Città pulite? Enel, Schneider Electric e WEF ci credono

Città pulite? Enel, Schneider Electric e WEF ci credono
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Raggiungere la neutralità delle emissioni in cento città entro il 2030
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
15 gennaio 2021

L’unione fa la forza: davanti ad un’impresa così colossale da far tremare i polsi al solo pensiero, il gruppo Enel, Schneider Electric e il World Economic Forum uniscono le loro energie, puntando alla decarbonizzazione delle nostre città.

Ma chi sono i tre moschettieri che hanno deciso di lavorare insieme, puntando ad un obiettivo di valore universale?

Schneider Electric è un’azienda mondiale che opera nel campo della trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione; il gruppo Enel è una multinazionale dell’energia impegnato nei mercati globali dell’elettricità, del gas e delle energie rinnovabili, mentre il WEF (World Economic Forum), è l’organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato.

L’impegno di questi tre soggetti punta soprattutto sull’elettrificazione della mobilità: l’obiettivo, come riporta il rapporto “Net Zero Carbon Cities - Systemic Efficiency Initiative”, è di accelerare le iniziative di decarbonizzazione e resilienza nelle città in tutto il mondo.

La relazione “Net Zero Carbon Cities: An Integrated Approach” riporta l’esigenza di fare in fretta ed indica i benefici di un approccio energetico integrato nella progettazione e nella gestione della mobilità condivisa e degli edifici, sfruttando vantaggi offerti da un’infrastruttura di rete digitalizzata e intelligente in  urbano.

Un intervento indispensabile, poiché nelle città si concentrano circa il 70% delle emissioni mondiali di anidride carbonica e viene consumato ben il 78% dell’energia del pianeta: davanti a questi numeri, appare lampante come un intervento strutturale in ambito urbani diventi fondamentale per raggiungere l’obiettivo di limitare l’innalzamento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

«La crisi pandemica - sottolinea Jean-Pascal Tricoire, presidente e amministratore delegato di Schneider Electric - ha reso evidente l’importanza delle partnership globali negli sforzi per rendere le città e le società più sostenibili, inclusive e resilienti. Per ridurre le emissioni delle città di tutto il mondo occorre intervenire in fretta: va cercata la collaborazione di tutti gli stakeholder, operatori pubblici e privati, imprese e cittadini. Il rapporto indica come è possibile raggiungere in modo realistico l’efficienza sistemica e come ciascuno può dare il proprio contributo».

Il rapporto, che verrà illustrato in occasionale panel “Building Net-Zero Cities” in programma lunedì 25 gennaio dalle 10 alle 11, Agenda di Davos, ribadisce l’esigenza di un approccio integrato per migliorare la produttività energetica, elettrificare i trasporti, decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento, oltre a dare consigli e condividere esperienze su questi temi. 

«Per assicurare una positiva transizione energetica - sottolinea Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Enel - dobbiamo collaborare, invitando le amministrazioni pubbliche locali e nazionali, gli operatori privati e la società civile ad adottare un’agenda comune di riduzione delle emissioni. L’elettricità ha già dimostrato di essere la linfa vitale delle città, condizione destinata a confermarsi con la crescente elettrificazione delle città. Enel vuole contribuire allo sviluppo di una visione urbana sostenibile per il futuro, collaborando con partner globali per integrare elettrificazione, tecnologie digitali intelligenti ed edifici e infrastrutture efficienti».

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