Luca Rossetti | Il "piccolo Lauda" con la Citroen C3 R5 ufficiale nell'Italiano rally

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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo intervistato Luca Rossetti, pilota Citroen nel Campionato Italiano Rally
14 ottobre 2019

In occasione della presentazione alla stampa della Citroen C3 R5 2019 abbiamo avuto la fortuna di scambiare alcune battuta con Luca Rossetti, pilota ufficiale Citroen Racing nella stagione 2019. Un pilota diverso da tutti gli altri che pensa molto ai rally ma non ne fa una esclusiva ragione di vita, anzi. Allo stesso tempo però è puro nella guida e meticoloso nella preparazione della vettura, non solo per andare più forte ma anche per togliersi di torno le variabili e guidare più libero di testa. Ecco cosa ci ha detto nella nostra intervista.

Eccoci qui, è quasi finita la stagione CIR 2019. Come hai trovato la tua C3 R5 2019?

"La vettura mi è piaciuta subito come performance, reattività, trasmissione, motore. Sin dal primo momento. Abbiamo lavorato sodo per adattarla alle mie caratteristiche ma adesso ho un bel feeling con la macchina e mi sento bene."

Parlando con te si capisce come tu sia un pilota che cerca nell'assetto, oltre alla velocità, un sistema per levarsi di torno i problemi. In questo mi ricordi molto Niki Lauda...

"Ti ringrazio per il paragone ma ovviamente è forzato - ride - però mi piace capire perchè le cose accadono. Corro da tanti anni e con l'esperienza  e la passione mi sono costruito un buon bagaglio tecnico con cui trovo facile interagire con il team. In realtà il mio lavoro è driving comments, quindi non mi sostituisco mai al lavoro degli ingegneri, ma di fatto cerco di collaborare nel limite del lavoro del pilota professionista. Per essere veloci non si deve pensare a guidare sopra le difficoltà della macchina ma è meglio creare una camicia su misura che quando la indossi ti stia bene. Poi puoi guidare libero e concentrarti sulla corsa."

Posso permettermi di chiedere quanti anni hai?

"Sono nato nel 1976, ho iniziato a correre nel 1998. Ho sempre sognato di correre in macchina, quando sognavo da bambino volevo diventare campione del mondo rally. Fino al 2005 ho avuto la fortuna di trovare persone che hanno investito su di me e poi dal 2005 corro come professionista."

Qual è il segreto per diventare piloti professionisti?

"Perseveranza, ma soprattutto direi che c'è bisogno di budget. Il motorsport è costoso, devi essere fortunato nel trovare qualcuno che ti supporta e poi devi essere disposto a correre ovunque."

Qual è la macchina più bella che hai guidato?

"La macchina più bella che ho guidato non c'è perché mi innamoro di ogni macchina che guido. Questo perché quello che si instaura con la macchina da corsa è un rapporto carnale e la vivi in modo molto intenso. Quindi, realmente, non ho una macchina preferita. Ho guidato delle macchine strane, ma non saprei dirti quale sia la più bella. Per il momento sono innamorato della mia Citroen C3 R5."

Quello che ho capito guidando la tua macchina è che ogni pilota nei rally ha uno stile di guida completamente diverso. Basso guida in un modo, Andreucci in un altro e tu in un altro ancora. Ma siete tutti vincenti...

"Ognuno di noi ha il suo stile e la difficoltà di un pilota è quella di capire come essere veloce con quello che hai a disposizione. Assetti diversi tra me, Andreucci, Basso, non sono sinonimo di qualità visto che poi i risultati sono simili. Quello che conta però è il cronometro a fine prova speciale."

Come funzionano i rapporti tra voi piloti del Campionato Italiano Rally?"C'è rispetto tra i piloti. Quest'anno i rapporti sono positivi, non ci sono stati particolari episodi. Quando ho iniziato a fare rally c'era una "terza tappa" a piedi con grado alcolico "alto" ma comunque quello spirito è rimasto e ci rispettiamo tutti molto. Il cronometro nel rally è fondamentale, ma si guarda molto anche l'avversario rapportandone la performance al tipo di rally: sappiamo perfettamente dove uno è forte e parametriamo la performance per capire quale sia il nostro livello. E' normale, lo facciamo tutti. L'avversario da la misura della tua grandezza. Ben vengano gli avversari forti perché essere battuti da un supercampione ci sta ma è anche bello quando gli metti il muso davanti."

La macchina più bella che ho guidato non c'è perché mi innamoro di ogni macchina che guido

Ti piace di più l'asfalto o la terra?

"Mi piace la terra, purtroppo è dal 2012 che non corro. Adesso andiamo a fare l'ultima su terra, avremo bisogno di andare forte anche lì."

Le corse sono la vita e tutto il resto è attesa?

"Quando chiudo gli occhi penso alla famiglia, alle aziende e altro. Riuscendo a concentrarsi su più cose si riesce ad affrontare meglio gli attimi e si guida meglio, perché quando si da troppo peso alle gare e si viene schiacciato dai problemi della corsa poi perdi di efficacia. Quindi per rispondere alla domanda direi di no. Ci sono tante cose importanti nella vita."

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