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Chi sono i promossi e i bocciati di Interlagos? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio del Brasile 2025 di Formula 1.
In Brasile Piastri ha sbagliato ancora, ma Norris ha dimostrato di meritare questo mondiale per i meriti propri, al di là dell’evidente e misterioso calo di forma del compagno di squadra. Perché Norris in Brasile è stato semplicemente dominante e perfetto, cogliendo due pole position e due vittorie, senza mai un’incertezza, mai un momento in cui è sembrato realmente attaccabile. Voto 10 e lode, ora il titolo può solo perderlo.
Voto 10 però anche ad Antonelli, che in Brasile disputa di gran lunga il fine settimana migliore della sua carriera in F1, in realtà perfetto se si considera che la Mercedes non vale comunque la Mclaren sul piano tecnico: due volte in prima fila, due volte secondo, sempre davanti al compagno di squadra Russell e pure fortunato nel contatto con Piastri a poter proseguire (anche se con l’auto un po’ danneggiata), con la perla della resistenza finale al ritorno di Verstappen. Caro Toto hai vinto la scommessa.
E voto 10 pure a Verstappen, partito dalla pit lane e arrivato splendido 3° (e poteva essere addirittura 2° senza un super Antonelli), dopo essere pure incappato in una foratura a inizio gara. Certo, il Mondiale ormai è andato (lo tiene in lotta teoria solo la matematica) e stavolta in Red Bull hanno capito troppo tardi come assettare al meglio la macchina, ma dopo tanti miracoli del box anche l’olandese preferisce vedere giustamente il bicchiere mezzo pieno.
Voto 6,5 invece a Russell, terzo nella garetta del sabato e 4° la domenica, ma sempre un passo indietro ad Antonelli e incapace di resistere alla rimonta di Verstappen, a differenza del compagno di squadra. Per lui un altro week end sotto tono, che curiosamente coincide con l’ascesa di Antonelli. Manca qualcosa che forse non sa nemmeno lui.
Alle sue spalle un disastroso Piastri, che in Brasile ha sbagliato tanto e in modo grave, al sabato e anche la domenica, e come se non bastasse non ha mai dato l’idea di reggere il ritmo di Norris: in fondo il soprasso azzardato su Antonelli e Leclerc nasceva dalla necessità di rimediare ad una qualifica più opaca del solito prima che Norris diventasse imprendibile. Ora il Mondiale è una corsa in salita, ma se continua così assomiglia più ad una parete verticale senza appigli. Voto 4, crollo inatteso.
Voto 9 invece a Bearman, che in Brasile firma un’altra prestazione da incorniciare, ancora una volta “primo degli altri” dopo essere entrato in Q3, vincendo il duello con entrambe le Racing Bulls. Crescita esponenziale.
A proposito di Racing Bulls, voto 8 a Lawson, autore di una qualifica eccellente e bravissimo a confermarsi in gara, tra l’altro con l’azzardo della strategia su un solo pit stop, che gli vale anche il sorpasso sulla distanza sul compagno Hadjar. Ogni tanto l’australiano si spegne, ma quando si accende conferma di meritare un posto in F1.
Quanto al rookie francese, in qualifica è splendido 5° mentre in gara termina 8°, superato dal Bearman e Lawson (oltre che da Verstappen), però non si può non definire positiva la sua prova: voto 7,5, un’altra conferma in vista di un 2026 accanto a SuperMax.
Voto 7,5 anche a Hulkenberg, anche lui bravo a entrare in Q3 e a confermarsi in gara, dove finisce 9°. Dopo un momento difficile il tedesco sembra essere tornato sui livelli di inizio stagione: è sempre bello vedere Hulk nelle posizioni che contano.
Chiude la zona punti Gasly, 9° in qualifica e 10° in gara, su una Alpine a sorpresa competitiva in Brasile, anche se l’impressione è che il francese ci abbia messo molto del suo. Un po’ di luce in una stagione davvero avara di soddisfazioni. Voto 7,5.
Fuori dai punti, voto 7,5 sulla fiducia per Leclerc per la bella qualifica, mentre sull’incidente non ha colpe ovviamente: peccato perché un podio non era un obiettivo irraggiungibile.
Voto 4 invece a Hamilton, sempre dietro rispetto a Leclerc e addirittura fuori dalla Q3 in entrambe le qualifiche, senza dimenticare naturalmente l’erroraccio di valutazione che lo ha portato a tamponare Colapinto in pieno rettilineo. Allo sbando.
Voto 5 però al muretto Ferrari, che ci mette una vita a capire che Hamilton non poteva continuare, lasciandolo in pista a improvvisare pericolosamente ogni curva prima di porre finalmente fine alle sue sofferenze. Perché insistere quando era già staccatissimo e senza possibilità di rimonta?
E voto 4 a Tsunoda, al quale non riesce né la magica rimonta di Verstappen, né una mini rimonta fino alla zona punti. Nel giorno in cui Lawson mette in pista un’altra prova convincente, il giapponese conferma il suo momento di difficoltà.
Purtroppo voto 4 anche a Bortoleto, perché va bene che nessuno è profeta in patria, ma il giovane brasiliano si schianta sia il sabato, perdendo anche la possibilità di qualificarsi, e pure la domenica…. Troppa pressione? Meglio voltare pagina.
Voto 5 invece a Colapinto, che festeggia la riconferma ufficiale con una prestazione a dir poco opaca mentre il compagno di squadra si arrampica fino alla zona punti.
Voto 5 infine ai complottisti che vedono nel crollo di Piastri una qualche macchinazione della McLaren, team che al contrario si è attirato critiche proprio per avere fatto tutto il possibile e anche di più per mettere entrambi i suoi piloti sullo stesso piano.