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“Sto bene, ma sinceramente sul momento ci sono rimasto male, perché non ne capivo il motivo”: Kimi Antonelli a pochi giorni dal putiferio scatenato sui social dopo la gara in Qatar sembra sereno, nonostante le minacce di morte e gli insulti nei suoi confronti per la presunta natura volontaria dell’errore che ha lasciato strada a Norris. “Sono stato accusato di cose che non erano vere. Io non farei mai una cosa del genere, soprattutto perché stavo lottando per il podio. Se avessi voluto farlo davvero, l’avrei fatto molto prima, senza cercare di tenere così a lungo. Alla fine, mi sono detto che avrei dovuto concentrarmi sulla prossima gara e non pensare a questo”.
Nel suo incontro con la stampa italiana selezionata, tra cui anche Automoto.it, Antonelli ha spiegato che l’ingegnere di pista di Max Verstappen, Gianpiero Lambiase, si è scusato personalmente con lui. “È venuto a parlarmi e abbiamo chiarito, è stato molto carino da parte sua”. A Kimi sono arrivati messaggi di supporto da parte di Lando Norris e Max Verstappen. “Mi hanno scritto, e mi ha fatto piacere”. Non basta il sostegno dei colleghi, però. Serve anche agire perché non succeda più.
“Prima di me è successo a tanti piloti e succederà ancora. In uno sport come questo bisogna essere uniti. È normale che i fan tifino un certo pilota, ma dovrebbe esserci sempre quella forma di rispetto anche nei confronti di chi non si supporta. Alla fine, scendiamo in pista per fare del nostro meglio, non per danneggiare o favorire altri. Ci giochiamo la nostra carriera”. In ogni caso, “non ho guardato i social fino a oggi. La foto profilo nera era per mandare un messaggio. I social hanno molti difetti e molti pregi. Con questi canali si riesce ad aumentare la propria notorietà, ma senza si eviterebbero molte cose”.
A tenere banco nel giovedì di Abu Dhabi è inevitabilmente la lotta mondiale tra Max Verstappen, Lando Norris e Oscar Piastri. Chi vincerà, ma soprattutto chi lo merita di più? “Max ce la può fare – riflette Antonelli -. È difficile, ma se la Red Bull riuscisse a mettere tutto a posto e a esercitare pressione sulla McLaren Max potrebbe vincere. Sicuramente Norris è in una situazione favorevole, e qui ci aspettiamo che la McLaren vada molto forte. Credo che tutti e tre si meritino il mondiale, però Max in questa seconda parte di stagione sta facendo la differenza”.
Kimi, comunque, non ha paura della sua potenziale ingerenza nella lotta mondiale. “Io correrò la mia gara. Stiamo lottando per il secondo posto nel mondiale Costruttori, e ogni punto fa la differenza. E io sono anche vicino alla sesta piazza in campionato. Non vorrei perdermi delle occasioni. Cercherò di fare il mio meglio”. Yas Marina, comunque, “potrebbe essere una pista buona per noi. Dobbiamo aspettare le libere per capire come saremo messi. L’anno scorso non siamo andati benissimo, e forse quest’anno succederà il contrario, visto che la tendenza di questa stagione ci ha visti fare bene dove andavamo male nel 2024 e viceversa”.
L’obiettivo di Kimi è concludere al meglio una stagione in cui ha vissuto un “periodo lungo e piuttosto difficile. Non è stato facile a livello mentale, ma uscirne è stata una bella vittoria. Ho compiuto un passo in avanti come pilota e come persona. Non ero sicuro di riuscirci, ma sono contento di essermi sbagliato”. E ora che quel momento è alle sue spalle, Antonelli può persino stare davanti in classifica a Lewis Hamilton, l’uomo che ha sostituito in Mercedes.
A domanda in merito, Kimi abbozza. “Non mi curo più di tanto del fatto di poter finire in campionato davanti a Hamilton. Non nego che sarebbe bello batterlo, ma la cosa importante è che ho disputato una seconda parte di stagione positiva, anche come media di punti. Se dovessi concludere sesto sarebbe la dimostrazione di questo assunto, contando il distacco che avevo a Monza”.
In Qatar Antonelli ha celebrato Leonardo Fornaroli, laureatosi campione di F2 in Qatar e fresco terzo pilota della McLaren. “Spero per lui che possa diventare titolare in Formula 1. Ha dimostrato di meritarselo, vincendo sia in F3 che in F2. Con la McLaren avrà la possibilità di fare dei TPC e prepararsi nel caso in cui dovesse debuttare più avanti. Potrebbe stare fermo, ma a Piastri è successo lo stesso e non sembra che questo l’abbia influenzato più di tanto. Gli ci vorrà solo un po’ di tempo per togliersi la ruggine”. E chissà che l’Italia non possa tornare ad avere due piloti in F1.