Auto elettriche: nel 2020 arrivano gli incentivi?

Auto elettriche: nel 2020 arrivano gli incentivi?
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo Economico, annuncia misure per favorire l’acquisto di veicoli a zero emissioni
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
3 ottobre 2019

A provarci, l’avevano già fatto l’anno scorso, invero con risultati non memorabili: la norma dell’ecobonus, presente nella Legge di Bilancio del “Giuseppe Conte Primo“, malgrado le buone intenzioni non ha portato i risulti sperati.

Ecco che dunque si ritorna sull’argomento: il “Giuseppe Conte Secondo“ vuole caratterizzarsi per la vocazione green e quindi spinge forte per favorire la transizione all’elettrico. 

Stavolta però cambiando modalità, perché la prima non ha funzionato: ecco allora la volontà di coinvolgere direttamente tutte le realtà del settore automotive, lasciate colpevolmente silenziose in panchina un anno fa.

Durante un question time alla Camera, infatti, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha così affermato: «È mia intenzione convocare un tavolo automotive per favorire la transizione tecnologica verso la mobilità elettrica e a basse emissioni in maniera equilibrata e senza creare effetti distorsivi sul mercato».

Parole chiare, finalmente.

E, ha continuato il ministro, «questo Governo punta ad una graduale riconversione della filiera produttiva nazionale in un'ottica di condivisione e confronto con tutte le parte interessate, in piena sintonia con il Parlamento che potrà fare le proposte che riterrà necessarie nella prossima legge di bilancio anche attraverso un'indagine conoscitiva».

Al netto del “politichese“, si capisce che la modalità dirigista imposta dall’allora ministro Luigi Di Maio non è piaciuta e non ha sortito effetti; e, come suggeriscono tutti i navigatori in auto, è meglio “effettuare un’inversione di marcia“ e mettersi seduti intorno ad un tavolo per chiarirsi e confrontarsi.

D’altro canto, i numeri relativi al pur decantato ecobonus in vigore nel triennio 2019-2021, dimostrano che - come più volte sostenuto dalle associazioni di categoria - si tratta di un flop: dei 60 milioni di euro stanziati per quest’anno, gran parte sono ancora inutilizzati, con oltre il 50% dei fondi ancora fermo nelle casse dello Stato.

E ben difficilmente nell’ultimo trimestre dell’anno, in considerazione dei flussi di vendita finora verificati, tale tesoretto verrà intaccato in maniera significativa.

Tornano così di attualità provvedimenti classici per sostenere gli acquisti, ad iniziare dagli incentivi diretti praticati dai concessionari, cui potrebbero affiancarsi anche iniziative per favorire l’utilizzo delle vetture elettrice, con la revisione e l’aggiornamento del piano nazionale delle infrastrutture di ricarica. 

Ancora Patuanelli ha annunciato una «piattaforma unica nazionale di colonnine di ricarica» con l’obiettivo di favorirne la diffusione, ma poi non è entrato nei dettagli.

A tal proposito, va ricordato come già la Legge di Bilancio 2019 prevedesse che per condomini ed aree private le spese per la posa in opera di un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, infatti, possano venir detratte dalla dichiarazione dei redditi, nella misura del 50% e con il limite di 3.000 euro per interventi effettuati tra il 1° marzo 2019 e il 31 dicembre 2021, con frazionamento della detrazione in dieci quote annuali di pari importo.
 

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