Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il weekend del Gran Premio d’Azerbaijan rappresenta un appuntamento cruciale per la McLaren, che potrebbe conquistare – con sette round d’anticipo – il Mondiale Costruttori di Formula 1 2025. Se Lando Norris e Oscar Piastri riuscissero nell’impresa, batterebbero il record detenuto dalla Red Bull dal 2023. Tuttavia, Andrea Stella preferisce mantenere i piedi per terra all’interno del box papaya.
“Prima di pensare alle emozioni, dobbiamo vincerlo perché non è ancora nostro – ha esordito il team principal della McLaren in conferenza stampa a Baku –. Sicuramente sarà diverso rispetto allo scorso anno, quando il titolo arrivò a sorpresa, molto prima del previsto in termini di traiettoria del team. Solo a Miami riuscimmo a conquistare la prima vittoria. In realtà, fu qui a Baku che prendemmo il comando del campionato. Alla fine, è stata una grande sorpresa e una grande gioia. Quest’anno ci siamo resi conto abbastanza presto che la vettura era molto competitiva, che eravamo in grado di vincere le gare. Quindi si trattava più che altro di mantenere concentrazione e attenzione, massimizzando il potenziale disponibile. E quest’anno abbiamo anche un’altra dimensione: i nostri piloti sono in lizza per il Campionato Piloti”.
Alla domanda su quale sia stato l’ambito in cui la McLaren abbia alzato maggiormente l’asticella, Stella ha risposto: “Molti aspetti. In Formula 1 si cerca sempre di migliorare in ogni possibile area. Ma se dovessi sceglierne uno, direi quello tecnico. La vettura in sé è molto migliore, molto più innovativa rispetto all’anno scorso. Abbiamo deciso di sviluppare praticamente ogni singola parte, mostrando coraggio in alcune aree, come le sospensioni anteriori e altri elementi meno visibili. Per me, lì è avvenuto il passo avanti più grande. E ovviamente anche il team di gara e i piloti: siamo tutti cresciuti”.
La prova tangibile di questo sono le 12 vittorie ottenute in 16 gare, che hanno portato a un bottino di 617 punti. Il record da battere, però, resta quello della Red Bull nel 2023, pari a 860. “È un punto di riferimento incredibile, straordinario – ha commentato Stella –. Ma non è ciò a cui pensiamo: ci concentriamo su una gara alla volta. A Monza, ad esempio, la Red Bull è stata più veloce di noi in qualifica e in gara. A Zandvoort, invece, abbiamo avuto il ritiro di Lando. Nulla può essere dato per scontato”.
Un risultato straordinario, considerando che solo pochi anni fa la McLaren era in fondo alla classifica. Cosa ha portato a questa trasformazione? “Se consideriamo un periodo di cinque anni, sono successe molte cose – ha spiegato Stella –. Alcune hanno riguardato me stesso, perché cinque anni fa ricoprivo un’altra posizione. Poi, all’inizio del 2023, sono diventato team principal. Ma le basi del successo erano state gettate prima, con investimenti già pianificati e infrastrutture che hanno preso forma nel 2023. È il frutto di decisioni approvate prima che io assumessi questo ruolo. C’è quindi un’eredità importante da riconoscere, così come i contributi delle persone che mi hanno preceduto. Anche il reclutamento è stato decisivo: un percorso durato almeno cinque anni, che ha accelerato dal 2023 in poi”.
Stella ha poi ricordato gli ordini di scuderia a Monza, con Piastri che cedette la posizione a Norris, sottolineando come la gestione delle polemiche faccia parte del gioco: “Il rumore attorno a certe situazioni è naturale. La Formula 1 è uno sport molto popolare. Per noi è importante che i commenti siano rispettosi: li accogliamo e li ascoltiamo, ma alla fine conta ciò che facciamo internamente e come scegliamo di correre”. Ma vincere il Costruttori cambierà l’approccio nella gestione dei piloti? Stella è netto: “No. Il nostro modo di correre dipende dai principi di gara e dai valori che incarniamo come McLaren Racing. Proteggere l’unità del team è fondamentale per il futuro”.
Lo scorso anno la McLaren ha duellato con la Ferrari per il titolo Costruttori. Quali sono le differenze con il team in cui Stella è cresciuto professionalmente?
“Le differenze sono minori di quanto si possa pensare. Anche in Ferrari ho vissuto diverse versioni della squadra, sotto lo stesso nome. Certo, in Ferrari si subisce una pressione esterna maggiore, proveniente dai media e dall’attenzione del pubblico: è come la nazionale di sport motoristici. Ma anche in McLaren c’è molta attenzione. In realtà, vedo più somiglianze che differenze”. E sulle emozioni legate al far parte di una scuderia, Stella ha concluso: “Che si tratti di Ferrari o McLaren, provo lo stesso orgoglio nell’indossare i colori della squadra. Con Zak Brown cerchiamo di instillare un forte senso di appartenenza e di passione in ognuna delle mille persone che compongono la McLaren. Quando le emozioni vengono convogliate nella giusta direzione, sono una risorsa enorme. La passione, direi, è la caratteristica che accomuna la mia squadra precedente e quella attuale”.