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Dopo una prima parte di stagione in crescita e incoraggiante, Andrea Kimi Antonelli ha affrontato un periodo complicato nel cuore del calendario europeo di Formula 1. Alla vigilia del Gran Premio d’Ungheria, quattordicesimo appuntamento stagionale e ultimo prima della pausa estiva, il giovane pilota italiano della Mercedes ha fatto un bilancio onesto e profondo delle sue recenti difficoltà. Il problema? Un feeling svanito con la monoposto, coinciso con l’introduzione di un nuovo sistema di sospensioni.
"Questo weekend torneremo alla vecchia sospensione e spero che questo mi restituisca le sensazioni di prima. Da quando l’abbiamo cambiata – tranne che in Canada – ho faticato a guidare, a trovare fiducia. Probabilmente non mi sono adattato nel modo giusto, ho cercato di mantenere il mio stile, ma non ha funzionato. George, invece, è riuscito ad adattarsi meglio".
Antonelli non si nasconde e ammette che anche il proprio approccio non è stato perfetto. "Con il mio stile aggressivo finivo per rendere la macchina ancora più imprevedibile. Quando provavo a spingere, non capivo se avrebbe tenuto o meno. È frustrante non avere fiducia, ogni volta che cercavo di andare oltre, la vettura non mi seguiva. Ho provato ad adattarmi, ma non ci sono riuscito come avrei voluto".
Il ritorno alla vecchia specifica di sospensioni dovrebbe riguardare entrambe le monoposto Mercedes, e Kimi spera sia la svolta. "Spero che ci riporti le sensazioni che avevamo prima dell’inizio della stagione europea. Ne avevamo bisogno". Anche il cambio dei cerchi anteriori ha contribuito a modificare il bilanciamento. "Hanno sicuramente influito. Il comportamento della macchina è cambiato, serviva un adattamento anche nella guida, perché le nuove caratteristiche erano diverse".
Il solo weekend positivo, in questo periodo, è stato quello di Montréal, dove Antonelli è tornato a brillare. "È una pista particolare, con tanto grip e frenate in linea retta. Lì la nuova sospensione funzionava bene, ci dava trazione combinata. Per questo siamo stati competitivi". Il giovane italiano, però, non ha voluto nascondersi nemmeno dal punto di vista psicologico. "Spa è stato uno spartiacque. Dopo le qualifiche mi sono detto chiaramente che così non stavo rendendo. I primi sei GP erano stati buoni, mi sentivo bene, dopo Miami ero in fiducia. Ma da Imola ho fatto passi indietro. Non è stato facile accettarlo, ma credo sia stato importante guardarsi dentro e capire dove migliorare".
Antonelli ha preferito esternare i suoi pensieri, senza tenersi tutto dentro. "A volte sfogarsi è la cosa migliore. Tenevo tutto dentro e sentivo solo più frustrazione, perché so che il mio potenziale è più alto di quello che ho mostrato. Parlare mi ha aiutato a stare meglio e a rimettere a fuoco i miei obiettivi". Infine, Kimi ha accolto con favore l’immediata opportunità di tornare in pista. "Sono contento che ci sia un altro weekend subito dopo Spa. Quando vivi un fine settimana difficile, vuoi solo tornare a correre per fare meglio. Se avessi avuto una lunga pausa, avrei continuato a tormentarmi. Invece adesso ho un’occasione per reagire".