Formula 1. Ferrari, ecco perché continuare con Fred Vasseur è la scelta giusta

Formula 1. Ferrari, ecco perché continuare con Fred Vasseur è la scelta giusta
Pubblicità
Continuare con Fred Vasseur al comando in Formula 1 è la scelta migliore che la Ferrari potesse fare in questo momento
31 luglio 2025

“Ci vuole tempo per riuscire a costruire qualcosa in Formula 1”, ha osservato Charles Leclerc nel giorno in cui è arrivata la conferma del rinnovo del contratto di Fred Vasseur come team principal della Ferrari. Ci vogliono anni prima che il numero uno di una scuderia di F1 possa concretizzare la sua visione, costruendo la sua squadra e portando avanti il lavoro con il metodo che preferisce. Toto Wolff, vera e propria incarnazione dell’importanza della stabilità in un team, lo aveva sottolineato in Austria, quando gli era stato chiesto un parere sull’operato di Vasseur, in un momento in cui la speculazione sul suo futuro aveva raggiunto il punto di ebollizione.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Wolff aveva anche scomodato Jean Todt, ricordando che lo storico numero uno della Rossa era approdato a Maranello nel 1993, e aveva vinto il suo primo titolo Costruttori nel 1999. Ma era un altro mondo, un’altra F1. Oggi non c’è pazienza, né qualche forma di intermediazione tra le lamentele dei tifosi e la squadra stessa, esposta in questo modo a un’ulteriore forma di pressione molto difficile da gestire. La tentazione di derubricare le difficoltà della Ferrari al solo Vasseur, come se una sola pedina potesse cambiare interamente le sorti di una scuderia, è figlia della stessa sindrome per cui l’allenatore nel calcio è il primo messo in discussione.

Senza nulla togliere allo sport più amato in Italia, la Formula 1 è molto più complessa. La prima vettura davvero figlia del top management scelto da Vasseur sarà la 2026, nata dalla matita del direttore tecnico Loic Serra, arrivato a Maranello nell’ottobre 2024, quando le decisioni più importanti sulla SF-25 – retrotreno compreso – erano già state deliberate dalla gestione precedente. Con il gardening, costruire la propria squadra di lavoro è un processo che può durare anni, in fondo. E i risultati di questi sforzi possono essere giudicati solo a medio termine.

A non aiutare la causa di Vasseur ha pensato lo stacco tra la fine del 2024 e l’inizio della stagione 2025. La Ferrari lo scorso anno è arrivata a un passo dal mondiale Costruttori, sfumato per soli 14 punti. Le prospettive per il 2025 non potevano che essere quelle di una lotta per il titolo, viste le premesse. Così non è stato, con quei problemi di controllo della piattaforma che sembrano essere almeno parzialmente stati risolti dall’importante pacchetto di aggiornamenti arrivato in pista tra l’Austria e il Belgio.

Nonostante queste difficoltà, la Rossa è comunque seconda nel mondiale Costruttori, staccando delle rivali che steccano per motivi diversi. La Mercedes si è persa per strada con una W16 che ha perso di costanza con il passare dei Gran Premi, diventando più imprevedibile e mandando in forte confusione Kimi Antonelli, il cui approccio troppo aggressivo non paga con le bizze della sua monoposto. E in casa Red Bull, in preda all’instabilità dopo il golpe che ha detronizzato Christian Horner, si gioca con una punta sola, quel Max Verstappen che è allo stesso tempo la benedizione più grande e la maledizione più forte per il team di cui ha fatto la fortuna e in qualche modo sta contribuendo alla rovina.

Questo non vuol dire che la Ferrari possa accontentarsi a tendere del secondo posto nel mondiale Costruttori. Una scuderia del suo blasone può e deve tornare alla vittoria. Ma dire addio a Fred Vasseur a fine stagione avrebbe semplicemente significato ricominciare da capo, posticipando di almeno due o tre anni la speranza di iniziare un nuovo ciclo. Bisogna lasciare lavorare Vasseur e la sua squadra, supportata da Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Perché in F1 nulla nasce per caso. E ci vogliono tempo e stabilità per portare a casa risultati.

Pubblicità