Seat Leon Cupra ST TCS: doppio 2° a Vallelunga per Perucca

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Emiliano Perucca Orfei
Il nostro #Masterpilot ha accettato di guidare come wild card la Leon di stretta derivazione stradale che Seat Motorsport Italia ha confezionato per il campionato italiano turismo TCS. Ecco come è andata
8 settembre 2016

Correre nel Campionato Italiano Turismo è per ogni appassionato di corse un piccolo grande sogno ed ogni volta che c'è la possibilità di infilarsi in qualche abitacolo da corsa (2014 Peugeot RCZ Cup, 2015 Citroen C3 Max) mi ritornano in mente i grandi duelli tra le BMW, le Peugeot, le Alfa Romeo o le Audi che hanno animato il finire degli '80 e la gran parte del '90: indimenticabile, a riguardo, il duello Giovanardi (Alfa) vs Wendlinger (Audi) in una Varano inzuppata...

Oggi il Campionato Italiano Velocità Turismo non esiste più ma il CIT (Campionato Italiano Turismo) dopo alcuni anni bui sta cercando di rimettere fuori la testa attraverso l'impegno Aci Sport (un po' confuso...) e di strutture come Seat Motorsport Italia che ad ogni weekend di gara schiera una quarantina di vetture nei trofei Ibiza e Leon fornendo assistenza alle vetture TCR che corrono "privatamente" nel CIT. Come se non bastasse, a quest'ultimo impegno, si è aggiunta quest'anno una nuova categoria la voglia di partecipare direttamente all'italiano turismo con tre vetture TCS, delle Leon Cupra ST, che per questioni regolamentari sono molto vicine al prodotto di serie.

La nostra auto si è dimostrata veloce ed affidabile...nonostante fosse vicina all'allestimento di serie!
La nostra auto si è dimostrata veloce ed affidabile...nonostante fosse vicina all'allestimento di serie!

Un campionato nel campionato, sostanzialmente, pensato non solo per riempire le griglie...ma anche per contenere i costi di realizzazione e gestione di una vettura al minimo: per intenderci la nostra Leon TCS ha 290 CV, esattamente come la vettura di serie, come del resto sono di produzione il cambio DSG, la plancia, il volante, la carrozzeria e moltissime altre componenti. Anche il reparto frenante è di serie ed è per questo che al posto dei tradizionali cerchi da 18" che solitamente vengono usati nelle turismo di queste dimensioni si è scelto di usare le 19": era l'unico modo, del resto, per far entrare nel pacchetto gara i dischi Brembo da 380 mm e le pinze del pacchetto Cupra Performance.

Le altre modifiche alla vettura riguardano l'introduzione di un rinnovato sistema di recupero dei vapori dell'olio, pensato per stabilizzare la prestazione del 2.0 TSI nell'arco di tutta la corsa, e naturalmente l'introduzione di roll-bar di sicurezza con funzioni di irrigidimento della scocca.

Correre nel Campionato Italiano Turismo è per ogni appassionato di corse un piccolo grande sogno ed ogni volta che c'è la possibilità di infilarsi in qualche abitacolo da corsa mi ritornano in mente i grandi duelli tra le BMW, le Peugeot, le Alfa Romeo o le Audi

Con queste premesse parto per Vallelunga con il pensiero, come sempre, di divertirmi e di cercare se possibile di portare a casa un bel risultato. Gli avversari della mia categoria sono tosti, a partire dall'incognita Leone sulla Giulietta TCS e dalla certezza Davide Pigozzi sulla Ibiza Cupra: quest'ultimo non vanta una vettura molto veloce ma il piede non gli manca e soprattutto la sua Ibiza è molto affidabile...

Per quanto riguarda i miei compagni di squadra vale lo stesso discorso: Bassi è il campione della Ibiza Cup e c'ho già avuto a che fare con distacchi abbastanza contenuti (nell'ordine del mezzo secondo) mentre Pelatti è un motociclista con la passione per le auto da corsa. Uno da cui aspettarsi davvero di tutto.

In questa categoria i duelli sono all'ordine del giorno
In questa categoria i duelli sono all'ordine del giorno

Scendiamo in pista venerdì per il primo turno di libere. Gomme usate dal Direttore di Seat Italia (Peter Wyhinny) al Mugello e andiamo alla scoperta della vettura ed alla riscoperta di Vallelunga. Non ricordavo che il curvone fosse così...curvone (meglio) ed allo stesso tempo noto con dispiacere che i rallentatori all'interno ed all'esterno delle curve sono spuntati come funghi. Non promettono nulla di buono visto la spalla ribassata delle nostre Hankook da 19".

Giro, con tempi inaspettatamente alti (sono a 2 secondi da Bassi) ma soprattutto buco clamorosamente all'entrata del curvone: 195 km/h filo dritto in sabbia come un razzo. Per un attimo ho pensato a quanto duro potesse essere il muro all'esterno ma poi ho pensato solo a tenere giù il gas e ad uscire da quel "casino". Inizio a saltare come in un campo da cross ma fortunatamente, grazie anche all'accorgimento di tenere il piede sul gas, riesco a tagliare per intero la via di fuga e portarmi con la ruota bucata fino all'esterno delle Cimini. Mancano pochi minuti alla fine, parcheggio e mi faccio portare ai box dal carro attrezzi.

Analizziamo la gomma con i ragazzi di Seat e mi prendo la colpa dell'accaduto: evidentemente ho preso un cordolo. Però non mi era parso di avere esagerato, qualcosa non mi tornava. Vado a cena con un pensiero fisso ma soprattutto pensando che non sono dove devo essere come tempo. La vettura mi piace, mi sembra di guidarla abbastanza bene ma sono indietro.

Solitamente Milos Pavlovic, nostro test driver in quel weekend impegnato in una 24h con Lamborghini Huracan, ha delle risposte perfette per ogni situazione e mi dice: «Socio, guarda che avevi delle gomme del "bip" non è possibile che sei così disperso. Ti conosco vedrai che con gomma nuova andrai meglio.»


La mattina sucessiva effettivamente nel turno di libere, con altre gomme, riduco molto il ritardo da Bassi ed in qualifica 1 mi porto al mezzo secondo canonico che sempre ci distanzia. Sono molto soddisfatto anche se non sono riuscito a fare altrettanto bene in qualifica per gara 2. Poco importa, il feeling con la vettura cresce giro dopo giro anche se perdo una vita al curvone: non ho più fiducia nelle gomme e noto che rispetto ai primi turni con le gomme d'acciaio perdo tre decimi nel primo settore. Devo trovare una soluzione.

Domenica mattina parte la corsa e dopo una partenza così così mi ritrovo imbottigliato nel traffico: a risolvere la questione ci pensa prima Leone, che accartoccia la sua Giulietta al curone (che tuono ragazzi!) e poi il mio compagno Pelatti che spara fuori Jimmy Ghione con la Leon TCR. Sono dietro a Bassi ma le safety car hanno sostanzialmente condizionato tutta la corsa. Chiudo secondo dietro al mio compagno di squadra con Pigozzi terzo.

Posso fare il colpaccio perché è matematico che anche Bassi avrà problemi di gomme. Infatti pochi giri dopo anche il nostro pilota di punta si deve inchinare alle Hankook. Ho un vantaggio incredibile rispetto agli altri due e cerco di gestirmelo con la poca gomma usata che mi rimane...

Felice per il podio, meno per come si è sviluppata la corsa, andiamo dopo lunghe ore d'attesa in gara 2. Qui parto come una freccia, mi metto dietro l'Alfa Romeo Giulietta TCT (bellissima) di Bacci e supero di slancio la Leon TCR di Costamagna. Ho Bassi nel mirino,  ma non ho il suo passo in tutti i giri: spinge come un forsennato e non sbaglia mai. Dopo qualche giro la mia gomma inizia a vibrare e..."bum" esplode di nuovo. Sono abbastanza vicino al box e questa volta, piano piano, cerco di rientrare. Nello specchio vedo che anche Pelatti gira con la ruota bucata e tutto sommato, nella sfiga, penso di essere abbastanza fortunato: ho la sensazione di poter fare il colpaccio perché con quei ritmi e quella temperatura solo un intervento divino può alvare Bassi da una foratura. Infatti, pochi giri dopo, anche il nostro pilota di punta si deve inchinare alla debolezza della 19" Hankook rientrando mestamente al box. Ho un vantaggio incredibile rispetto agli altri due e cerco di gestirmelo con la poca gomma usata che mi rimane. Vibra tutto, alzo il passo anche se vedo che Bassi recupera velocemente: giro volontariamente cinque/sei secondi più lento sapendo di poter accelerare all'occorrenza e chiudo la corsa passeggiando. Seconda posizione, dietro a quel Pigozzi che dentro di me sentivo avrebbe potuto fare una gran corsa.

Una vettura molto bella da guidare questa Leon TCS, mi ha lasciato un bel ricordo anche se l'impianto frenante di serie con l'ABS ed il servofreno non sono il massimo da interpretare: è una delle forze di Bassi che ha grande esperienza con questo genere di frenata. La Ibiza Cup, del resto, segue la stessa filosofia.

Una filosofia che il prossimo anno potrebbe anche dare vita ad un monomarca lasciando il campo libero ad altre vetture nel Campionato Italiano Turismo: la Seat Leon Cupra ST TCS in effetti potrebbe essere un perfetto veicolo di comunicazione per Seat ed una bella arma per alzare il livello prestazionale del trofeo di Casa Seat che oggi si corre con le Ibiza Cupra

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Viale G.R. Gumpert, 1
37137 Verona (VR) - Italia
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https://www.seat-italia.it/

  • Prezzo da 26.750
    a 35.800 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 464 cm
  • Larghezza 180 cm
  • Altezza da 144
    a 145 cm
  • Bagagliaio da 620
    a 800 dm3
  • Peso da 1.322
    a 1.501 Kg
  • Segmento Station Wagon
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