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Ci voleva un azzardo perché la Ferrari potesse aggiudicarsi un podio nella Sprint del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1. Il ritmo mostrato dall’unica Rossa superstite, quella di Lewis Hamilton, nella prima fase della gara lampo con le intermedie, era stato tutt’altro che esaltante. 15 secondi di distacco rimediati nell’arco di 10 giri sono la misura concreta delle lacune della SF-25 sul bagnato. La mancanza di grip all’anteriore accusata da Hamilton si traduceva in un sottosterzo di cui il sette volte campione del mondo si era lamentato via radio. Un problema, questo, non esclusivo della SF-25, ma più marcato per la Rossa che per i rivali.
Hamilton si era ritrovato persino a difendersi dalla Williams di Alexander Albon, che aveva un ritmo migliore. Ma con la pista in fase di asciugatura, ha piazzato la zampata del campione. Un giro dopo che Yuki Tsunoda aveva fatto da pioniere passando dalle intermedie alle medie, Lewis ha insistito per rientrare ai box. E, soprattutto, per montare le soft e non le gialle. È assolutamente corretto che sia il pilota a individuare il momento giusto per passare dalle gomme da bagnato alle slick, in base alle sensazioni che gli restituisce la pista. E Hamilton ha sfruttato tutta la sua esperienza per strappare un podio che forse, senza la Safety Car causata dal botto di Fernando Alonso, avrebbe potuto essere qualcosa di più.
Decisamente meno lungimirante è stata invece la scelta di calzare le intermedie su entrambe le Ferrari SF-25 per il giro di installazione sotto la pioggia torrenziale. Una decisione controproducente, visto che Charles Leclerc è finito a muro in curva 11, ponendo fine alla sua Sprint ancora prima che iniziasse. La Rossa non è stata l’unica a non optare per le full wet – anche Alpine, Aston Martin e Sauber con il solo Bortoleto hanno scelto le intermedie – ma è una decisione pagata carissima. Leclerc, dal canto suo, ha ammesso l’errore che invece il suo compagno di squadra non ha commesso. E ora i meccanici sono chiamati a un tour de force per riparare la sua SF-25 in vista delle qualifiche.
Se la Ferrari non ha brillato sul bagnato, la McLaren ha invece sfoggiato una forma smagliante in condizioni miste. Con la pista in fase di asciugatura, il grip extra della McLaren MCL39, dovuto al maggior carico aerodinamico sviluppato grazie alla sua efficienza, si è trasformato da un limite su un tracciato come quello di Miami in un grande vantaggio. Lando Norris e Oscar Piastri con le intermedie erano decisamente più veloci della concorrenza. Poi è arrivato il colpo di fortuna di Norris, che è rientrato ai box per ultimo per montare le slick proprio quando lo schianto di Alonso contro le barriere ha richiesto l’ingresso della Safety Car e si è preso la vittoria. In F1, d’altronde, si vince anche così, soprattutto in condizioni caotiche.
E il caos nella Sprint del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1 non è mancato. Soprattutto per il poleman Andrea Kimi Antonelli, scivolato in quarta posizione al via per lo spunto aggressivo di Oscar Piastri, giustamente non sanzionato dai commissari secondo le normative modificate per il 2025. Che possano essere farraginose è un altro discorso. È pure andata peggio nel momento in cui è rientrato ai box per montare le slick, visto che un pericolosissimo unsafe release della Red Bull con Verstappen gli ha impedito di effettuare la sosta in quel giro.
È un altro pasticcio ai box della scuderia di Milton Keynes dopo i recenti problemi con il semaforo. Parecchio costoso, visto che Verstappen si è classificato ultimo per via della penalità di dieci secondi. Si è ritrovato persino alle spalle di Yuki Tsunoda, che dopo l’errore strategico da parte del team nella Q1 di ieri sarebbe comunque partito dalle retrovie, ed è stato usato come cavia per degli esperimenti sul set-up. Scattare dalla pitlane, in fondo, avrebbe cambiato poco. La Red Bull dimostra ancora una volta di aver bisogno come l’aria della prova della pista, castrata com’è da una galleria del vento troppo obsoleta per essere efficace. Chi invece – parliamo della McLaren – ne ha una nuova imperversa. E sono ancora Norris e Piastri, i due ragazzi papaya, a partire con il favore del pronostico nelle qualifiche per il Gran Premio di domani. Perché a loro, in fondo, gli azzardi non servono.