Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Nel paddock di Spa-Francorchamps l’atmosfera è carica di tensione, e non solo per l’imprevedibilità del meteo che per il momento sta reggendo. A tenere banco nel box Red Bull è il terremoto interno che ha portato all’uscita di scena di Christian Horner, storico team principal della scuderia austriaca. A poche ore della prima e unica sessione di prove libere del weekend Sprint del Belgio, è stato Paul Monaghan, ingegnere capo del team, a commentare il momento delicato che la squadra sta vivendo.
“Ovviamente si valuta il nuovo arrivo di Laurent (Mekies) come team principal. È stato uno shock, triste”, ha esordito Paul Monaghan senza giri di parole. “Christian ha dedicato gran parte della sua vita lavorativa a questo team, e insieme abbiamo avuto un enorme successo. Magari non tutti lo ritengono meritato, ma comunque… quel che è fatto è fatto. Gli dico grazie per tutto quello che ha fatto, sia per me che per il team”.
Parole di grande rispetto per Horner, figura centrale dell’era Red Bull che ha accompagnato la squadra dalla nascita fino alla conquista di sei titoli piloti e sette costruttori. Ora però si apre un nuovo capitolo, con Laurent Mekies chiamato a raccogliere un’eredità pesante in un momento complesso. Il francese, ex capo della Racing Bulls e direttore tecnico della Ferrari, dovrà adesso ricostruire il team e ritrovare la retta via nello sviluppo tecnico della RB21 e della prossima vettura, la prima del nuovo regolamento tecnico che vedrà Red Bull debuttare come motorista.
“Laurent si ritrova in una situazione difficile. Lo conosco da tanti anni: è una persona intelligente, molto disponibile”, ha sottolineato Monaghan. “Ora tocca a noi unirci come squadra, perché ci sono altri nove team che non vedono l’ora di combattere. Se vogliamo tenergli testa, dobbiamo restare uniti. E Laurent sta facendo tutto il possibile per assicurarsi che sia davvero così. E ce la faremo”.