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Una regola approvata quest’anno da FIA e Formula 1 obbligherà tutti i piloti ad effettuare un doppio pit stop e a smarcare tutte le mescole disponibili nell'imminente Gran Premio di Montecarlo, con lo specifico obiettivo di provare a rendere più avvincente un Gran Premio che, specialmente negli ultimi anni condizionati dalla gestione delle gomme e dei componenti, è da sempre considerato il più noioso del calendario. Ma sarà davvero una soluzione per provare a contrastare l'inevitabile monotonia che da sempre condiziona i 78 giri del principato?
Nella scorsa edizione una bandiera rossa immediata ha offerto la possibilità di un pit stop gratuito a tutti i piloti, che hanno quindi potuto percorrere l'intero GP su un unico set di gomme hard grazie alla configurazione a basso degrado del tracciato. Questo ha vanificato ogni parvenza di strategia e trasformato la gara in un trenino che ha offerto ben poche emozioni. Anche con una velocità notevolmente superiore infatti un sorpasso tra i muretti di Montecarlo è sempre un'operazione ad alto rischio e difficilmente realizzabile in maniera pulita. È vero, le macchine sono notevolmente cresciute in dimensioni ma il problema dei sorpassi a Monaco non è recente né legato unicamente agli ingombri delle macchine, basti ricordare l'edizione del '92 nella quale Mansell nonostante una Williams nettamente superiore alla concorrenza, in nessun modo riuscì a passare la McLaren di Senna, o ancora il GP del 2018, con un Ricciardo che nonostante un evidente inconveniente tecnico che ne condizionò gran parte della gara, riuscì a resistere fino al traguardo agli assalti di Vettel.
Che lo si voglia o no in condizioni lineari la Formula 1 è tendenzialmente uno sport avido di emozioni e il problema dei sorpassi è stato spesso un cruccio di difficile risoluzione. Chi rievoca i fasti delle stagioni passate è spesso guidato più dalla nostalgia che da vera cognizione di causa. Inoltre, se da un lato l’attuale regolamento tecnico aveva dato nei suoi primi anni segnali di miglioramento da questo punto di vista, l’inevitabile convergenza tecnica e i continui miglioramenti aerodinamici sembrano, in questo 2025, aver riportato all’attualità il problema della cosiddetta aria sporca. A questo aggiungiamo che Montecarlo è un Gran Premio unico nel suo genere, con i suoi lati positivi e quelli negativi, che gode persino di deroghe regolamentari speciali senza le quali non potrebbe nemmeno comparire nel calendario. Gli appassionati da anni hanno imparato che spesso è la qualifica ad essere il momento clou del weekend, con la ricerca del limite che giro dopo giro porta i piloti ad avvicinarsi sempre di più ai muretti, in un susseguirsi di passaggi spettacolari tra curve che hanno fatto la storia. La qualifica rappresenta il 99% dello sforzo per un risultato di prestigio, ed è sempre stato così.
Con queste premesse, sembra persino anacronistica la sua permanenza nel calendario di Formula 1. Viene da chiedersi come sia possibile che un circuito considerato ormai inadeguato per la categoria, goda di una sorta di immunità che invece non hanno appuntamenti ugualmente storici come Monza o SPA. Storia, sponsor, introiti pubblicitari; i fattori possono essere molteplici. Sta di fatto che abbiamo imparato ad accettare il GP di Montecarlo così com'è, nella sua inevitabile noia.
Ma allora perché si sente il bisogno di dover spettacolarizzare forzatamente un evento che spettacolare non è?
È vero, la soluzione delle due soste potrebbe introdurre nuove variabili, ad esempio potrebbe costringere i piloti a spingere sin da subito per provare a creare un gap sugli inseguitori e conseguentemente portarli a commettere degli errori, o ancora obbligare i team a porre ancora più attenzione al tempismo dei pit-stop, in un contesto nel quale spesso il traffico in pista rappresenta una trappola senza uscita. Ma siamo davvero sicuri che queste variabili siano davvero rilevanti per uno spettatore anche molto attento? Questo non rischia di rendere la gara l'ennesimo trenino, ma intervallato solamente da una sosta aggiuntiva?
La data da cerchiare sul calendario è quella del 25 maggio, quando il circus sbarcherà nel principato per la 82esima edizione del Gran Premio e quando si potrà capire se effettivamente questa nuova regola darà una spinta in più al weekend più glamour dell'anno o se sarà sempre la solita Formula Noia.