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“Max Verstappen e Lewis Hamilton sono i più talentuosi in F1. A Lando Norris, Oscar Piastri e George Russell manca uno per fare 31, come si suol dire. Con l’intelligenza e collaborando con la squadra, possono arrivare a essere i numeri uno. Gli altri sono tutti a pari merito”: così Arturo Merzario giudica i valori in campo della Formula 1 di oggi. “Verstappen è uno dei migliori di sempre – ci spiega quando lo raggiungiamo telefonicamente - d’altronde ha messo in difficoltà Hamilton. Come talento gli è leggermente superiore”.
Secondo Merzario, la prestazione di Verstappen a Interlagos è indicativa del suo talento straordinario. “Max in Brasile è partito dai box, e ha recuperato terreno con un ritmo incredibile. Arrivato a cinque secondi da Russell, in tre giri lo ha ripreso, passato e staccato. Nell’arco di cinque giri ha poi recuperato lo svantaggio su Kimi, il che dimostra che le sue prestazioni erano eccezionali”. Poi, però, non è riuscito a concretizzare la manovra. E per Merzario non è un caso. “Perché negli ultimi giri non ha provato a passare Kimi? Non è da Max. Con questo non voglio assolutamente sminuire la prestazione di Kimi, che pur avendo alle spalle un mastino come Max non ha commesso il minimo errore”.
“Max, però, oltre a essere talentuoso è pure un matematico di talento. Ha già fatto i suoi conti, e sa benissimo che a meno dell’avvento di una bomba atomica è impossibile che vinca il mondiale. Dovrebbe sperare in un doppio zero della McLaren in un GP per farlo. Visto che Max non è stupido, sa di aver dimostrato quello che doveva con la rimonta fino al terzo posto, e ha lasciato la piazza d’onore a Kimi perché capisce l’importanza di un risultato del genere per un rookie. A Max non cambia nulla”. Con i suoi 49 punti di svantaggio con tre gare e una Sprint ancora da disputare, Verstappen è ormai praticamente fuori dai giochi, a differenza dei due piloti della McLaren.
Ma chi tra Lando e Oscar è il migliore per Merzario? “Norris è il Prost o il Lauda della situazione, mentre Piastri è l’Hunt, il Verstappen. Piastri ha commesso degli errori che gli sono costati la possibilità di giocarsi alla pari il mondiale. In una squadra che considera i due piloti alla pari, l’hanno lasciato fare e si è autopunito. Nonostante i guai che ha causato alla squadra, hanno fatto le notti per metterlo nelle migliori condizioni in gara. Da pilota direi che il mondiale se lo merita di più Piastri, ma ha commesso degli autogol quando non avrebbe dovuto farlo”. Piastri è reduce da un filotto di corse difficili, in cui le condizioni di basso grip hanno esposto le sue debolezze, facendolo scivolare in classifica.
In ogni caso, in McLaren vige la filosofia votata alle pari opportunità voluta da Andrea Stella. Secondo Merzario le papaya rules sono sensate? “Deve essere così, sempre. Non come in certe squadre in cui dopo due Gran Premi si pensa già a chi deve stare davanti e chi dietro”. Questo vale anche per casi come Monza, in cui Piastri aveva dovuto lasciare strada a Norris dopo la sosta lenta di quest’ultimo? “È un episodio che sottolinea la serietà del team. L’errore l’ha commesso la squadra, per cui hanno messo Norris in condizione di combattere ad armi pari. Gli sbagli di Piastri, invece, sono suoi. Lui deve solo fare mea culpa”. Quanto dovrà cosparsi il capo di cenere dipenderà dall'esito finale di questo mondiale.