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1973 - Purley, eroe senza lieto fine
Che gli standard di sicurezza nella lunga storia dell’automobilismo e della F1 abbiano fatto dei passi da gigante è innegabile, ma anche oggi riguardando ad alcuni incidenti del passato viene da pensare che in alcune situazioni si sarebbe potuto fare molto di più. È il caso ad esempio del GP d’Olanda del 1973 e del tragico destino di Roger Williamson. In una gara che viene anche ricordata per una delle rare diserzioni della Ferrari, il pilota inglese, al suo secondo GP della carriera è vittima di uno sfortunato incidente nel quale la sua macchina, prendendo fuoco, lo intrappola nell’abitacolo dopo essersi ribaltata. I soccorsi, poco attrezzati e decisamente poco preparati accorrono con fatale e colpevole ritardo condannando di fatto Williamson ad una morte fin troppo evitabile. David Purley, compagno e connazionale di Roger, è l’unico che incurante delle fiamme e delle vetture di passaggio prova con ogni mezzo ad estrarre il povero Williamson dal rottame. Per il suo vano ma eroico intervento sarà poi decorato con una medaglia al valore britannica.
1978 - Imbattibile 79
Iconica, bellissima ed imbattibile. Poche vetture di F1 possono vantare queste caratteristiche tutte insieme. Ma la Lotus 79 del 1978 fa certamente parte di questa schiera, oltre ad essere forse la vettura tecnicamente più importante della storia. La creatura di Colin Chapman, la quintessenza nonché capostipite delle vetture ad effetto suolo di fine anni ‘70 sconvolse il Circus con le sue forme e le sue innovazioni rivoluzionarie. Nelle mani di Mario Andretti e Ronnie Peterson, la “Black Beauty” annichilisce la concorrenza a partire dal suo debutto vincendo 6 prove su 11, fermata dal dominare tutte le gare solo da alcuni problemi di affidabilità di gioventù. Dopo aver conquistato il Mondiale Costruttori, proprio in Olanda la Lotus si assicura con l’ennesima doppietta anche quello piloti con tre gare di anticipo. Sarà poi il destino a scegliere di premiare Andretti, in quanto Peterson troverà la morte nella tragica carambola della gara successiva, a Monza.
1979 - Un giro su 3 ruote
Passare alla storia per dei mondiali, delle vittorie o delle pole position è un conto, ma passare alla storia per un ritiro, quella è tutt'altra cosa. Chiedere, ovviamente, a Gilles Villeneuve che nel GP d’Olanda del 1979 si rese protagonista di un curioso episodio che non fece altro che alimentarne la leggenda. Tutto comincia quando il canadese, mentre si trova in testa, viene attaccato da Alan Jones e nel tentativo di difendersi finisce in testacoda forando la gomma posteriore sinistra. Alla prima curva la gomma scoppia definitivamente, ma Gilles, come se nulla fosse successo, ingrana la retromarcia e riparte. Un pilota normale manterrebbe un’andatura lenta per arrivare sano e salvo fino ai box, ma Villeneuve di normale non ha nulla. Come un forsennato spinge la sua 312 T4 al limite mentre il poco che rimane del cerchione, ancora ancorato alla scocca per miracolo, comincia a strisciare sull’asfalto tra mille scintille. In tutta la sua innocenza e follia, l’Aviatore chiede ai meccanici di rimettere in sesto la macchina così che possa ripartire. Ovviamente questo non accadrà, ma quel singolo, pazzo, giro su tre ruote entra nell’immaginario collettivo al pari delle sue vittorie.
2021 - Febbre Verstappen
Il talento Verstappen ha permesso ai Paesi Bassi di riprendersi un ruolo da protagonista nel panorama della Formula 1 e l’epico Campionato del 2021 è stata l’occasione perfetta per reintrodurre il Gran Premio d’Olanda nel calendario, 36 anni dopo l’ultima edizione. Gli appassionati tifosi olandesi hanno finalmente potuto vedere un loro pilota lottare concretamente per il titolo nell’anno del grande duello con Lewis Hamilton. Alla vigilia del GP, sul rinnovato circuito di Zandvoort, i due hanno praticamente monopolizzato la scena fino a quel momento e sul suolo di casa Max, in una caldissima cornice da tutto esaurito, non si lascia sfuggire l’occasione e dopo aver siglato la pole position resiste al fiato sul collo di Hamilton per tutta la durata del GP conquistando una galvanizzante vittoria che manda in visibilio il popolo orange e gli riconsegna temporaneamente la vetta della classifica iridata.
2023 - Pazzo GP, ma vince il solito Max
Appena due anni dopo, Verstappen si ripresenta in Olanda da assoluto favorito e con due titoli e mezzo già sulle spalle, in quanto quello del 2023 assiste ad un dominio letteralmente senza precedenti e a Zandvoort Max è reduce da 8 vittorie consecutive con l’occasione di eguagliare il record di Vettel del 2013. L’unica variabile in grado di mettergli forse i bastoni tra le ruote è la pioggia, che la domenica condiziona pesantemente i 72 giri previsti. Subito dopo la partenza infatti un acquazzone getta nel caos la griglia costringendo una frenetica corsa ai box. Dal gruppo emergono Alonso e Gasly, mentre le Ferrari si trovano costrette a navigare nelle retrovie. Un secondo scroscio rimescola poi nuovamente le carte nelle ultime tornate costringendo anche un’interruzione di quasi un’ora. Dopo la ripartenza Perez sull’altra Red Bull riceve una penalità e scivola fuori dal podio mentre dietro si vedono ancora molti sorpassi. L’unica cosa che davvero non cambia è la prima posizione di Verstappen, che implacabile si porta a casa la nona vittoria consecutiva nonostante la gara conti alla fine più di 180 sorpassi e più di 80 pitstop complessivi.