Audi City Lab, dalla radio a Spotify: la musica in auto al tempo di Internet

Audi City Lab, dalla radio a Spotify: la musica in auto al tempo di Internet
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  • di Maurizio Gissi
Nuovo appuntamento al laboratorio d'idee milanese per una serata dedicata al cambiamento dell'ascolto musicale, passato dai supporti solidi, al digitale e infine alla rete. E le auto si adeguano
  • di Maurizio Gissi
4 maggio 2015

Dopo aver annunciato di essere partner dell'undicesima edizione del Locus Festival, evento musicale che va in scena a Locorotondo a cavallo fra luglio e agosto, Audi ha dedicato uno dei suoi consueti incontri “Mind Movers” all'Audi City Lab a un tema che lega musica e tecnologia.

 

Nello spazio di via Montenapoleone, aperto a pubblico e addetti ai lavori, si è parlato di come il cambiamento del supporto fisico d'ascolto ha mutato il modo di fruire la musica ma anche di produrla. Se negli impianti casalinghi c'è ancora spazio per il vinile, almeno per i pochi patiti di quel supporto, in auto si è passati dalle audio cassette, ai lettori CD, a quelli mp3 e ora al cloud. Grazie alla connettività permanente, alla mole di informazioni dei big data, allo streaming, e soprattutto grazie allo smartphone che abbiamo in tasca quando entriamo in auto e che contiene la nostra playlist e molto di più. «Nel nostro telefonino abbiamo più potenza di calcolo di quanto ne disponesse il Governo degli Stati Uniti negli anni Settanta» ha ricordato Massimo Russo, direttore di Wired che è stata partner dell'iniziativa, nell'introdurre la serata. 

 

«Questa ondata di digitalizzazione sta contagiando anche l'automobile. Oggi c'è una rivoluzione nel mondo dell'auto perché non c'è più una separazione fra quanto fruiamo in casa e quanto portiamo nel nostro percorso in automobile – ha sottolineato Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia -, ad esempio attraverso la tecnologia 4G LTE Audi Connect, possiamo operare in auto le stesse scelte che possiamo fare in casa o in ufficio». 

fabrizio longo audi
Fabrizio Longo è il Direttore di Audi Italia

 

«L'auto connessa permette di utilizzare il live streaming e di condividere i file musicali, senza soluzione di continuità fra casa e in viaggio. La nostra Q7 che avete visto qui all'ingresso può essere equipaggiata con sistemi audio di Bose o Bang & Olufsen, quest'ultimo ricorre a 23 altoparlanti per 1.920 watt potenza. Gli altoparlanti incassati nei montanti forniscono una verticalità che si può definire musica 3D dando la vera impressione di essere sul palcoscenico di un evento live». 

Guido io e decido io? Non più

I cambiamenti tecnologici hanno modificato il modo produrre e distribuire la musica «E anche in auto si condivide la musica in maniera diversa: prima il guidatore era una sorta di monopolizzatore, adesso questo strumenti permettono anche agli altri occupanti di decidere quale brano scegliere come quale meta impostare sul navigatore».

 

«La connettività è impiegata anche in altre funzioni. Ad esempio a Berlino è attivo un sistema di comunicazione fra le auto e la municipalità per segnalare in tempo reale lo stato delle strade e facilitarne la manutenzione: i sensori sulle sospensioni sono in grado di leggere le buche che incontrano sull'asfalto e di passare l'informazione. Naturalmente per tutte queste attività, penso anche alla possibilità di vedere l'auto cercarsi il parcheggio da sola e finanche all'auto con guida autonoma, occorre che le infrastrutture si adeguino».

 

«L'accesso illimitato alla musica che ha dato internet nei primi anni del Duemila – ha commentato Veronica di Quattro, responsabile per il mercato italiano di Spotify - ha radicalmente cambiato il modo di ascoltare e soprattutto di comperare la musica, visto che la si poteva avere gratuitamente. Indietro non si poteva tornare per cui Spotify ha cercato di trovare in maniera legale l'equilibrio fra libertà di ascolto e il rispetto dei diritti musicali, fornendo nel contempo playlist personalizzate e nuovi suggerimenti musicali». 

Spotify ha cercato di trovare in maniera legale l'equilibrio fra libertà di ascolto e il rispetto dei diritti musicali

 

Gianni Perosino, responsabile marketing e comunicazione di Audi AG, ha chiuso  la serata che ha visto la partecipazione anche di Vincenzo Bellini (Bass Culture), del musicista Alioscia Bisceglia e del produttore musicale Pierpaolo Peroni. Sollecitato sul fatto che in futuro saranno i brand a fornire le risorse agli artisti per produrre musica, ha commentato «Credo che se Audi entrasse nella musica dovrebbe farlo con un approccio filosofico, investendo nella ricerca, dare voce al futuro della musica. Il nostro progetto si chiama Audiorama e stiamo cercando di dargli forma, facilitare lo scambio di visioni e di competenze permettendo il dialogo fra chi ha già esperienza e i giovani talenti».

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