Formula 1. Accadde oggi, Barrichello vince alla Senna con un aiuto dalla sorte e Schumacher ringrazia

Formula 1. Accadde oggi, Barrichello vince alla Senna con un aiuto dalla sorte e Schumacher ringrazia
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25 anni fa il Gran Premio di Germania regalava a Rubens Barrichello la sua prima incredibile vittoria in carriera, dopo una prestazione da vero asso del volante e un pizzico di fortuna
30 luglio 2025

Agosto 1999. Eddie Irvine si ritrova contro ogni aspettativa lanciato verso un titolo mondiale che sembrava impensabile, complice l’incidente di Schumacher e le difficoltà di Häkkinen l’irlandese della Ferrari si ritrova con 8 punti di vantaggio sul finlandese durante l’estate grazie alle due vittorie consecutive in Austria e Germania. Eddie è fiducioso di sé e lo fa capire anche alla Scuderia: nel 2000 pretende di essere la prima guida, nonostante il ruolo di Schumacher sia pressoché intoccabile. Le cose come sappiamo non andranno secondo i suoi piani, il 1999 andrà tra tanti rimpianti ad Häkkinen e Irvine si ritroverà fuori dai piani della Ferrari, sostituito nel 2000 da Rubens Barrichello nel ruolo di seconda guida. Il paulista dopo stagioni molto promettenti approda dunque alla Rossa con un obiettivo ben chiaro: aiutare il tedesco nella corsa al titolo che manca ora da 21 anni.

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La prima parte di stagione è da sogno. Schumacher inanella 5 vittorie nelle prime 8 gare mentre Rubinho sale sul podio 4 volte di cui 2 dietro al compagno di squadra vincitore. La tournée estiva però comincia nel peggiore dei modi. Schumacher si ritira sia in Austria che in Francia dove le McLaren fanno bottino pieno con Barrichello terzo. A fine luglio poi, sul velocissimo Hockenheimring il tedesco deve ancora una volta alzare bandiera bianca dopo pochi metri quando, dopo essere partito secondo alle spalle di Coulthard, viene tamponato da Fisichella alla prima staccata. Poco meglio va al brasiliano che a causa di un problema idraulico al sabato si ritrova a scattare 18°. Sembra una domenica da dimenticare per il popolo ferrarista che rischia di vedere perdere la vetta di entrambe le classifiche con la prospettiva di una facile doppietta McLaren all’orizzonte. Barrichello però non smette di credere ad una possibile risalita e puntando su una strategia a due soste comincia a rimontare sfruttando la macchina più leggera nelle prime fasi di gara. Sorpasso dopo sorpasso l’alfiere della Ferrari risale fino al terzo posto. Le McLaren però sono lontane più di 30 secondi, irraggiungibili. Salire sul podio sarebbe già un grande risultato per limitare i danni almeno nella classifica costruttori. Ma l’aiuto della sorte per cambiare il destino della gara arriva, grazie ad una strana giustizia karmica, proprio dalla Mercedes.

A metà gara circa, tale Robert Sehli invade l’autodromo in segno di protesta. L’uomo viene inquadrato mentre pericolosamente attraversa la pista e si incammina sul ciglio del tratto rettilineo in mezzo al bosco dove la velocità delle vetture supera i 320 orari e dove probabilmente la minore sorveglianza gli ha permesso di scavalcare le barriere. Le telecamere indugiano sul folle gesto e dopo un momento di incertezza diviene chiaro che il francese indossa un impermeabile che riporta delle scritte di protesta contro la Mercedes. Pare infatti che il 47enne sia un ormai ex-dipendente della casa tedesca licenziato ingiustamente dopo 20 anni di servizio. Fermarlo subito in quel velocissimo tratto potrebbe mettere a rischio delle vite e così l’inevitabile decisione è di autorizzare l’ingresso della safety car. Nel giro di pochi attimi un GP già scritto si riapre clamorosamente. Il vantaggio delle McLaren si azzera e in più Barrichello può rientrare ai box e pareggiare la strategia con le 2 frecce d’argento. Ma i colpi di scena ancora non sono esauriti. La pioggia, che già aveva condizionato le qualifiche del sabato, comincia a cadere sul tracciato tedesco. Il vecchio circuito di Hockenheim però si snoda per quasi 7 km e non viene colpito in modo uniforme. La zona dell’arena è quasi allagata, ma i lunghi tratti rettilinei che si addentrano nel bosco sono pressoché asciutti. Qualcuno monta le gomme da bagnato, qualcun’altro rischia e prosegue con quelle da asciutto. Nessuno capisce bene quale sia la strategia da adottare. Tra quelli che rischiano senza rientrare ai box c’è proprio Barrichello che con nulla da perdere agguanta la testa della corsa giocandosi un asso clamoroso. Il brasiliano infatti, con una guida da grande talento gestisce le gomme da asciutto anche quando la pioggia aumenta di intensità e contenendo il rientro di Häkkinen taglia il traguardo per primo conquistando la sua prima epica vittoria dopo 124 gare. Rubinho può finalmente salire sul gradino più alto del podio e lo fa tra lacrime di gioia stringendo la bandiera verdeoro tra le mani, nel ricordo del suo eroe Senna. Alla fine, l’esito del pazzo Gran Premio di Germania rende felici un po’ tutti: Schumacher e la Ferrari, punteggi alla mano, conservano entrambi i primati in classifica, mentre anche Häkkinen e Coulthard nonostante una doppietta sfumata, non possono che portare in trionfo il brasiliano in una giornata iconica, ricordata da tutti gli appassionati che ancora oggi rimangono molto affezionati al pilota di San Paolo.

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