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Al Salone di Monaco (IAA), il pilota tedesco ha espresso un sostegno chiaro al percorso verso l’auto elettrica, definendolo “imparabile” e sottolineando come il vero ostacolo oggi resti il prezzo.
Non è un dettaglio da poco: nel 2018, intervistato da Auto Motor und Sport, Vettel si era dichiarato apertamente contrario all’elettrico, giudicandolo “la tecnologia sbagliata”. All’epoca criticava i costi troppo alti, i dubbi sulla reale pulizia della filiera e il problema dello smaltimento delle batterie. A distanza di sette anni, la sua visione è cambiata radicalmente.
“Il cambiamento è inarrestabile – ha dichiarato a n-tv –. Ciò che impedisce alle persone di comprare auto elettriche è il prezzo. Quando i costi si abbasseranno, la scelta sarà ovvia. L’auto elettrica non è più un’alternativa, ma il cammino del futuro”.
Nelle sue parole, Vettel ha lodato i progressi compiuti negli ultimi anni: auto più confortevoli, più silenziose e capaci di offrire una guida “più rilassata”. Non un semplice miglioramento tecnologico, ma un passaggio fondamentale per la riduzione delle emissioni del trasporto privato. “L’elettrico è più efficiente del motore a combustione, che non può tenere il passo”, ha sottolineato.
L’ex pilota di Ferrari, Red Bull e Aston Martin ha però tracciato una distinzione tra mobilità quotidiana e competizioni. Se sulle strade l’elettrico è ormai destinato a imporsi, nelle corse il discorso è diverso: secondo Vettel, le attuali batterie non sono ancora in grado di garantire durata, potenza e leggerezza sufficienti per un campionato come la Formula 1. In questo contesto, i combustibili sintetici possono giocare un ruolo, anche se il tedesco non nasconde i limiti: “Sono troppo costosi e poco efficienti da produrre, richiedono enormi quantità di energia”.
Il discorso di Vettel si inserisce in un contesto in cui sempre più ex piloti e protagonisti del motorsport prendono posizione sul futuro dell’automobile. La sua voce ha un peso particolare: un tempo critico verso l’elettrico, oggi ne riconosce la centralità. Ma non manca un monito: “La transizione richiederà tempo e dovrà essere accompagnata da economia circolare e riuso dei materiali. Solo così la sostenibilità diventerà competitiva”.