Citroen prepara la nuova 2CV elettrica: arriverà nel 2028 ad un prezzo shock

Citroen prepara la nuova 2CV elettrica: arriverà nel 2028 ad un prezzo shock
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Secondo alcune fonti francesi, Citroen è al lavoro su una 2CV elettrica: ecco tutto quello che sappiamo
1 ottobre 2025

La leggendaria 2CV, prodotta in oltre 5,1 milioni di esemplari tra il 1948 e il 1990, torna a ispirare Citroen. Tuttavia,questa volta non per un concept car nostalgico, ma per un progetto concreto che potrebbe rivoluzionare la mobilità elettrica accessibile in Europa

Xavier Chardon, da poco subentrato a Thierry Koskas alla guida di Citroen, ha confermato l'interesse del marchio per il programma E-Car: "Citroën è legittimata a proporre un progetto E-Car". Secondo il manager, si può tracciare un parallelo tra la volontà europea di democratizzare l'auto elettrica e la messa a punto della 2CV come strumento per democratizzare l'automobile nel dopoguerra.

La 2CV fu concepita nel 1936 con il nome in codice TPV (Toute Petite Voiture) e un obiettivo ambizioso: proporre un'auto affidabile ed economica capace di trasportare 4 persone e 50 kg di bagaglio fino a una velocità di 50 km/h. Con soli 2 cavalli fiscali e un consumo previsto di 3 litri per 100 km, doveva essere molto economica nell'uso quotidiano. La leggendaria morbidezza delle sue sospensioni permetteva addirittura di attraversare un campo arato trasportando un cesto di uova senza romperne nemmeno uno.

Cos'è il programma E-Car dell'Unione Europea

Attraverso il programma E-Car, l'Unione Europea sta elaborando una nuova categoria normativa di automobili posizionata tra i quadricicli a motore come la Citroen Ami (categoria L6e) e le auto tradizionali come la C3 (categoria M1). Questi veicoli esclusivamente elettrici potrebbero prendere il posto delle mini-citadine del segmento A quasi scomparse oggi, a causa di equipaggiamenti normativi troppo costosi in termini di depolluzione e sicurezza.

Le E-Car sarebbero limitate in potenza, dimensioni e peso, ma dispensate da alcuni sistemi di sicurezza attiva obbligatori sulle M1, così da poter essere proposte a prezzi contenuti. Nella loro definizione, le E-Car si avvicinerebbero quindi alle kei car giapponesi e verrebbero prodotte in Europa.

Secondo fonti vicine al progetto, le caratteristiche previste si avvicinerebbero a quelle della classe M1 ASEV (Affordable Sustainable Electric Vehicle) proposta nel 2024 dal gruppo di ricerca Gerpisa:

  • Dimensioni massime: 3,80 metri di lunghezza, 1,70 metri di larghezza, 2 metri di altezza e 2,20 metri di passo
  • Peso massimo: 1.000 kg batteria compresa
  • Potenza: massimo 68 CV di picco
  • Equipaggiamento GSR 2: parziale (inizialmente si pensava completo)
  • Circolazione: nessuna restrizione

Questi parametri ricordano da vicino le kei car giapponesi, veicoli compatti che dal 1949 incarnano lo spirito di mobilità accessibile nel Sol Levante, elettrificazione a parte.

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Design: niente nostalgia, solo sostanza

Nonostante l'ispirazione alla 2CV, il design della E-Car Citroen non sarà una modernizzazione estetica della storica "Deuche". "Non sarebbe un revival. Ciò che mi interessa è il capitolato tecnico", afferma Xavier Chardon, "ben piazzato" per sapere che il neo-retro non funziona sempre, dopo aver lavorato in Volkswagen all'epoca dell'ultimo Maggiolino.

Questa prudenza ha premiato Citroen in passato, quando il progetto 2CV 2000 degli anni '90 fu cancellato in favore della prima C3 che, pur evocando la 2CV nelle sue curve, non ne era una nuova iterazione. Più recentemente, il concept Oli del 2022 ha dimostrato come sia possibile reinterpretare la filosofia della 2CV in un veicolo totalmente inedito.

La futura E-Car si posizionerebbe nella gamma Citroën tra l'Ami, il quadriciclo elettrico da città, e l'ë-C3, la compatta elettrica da 23.300 euro. In sostanza, sarebbe l'erede spirituale della Citroen C1, la citycar prodotta fino al 2022 in collaborazione con Toyota e Peugeot.

Se Stellantis sviluppasse una piattaforma per l'E-Car di Citroen, questa verrebbe condivisa con altri marchi del gruppo per essere redditizia e, secondo indiscrezioni, Peugeot starebbe studiando la questione. Anche Fiat sarebbe un candidato legittimo per il suo posizionamento commerciale orientato alla mobilità urbana accessibile.

Prezzo: 15.000 euro per essere competitiva

Il commissario europeo francese Stéphane Séjourné ha evocato un prezzo di "meno di 20.000 euro" per le E-Car. Tuttavia, all'interno dell'industria automobilistica europea si punta piuttosto a un prezzo obiettivo di 15.000 euro affinché il progetto sia davvero sostenibile. Alcune auto elettriche M1 a 20.000 euro sono già proposte o in arrivo (Citroën ë-C3, Dacia Spring, Leapmotor T03, future Renault Twingo e Volkswagen "ID.1"), rendendo necessario un posizionamento più aggressivo per le E-Car.

Tenuto conto della complessità amministrativa delle istituzioni dell'Unione Europea, la prima E-Car non dovrebbe essere presentata prima della fine del decennio. Infatti, secondo le ultime indiscrezioni, si pensa che il 2028 possa essere l'anno più probabile per il debutto di questi veicoli sul mercato, a condizione che il quadro normativo venga definito rapidamente.

Se il progetto andrà in porto come previsto, la nuova generazione di automobilisti europei potrà contare su una mobilità elettrica finalmente accessibile, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell'UE ma senza i prezzi proibitivi che hanno caratterizzato finora la transizione elettrica. 

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