A Londra chi possiede un’auto elettrica pagherà di più: la benzina rischia di diventare un’opzione più economica per gli autisti privati

A Londra chi possiede un’auto elettrica pagherà di più: la benzina rischia di diventare un’opzione più economica per gli autisti privati
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A Londra anche le auto elettriche dovranno pagare la congestion charge: potrebbe fare aumentare le tariffe dei servizi come Uber e frenare la transizione dai motori termici
26 novembre 2025

Dal 2 gennaio anche le auto elettriche saranno costrette a pagare la congestion charge, con una tariffa fissata a 13,50 sterline al giorno per chi si registra all’Auto Pay. Per la prima volta la capitale britannica elimina il vantaggio economico principale per chi ha scelto di abbandonare benzina e diesel. Una scelta che arriva mentre gli EV rappresentano ormai quasi un quinto del traffico nella Congestion Charging Zone, a conferma di una crescita che sta mettendo sotto pressione il sistema pensato per ridurre gli ingorghi.

Contestualmente, una serie di nuove misure fiscali, dall’aumento dell’imposta su dividendi e redditi immobiliari alla futura “tassa al miglio” per i veicoli elettrici, sta ridisegnando il quadro economico per automobilisti e imprese, mentre il governo britannico aggiorna le proprie previsioni con un margine fiscale fissato a 22 miliardi di sterline, comunque inferiore alla media degli ultimi dieci anni.

I conducenti protestano: “Le tariffe dei minicab saliranno”

Se per Transport for London (TfL) la nuova tassa è indispensabile per contenere il traffico, chi lavora ogni giorno con un’auto elettrica la vede in modo completamente diverso. Molti autisti di minicab sostengono che la nuova tariffa scoraggerà i colleghi dal passare all’elettrico. Kola Olalekan, da sei anni alla guida di un minicab elettrico nel centro di Londra, parla chiaro: «Con 13,50 sterline al giorno nessuno vorrà più un’auto elettrica».

Il timore è che il numero di driver disponibili diminuisca, attivando il meccanismo del “surge pricing”, quel rialzo automatico che scatta quando le auto sono poche e la domanda aumenta. Anche l’Automobile Association avverte che togliere l’esenzione troppo presto potrebbe ritorcersi contro l’obiettivo ambientale, perché molti automobilisti non si sentono ancora pronti al passaggio all’elettrico e perdere il vantaggio economico potrebbe bloccare la transizione.

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Sconti ridotti e nuove regole: cosa cambia da qui al 2030

La riforma della congestion charge non si fermerà al 2024. TfL ha già annunciato che tutti gli sconti per i veicoli elettrici verranno progressivamente ridotti entro il 2030:

  • Auto elettriche: sconto del 25%
  • Veicoli commerciali elettrici, HGV e quadricicli: taglio del 50%.

Ma dal 2030 le agevolazioni diminuiranno ancora: solo il 25% di riduzione per i mezzi commerciali e un misero 12,5% per le auto elettriche. Anche il tradizionale resident discount del 90%, dal 2027, sarà limitato ai nuovi residenti che possiedono un EV.

TfL difende la scelta: senza questa stretta, circa 2.200 veicoli in più entrerebbero ogni giorno nella zona, vanificando gli effetti del piano anti-traffico. Ma per chi guida e per chi vive la città, la domanda resta aperta: questa mossa accelererà davvero la mobilità sostenibile o rischia di frenarla?

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