un punto di vista privilegiato ed esclusivo, magari incontrando animali selvatici e personaggi locali, che vivono e lavorano in quota, allora potremmo decidere di impegnaci lungo un itinerario fatto di piccole strade locali, di interessanti intervallive e di affascinanti sterrati panoramici.

Facendo questa scelta verremo proiettati nel divertente e caleidoscopico mondo della vacanza attiva, pur restando a pochi chilometri da casa.

Vivere l'outdoor, interagire con chi può trasmettere esperienze e valori legati al territorio attraversato, ammirare ecosistemi di montagna muovendosi all'interno di essi, similmente a quanto fanno i motociclisti, ci porterà a contatto con un mondo inaspettato, orgogliosi di scoprirlo al volante di una auto ibrida, che grazie alle sue doti di motricità, silenziosità e comfort si armonizza perfettamente con l'ambiente circostante.

La partenza dell'itinerario è fissato a Saluzzo, antica cittadina elegante e ricca, con una forte impronta medievale tutt'ora visibile e con forti radici storiche che riportano ai fasti dell'antico Marchesato del XV secolo, quando la sua potenza ed il suo dominio si estendevano su gran parte delle attuali valli occitane piemontesi e sulla pianura sottostante, in contrapposizione al dominio dei Savoia.

Da qui, all'incontro tra le Valli Po, Bronda e Varaita, risaliamo per un primo tratto il corso del fiume più lungo d'Italia, che in oltre 650 chilometri di lenta discesa verso l'Adriatico, tocca quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Dopo un breve ed intuitivo tratto percorso sulla strada provinciale n°26, nei pressi di Paesana, abbandoniamo questa direttrice in favore della laterale strada che porta a Pian Munè, seguendo le indicazioni che portano alla omonima stazione sciistica di interesse locale, ottima base per la partenza di divertenti escursioni estive.

Noi però vogliamo fin da subito vivere questi promontori e sfruttare al meglio la tecnologia AllGrip della SUZUKI 4X4, che ricordiamo prevede 4 modalità:

Modalità auto: a cui viene assegnata come priorità il risparmio di carburante con l’utilizzo delle due ruote anteriori e solo in caso di slittamento l’intervento anche delle posteriori.

Modalità sport: in grado di sfruttare al meglio la motricità delle 4 ruote offrendo il massimo delle prestazioni a seconda del richiamo dell’acceleratore.

Modalità snow: sfrutta tutte e 4 le ruote dosando al meglio la giusta coppia su terreni innevati o molto scivolosi, così da agevolare la guida su terreni con poco grip.

Modalità lock: quando ci si trova nelle situazioni più difficili ed estreme, lo slittamento del differenziale viene limitato, in più l’intervento del traction control dosa al meglio la potenza evitando slittamenti e perdita aderenza.

Iniziamo la salita che presenta una pendenza seria e costante, dove il ridotto peso in ordine di marcia, fissato in soli 1.245 kg, fattore che pochi considerano e ricordano in fase d’acquisto, facilita la salita e ancor di più la discesa soprattutto su strada sdrucciolevole!

Anche i consumi e le emissioni beneficiano di questa qualità, infatti con i 47 litri di capienza del serbatoio, la VITARA HYBRID 1.4 benzina turbo da 129 cv euro 6D, vanta un'ottima autonomia e non è difficile superare i 600 km senza fare rifornimento.

La versione ibrida riduce dal 20 al 25% la quantità di carburante consumato rispetto alla versione con la sola alimentazione a benzina, un dato molto caro ai più attenti al rispetto per l'ambiente e all'economia di utilizzo.

Tra le curve ed i tornanti la nostra Vitara si arrampica bene poi quando si agisce con più decisione sull’acceleratore il motore elettrico aiuta nella spinta e il divertimento è assicurato.

Oltrepassata la frazione Prato Guglielmo e lasciato sulla sinistra il bivio che conduce alla Borgata Droe, incontriamo una piccola area attrezzata con tavoli di legno sulla destra, oltre la quale si trova un bivio a destra, che segna l'inizio del percorso sterrato.

Siamo sulla strada giusta e continueremo seguendo le indicazioni dei cartelli escursionistici che portano alla Croce Tournour.

Oggi ad accompagnarsi ci sarà un amico appassionato di auto a trazione integrale, Fabrizio Bruno, pilota con un passato ed un curriculum vitae di tutto rispetto nel settore delle gare multidisciplinari estreme e nei rally raid, tra i quali spicca il mitico Camel Trophy una delle gare più dure al mondo per veri fuoristrada.

Attualmente Fabrizio, oltre ad avere un’agenzia di viaggi specializzata in tour esclusivi fuori dalle  rotte comuni,  scrive libri di viaggio dedicati agli appassionati di 2 e 4 ruote, accompagna turisti in auto e moto nei luoghi più estremi del pianeta e si dedica a diverse discipline outdoor;  stava rientrando dalle vacanze in sella alla Suzuki V-Strom e non è stato difficile convincerlo a farci da guida,... basta che ci sia di mezzo una nuova auto 4X4 da provare e lui si libera da qualunque impegno e poi è nativo di queste zone, quindi chi meglio di lui ci può dare i giusti consigli?

Fabry è arrivato, due chiacchiere e si parte subito con un tratto in moto per poi continuare alla guida della nostra Vitara, anche lui è stupito dalla silenziosità del motore e dalla prontezza dell'erogazione.

Le dimensioni compatte esternamente, ( lunghezza 4.170 mm, larghezza 1.775 mm altezza 1.595 mm), nascondono un interno spazioso che permette una seduta comoda; siamo entrambi alti oltre il metro e settantacinque,  ma c’è spazio anche per chi sta seduto posteriormente.

Abbiamo modo di apprezzare anche l’ampia apertura del tettuccio, che risulta utile in questi casi e ci consente di osservare fauna e paesaggi con il binocolo oppure ci permette di scattare qualche foto da punti di vista molto esclusivi.

Siamo qui anche per divertirci e quindi ne approfittiamo per osservare con più calma le splendide Alpi Cozie che ci saremmo persi viaggiando senza soste!

Proseguiamo lungo lo sterrato, buche pietre fango scorrono che è un piacere, incontriamo mucche al pascolo pastori, la silenziosità della Vitara non intacca la loro quotidianità, anzi apprezzata con quei colori così vivi che sembrano quasi pennellare una natura che in questa stagione pare vada verso il letargo e noi forse proviamo a ravvivarla!  

Passata la curva panoramica del Bric Tournur si entra in valle Oncino fino alla frazione Serre di Oncino, qui la carreggiata è un po' invasa da piante e rami i soli 1.775 mt. di larghezza del nostro mezzo agevolano il passaggio, anche la lunghezza a volte in caso di manovra o inversione di marcia può tornare utile, le strade sterrate solitamente hanno lunghi tratti con passaggi per una sola auto.

Giunti sull’asfalto si risale verso Crissolo per arrivare prima a Pian della Regina e poi Pian del Re 9 km circa, la strada si stringe parecchio in alcuni tratti passa una sola auto, prudenza e velocità moderata sono d’obbligo, senza però farsi distrarre da un paesaggio davvero unico, siamo a quota 2020 mt. proprio dove nasce il fiume Po il più lungo d'Italia e da cui partono diverse escursioni, le più note: il Giro di Viso, la Salita alla vetta del Monviso (3841 mslm) ed i sentieri per i Rifugi Quintino Sella, MontVisò, Giacoletti, ecc..., nonché l'arrivo al Buco di Viso (prima galleria delle Alpi del XIV secolo).

Qui il suono del gorgoglio dell’acqua e il vento che accarezza le Alpi Cozie paiono come unici incontrastati protagonisti accompagnati solo dallo sguardo del Re di Pietra: il Monviso che veglia su questa natura che almeno qui può raccontarsi e ricordarci di esistere.

La nostra Vitara Hybrid 4x4 AllGrip rossa marrakech e nera pare come una macchia di colore che vuole far parte di questo paesaggio, in effetti come darle torto, ha consumato poco e quindi strizzato l’occhio all’ambiente, non è stato solo il mezzo per raggiungere la meta, ma per raccogliere emozioni valori e incontrare persone che normalmente non avremmo mai potuto vedere.

E’ ora di rientrare, il Sole comincia a nascondersi dietro le montagne e la temperatura si fa più rigida, si torna verso Crissolo, Paesana per poi scegliere due possibili alternative: o proseguire verso Barge transitando sull’omonima colletta e poi raggiungere Saluzzo passando nei pressi dell'interessantissimo complesso dell'Abbazia di Staffarda (gioiello architettonico del XII secolo), o seguire le indicazioni per Sanfront, Rifreddo, Revello percorrendo la strada che passa nel fondovalle sul lato Est del Monte Bracco e arrivare a Saluzzo ( CN ) , un bel finale potrebbe essere una cena tra i ristorantini tipici nella via pedonale, tra testimonianze medioevali.

A volte basta togliersi dalle classiche vie quotidiane e osare, cambiare, sempre nel pieno rispetto di regole e dello spazio altrui, potersi muovere con questi mezzi quasi in punta di piedi significa spostare i confini, aprirsi ad una nuova conoscenza e scoprire un mondo che altrimenti ci saremmo persi.

Ricordiamo che è sempre assoluta buona norma accertarsi delle condizioni meteo e chiusure strade, i valichi alpini e strade montane sono soggette a diverse normative a seconda del periodo stagionale o numero di mezzi che transitano, anche la strada che porta al Pian del Re ( con parcheggio a pagamento)  ai piedi del Monviso non è esente, in estate quando il flusso di turisti aumenta drasticamente la strada può essere chiusa già nella tarda mattinata di domenica, c’è comunque poi una navetta per raggiungere la parte più alta.

Ora non rimane che ripartire per una nova meta, chissà dove ci porterà domani la nostra 4X4…..

Buon viaggio.

Fabrizio Gillone & Fabrizio Bruno

Pubblicità