F1. Nelle qualifiche del Brasile a Max Verstappen sarebbe davvero servita la Racing Bulls

F1. Nelle qualifiche del Brasile a Max Verstappen sarebbe davvero servita la Racing Bulls
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Max Verstappen, eliminato alla Q1 nelle qualifiche del Gran Premio del Brasile 2025 di Formula 1, avrebbe beneficiato di una macchina molto più prevedibile della sua RB21. E Lando Norris si è preso una pole pesantissima, con Oscar Piastri ancora indietro
8 novembre 2025

Basta pochissimo per rendere le monoposto dell’era dell’effetto suolo delle belve imbizzarrite. Nelle qualifiche del Gran Premio del Brasile 2025 di Formula 1 il grip al posteriore è venuto a mancare per tutti, complici un leggero abbassamento delle temperature dell’asfalto e la pista poco gommata, anche dopo la Sprint. A primeggiare è stata la coppia costituita dalla monoposto in grado di generare naturalmente un carico extra, la McLaren MCL39, e il pilota che meglio sa interpretarla in queste condizioni, Lando Norris.

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Composto tanto nella sua reazione alla pole position quanto nel modo in cui assecondava le curve lente della pista in cui ha surclassato la concorrenza, Norris non sembra nemmeno lontanamente il pilota insicuro di qualche tempo fa. Armato della miglior monoposto del lotto in condizioni proibitive come quelle di Interlagos, Lando è stato capace di mettere a segno una partenza al palo di grande rilevanza, se si pensa alla sorte dei suoi due rivali per il titolo. Oscar Piastri è stato surclassato dal compagno di squadra, capace di staccarlo di quasi quattro decimi. E il problema resta lo stesso di Austin e Messico.

Quando manca grip, Piastri perde in efficacia, incapace com’è al momento di adattare il suo stile di guida alle diverse risposte della sua monoposto. Dopo l’errore nella Sprint, serviva una risposta di forza che non è arrivata. Ma a Max Verstappen è andata molto peggio. Il campione del mondo in carica ha incassato una pesante eliminazione alla Q1 dopo alcuni tentativi lanciati da incubo. La riapertura del parco chiuso non ha giovato minimamente alla Red Bull, che ha deciso di orientarsi sull’assetto provato dalla “cavia” Yuki Tsunoda nella Sprint, con risultati catastrofici. Verstappen ha notato un miglioramento nell’assorbimento dei cordoli, ma non aveva minimamente grip.

Verstappen si muoveva in pista con una lentezza spaventosa, alla ricerca di un feeling con la vettura che non ha mai trovato. La RB21, pur con le novità degli ultimi tempi, a Interlagos si è scontrata con una combinazione di fattori, dall’assenza di curve veloci alle asperità della pista, passando per lo scarso grip, per cui le modifiche all’assetto non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. La configurazione scarica al posteriore senza un’ala anteriore generosa, che la Red Bull non poteva usare con l’altezza da terra più elevata necessaria a Interlagos, non tocca le corde giuste della macchina. Il risultato è una pesantissima doppia eliminazione alla Q1.

Non sorride nemmeno Lewis Hamilton, che si è visto eliminato alla Q2 a fronte di un distacco di tre decimi dal compagno di squadra, Charles Leclerc, poi capace di portare la sua SF-25 in terza posizione. È il chiaro segnale di una F1 in cui i valori in campo sono talmente ravvicinati da rendere un divario del genere macroscopico. Hamilton ha bisogno di un posteriore stabile, e la mancanza di grip di cui in qualche misura hanno sofferto tutti lo ha penalizzato rispetto a Leclerc, il cui approccio in queste circostanze è più naturale.

Come ammesso tra le righe dal team principal Fred Vasseur, la Rossa aveva puntato su un maggior carico per la Sprint viste le previsioni di maltempo. Ma è stato un boomerang, visto che la SF-25 nella gara del sabato non solo era piantata sul dritto, ma pure inefficace nel secondo settore, il più guidato. La Ferrari ha beneficiato della riapertura del parco chiuso per ottenere una seconda fila con Leclerc messo a sandwich tra i due piloti della rivale principale della Rossa per il mondiale Costruttori, la Mercedes. George Russell le ha provate tutte per aver ragione di Andrea Kimi Antonelli, arrivando addirittura a montare le medie a fine Q3. Non è servito a nulla: Kimi in Brasile ha trovato un feeling naturale, pazzesco, tanto da portarlo in prima fila sia per la Sprint che per il GP di domani.

Merito della sua capacità di adattarsi a nuovi circuiti con naturalezza, senza le sovrastrutture che ha invece quando deve correre là dove si è cimentato nelle categorie minori. È stato così a Miami, e lo stesso vale per Interlagos. Ma molto dipende anche dalla W16, incollata all’asfalto con un’altezza da terra ridotta e stabile. E quanto conti avere una vettura prevedibile lo dimostrano i buoni risultati in qualifica di Isack Hadjar e Liam Lawson con la docile VCARB-02. Veniva da chiedersi cosa avrebbe potuto fare Verstappen con la Racing Bulls, quando è apparso al ring delle interviste mentre Norris sfrecciava preciso con la sua MCL39.

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