Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La parentesi imolese si è chiusa e la Formula 1 è pronta a ripartire con l’ottavo appuntamento del Mondiale: il Gran Premio di Monaco 2025. Per la Ferrari si preannuncia un weekend complesso, soprattutto alla luce delle difficoltà emerse al Santerno, dove è proseguito il trend negativo in qualifica. Un limite che potrebbe però essere attenuato dagli aggiornamenti attesi per il mese di luglio.
Per questo ultimo anno con le vetture ad effetto suolo, il team Maranello ha deciso di cambiare approccio radicalmente, ripartendo da un foglio bianco dopo aver considerato la SF-24 un progetto ormai giunto al capolinea. Tuttavia, la partenza anticipata di Enrico Cardile – prossimo a entrare in Aston Martin – ha influito sulla nascita della nuova SF-25. Questa nuova monoposto introduce alcune soluzioni inedite, come il passaggio dalle sospensioni push-rod a pull-rod, in linea con le esigenze del futuro regolamento tecnico. Ma non tutto ha funzionato come previsto. Uno dei problemi più rilevanti riguarda la correlazione tra i dati della galleria del vento e quelli raccolti in pista, in particolare sul retrotreno.
La monoposto soffre un evidente limite strutturale: non riesce a girare bassa quanto vorrebbe, compromettendo l’efficienza aerodinamica. A questo si aggiungono le difficoltà nella gestione della gomma sul giro secco. Il risultato? Qualifiche complesse, che costringono le Rosse a partire nel traffico e dunque a pagare il prezzo dell’aria sporca, compromettendo il risultato finale nonostante un passo gara competitivo, come dimostrato a Imola.
Un altro tallone d’Achille della SF-25 è rappresentato dalle curve lente, particolarmente presenti a Monaco. Charles Leclerc non si aspetta una gara di casa semplice. E se la Red Bull di Verstappen e le due McLaren appaiono ormai fuori portata, Ferrari punta tutto sugli aggiornamenti, anche se i tempi sono stretti. Infatti, il 2026 segnerà l’introduzione del nuovo regolamento tecnico e le scuderie stanno iniziando a suddividere gli sforzi. Mercedes, ad esempio, ha incaricato Simone Resta di seguire il 2025 e James Allison il 2026. In Ferrari, invece, Loïc Serra è coinvolto su entrambi i fronti, una doppia responsabilità che potrebbe rallentare lo sviluppo.
Proprio Serra è al lavoro per correggere i difetti strutturali della SF-25. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, la soluzione chiave è rappresentata da una nuova sospensione posteriore, già approvata al banco dinamico e attualmente in fase di test in galleria del vento. Il cambiamento riguarderà in particolare la zona degli attacchi. L’obiettivo è liberare il potenziale della monoposto, un tema su cui il team principal Frédéric Vasseur e i piloti hanno visioni differenti.
Vasseur ha infatti ribadito alla stampa – tra cui Automoto.it – che prima di introdurre aggiornamenti massicci è fondamentale comprendere fino in fondo la piattaforma attuale. Intanto, la nuova sospensione dovrebbe debuttare a Silverstone, il 6 luglio, a cui seguiranno poi Spa e Ungheria, lo sviluppo 2025 si fermerà quasi del tutto per concentrare le risorse sul 2026 con l'inzio della pausa estiva. Ma prima di guardare al futuro, c’è da affrontare il presente. E Montecarlo non perdona. La qualifica sarà fondamentale, e la SF-25 vista a Imola ha accusato fino a mezzo secondo di distacco in configurazione da qualifica rispetto alla SF-24. Ferrari porterà lo stesso alettone posteriore dello scorso anno, quello con cui Leclerc conquistò la pole e vinse la gara. Ma il contesto oggi è molto diverso. Resta una piccola incognita: le due soste obbligatorie previste potrebbero sparigliare le carte. A Maranello servono intelligenza, strategia... e forse un pizzico di fortuna.