F1. GP Abu Dhabi, Leclerc: "Soddisfatto di me stesso, ma a Ferrari manca performance. Per il titolo penso a Norris"

F1. GP Abu Dhabi, Leclerc: "Soddisfatto di me stesso, ma a Ferrari manca performance. Per il titolo penso a Norris"
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Alla vigilia dell’ultimo GP del 2025, Charles Leclerc analizza una stagione positiva sul piano personale ma deludente per la Ferrari, ammettendo il gap di performance e indicando Lando Norris come favorito per il titolo mondiale
4 dicembre 2025

Charles Leclerc arriva ad Abu Dhabi per l’ultimo appuntamento della stagione 2025 di con uno sguardo lucido su ciò che non ha funzionato in Ferrari e su ciò che invece considera un passo avanti personale. Durante la conferenza stampa della vigilia, seduto accanto alla coppa del campione del mondo – che ha anche preso in mano sorridendo, quasi per esorcizzare un futuro ancora da costruire – il monegasco ha ripercorso le difficoltà dell’anno, a cominciare dal deludente weekend del Qatar.

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Ferrari ha individuato “idee” sui problemi che hanno compromesso la prestazione a Losail, ma non soluzioni certe. "Non abbiamo la risposta al 100%, ma abbiamo capito cosa non abbiamo provato. Abbiamo chiaramente sbagliato qualcosa: non siamo mai stati competitivi, né in FP1 né in gara", ha spiegato Leclerc. Una debacle in parte legata alle caratteristiche della pista, ma non totalmente giustificabile: "Qatar non sarebbe mai stato un circuito favorevole, ma avremmo dovuto fare meglio. Qui mi aspetto di tornare dove dovremmo essere: probabilmente il terzo miglior team".

Tracciando il bilancio del 2025, Leclerc parla di una stagione personale solida ma frustrante nei risultati. "Sono soddisfatto del mio lavoro. Ho provato a migliorare e credo di averlo fatto. Ma le prestazioni generali non sono dove dovrebbero essere, soprattutto dopo come avevamo chiuso il 2024. Abbiamo reagito bene come squadra, pur con pochi aggiornamenti per via del focus sul 2026. È la macchina a mancare di performance, e spero che il prossimo anno sia diverso". Inevitabile uno sguardo al triello per il titolo mondiale: "Ho cambiato idea tante volte… Oscar, poi Max… Ora penso che sarà Lando. Dodici punti sono tanti: se non gli succede nulla, credo vincerà Norris". Sulla possibilità di incidere nella lotta al titolo durante la gara, Leclerc è netto: "Preferirei vincere il GP e non avere nulla a che fare con la loro battaglia. Combatterò allo stesso modo chiunque mi troverò davanti o dietro. Penso solo a massimizzare la mia gara per la squadra".

Il monegasco ha anche analizzato ciò che è mancato a Ferrari nel triennio regolamentare 2022-2025. "Non c’è una sola ragione. Nel 2022 siamo partiti forti ma soffrivamo di porpoising mentre Red Bull aveva una piattaforma più stabile. Poi, tolto peso, sono volati. Lo scorso anno abbiamo puntato presto sulla vettura 2025, sperando fosse la scelta vincente. E questa generazione di auto è stata difficilissima da comprendere: ciò che funzionava in fabbrica non sempre si traduceva in pista. Altri team, come McLaren e Red Bull, hanno fatto un lavoro migliore". Sul piano personale, Leclerc porta con sé tante piccole lezioni: "Nei primi anni avevo debolezze evidenti, soprattutto nella gestione gara e gomme. Oggi è tutto più sottile: lavori sui dettagli, affini esperienza. Non c’è una lezione principale, solo tante piccole cose da perfezionare".

Ha poi commentato il caso di odio online verso Kimi Antonelli dopo il Qatar, schierandosi con fermezza: "È inaccettabile. Migliaia di persone dietro una tastiera senza conseguenze… È triste. Quando sei giovane e guardi i social, è ancora più difficile. Non dovremmo abituarci a questo comportamento. Spero un giorno venga affrontato seriamente".

Infine, nessun rimpianto per la scelta Ferrari di interrompere presto lo sviluppo aerodinamico della SF-25: "Non cambiava molto: eravamo già in svantaggio tecnico dalla prima gara. Abbiamo capito presto che non avremmo lottato per il titolo. Non aveva senso sacrificare risorse del 2026 per provare a fare secondi o terzi. Avrei preferito lottare fino alla fine, ma nella nostra situazione era una decisione ovvia. Non me ne pento!".

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