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Carlos Sainz, a bordo della sua Williams, ha concluso le qualifiche del Gran Premio del Qatar 2025 in settima posizione, centrando un ottimo risultato per la squadra in un weekend tradizionalmente complicato per il team britannico. “Tre buoni giri in qualifica”, ha commentato il madrileno ai nostri microfoni, ricordando i momenti chiave del weekend. “Ieri in SQ2 ho fatto 20.2 e poi sembrava proprio che non potessi andare più veloce di così. Ho sentito che era il limite della macchina”.
Nonostante un piccolo spavento in Q3, quando della plastica della pista ha danneggiato la carrozzeria della sua vettura, Sainz è riuscito a mantenere il ritmo e a confermare il 20.2, conquistando così la P7. “Non so se stessi portando qualche danno, ma dopo quella paura, riuscire a restare lì è stato positivo. Ci prepariamo per la gara”, ha aggiunto. Il pilota spagnolo ha sottolineato l’importanza della flessibilità e della sperimentazione della squadra: “Ho spinto forte da Budapest. Abbiamo avuto un weekend difficile su piste come questa e abbiamo deciso di usare l’anno per imparare e provare qualcosa di diverso in Qatar. Abbiamo fatto dei test in simulatore e messo insieme diverse idee del team. Fin dall’inizio, il lavoro ha funzionato bene, dandoci buone basi e fiducia”.
Per Sainz, la gara sarà una sfida all’interno del gruppo di metà classifica, con rivali come Hajar, Alonso, Gasly, Leclerc e Hulkenberg. “Parto dalla parte pulita della pista, quindi dovrebbe essere un buon start. Se riusciamo a superare Isack, possiamo essere leader del midfield. La chiave sarà la prima sosta, che può influenzare tutta la strategia della gara. Sarà interessante vedere le scelte di domani”.
“Speriamo di avere una gara solida e divertente, di lottare tra noi e prendere punti importanti per il team. Sarà fisica e strategica, ma penso che possiamo fare bene”. Riguardo al circuito di Losail e alla difficoltà di sorpasso, Sainz non ha nascosto il suo pensiero: “Sicuramente, qualche modifica al tracciato aiuterebbe a facilitare i sorpassi, magari introducendo una zona di frenata più impegnativa o un DRS esteso. Così le gare sarebbero ancora più interessanti”.
