Crespi, Hyundai: «I concessionari devono dare attenzione maniacale ai clienti»

Crespi, Hyundai: «I concessionari devono dare attenzione maniacale ai clienti»
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Emiliano Perucca Orfei
Andrea Crespi, Direttore Generale Hyundai Motor Company Italy, ci ha spiegato come le istituzioni potrebbero rilanciare nel breve periodo il mercato dell'auto e quanto è importante curare i rapporti con i clienti della propria rete di concessionarie
31 maggio 2013

 

Verona - In occasione dell'Automotive Dealer Day 2013 abbiamo parlato con Andrea Crespi, Direttore Generale Hyundai Motor Company Italy, che ci ha spiegato come le istituzioni potrebbero rilanciare nel breve periodo il mercato dell'auto e quanto è importante curare i rapporti con i clienti della propria rete di concessionarie.

 

Non è strano che ad un evento come questo non siano presenti le istituzioni?
«Sì, credo che le istituzioni dovrebbero essere un po’ più presenti. Capisco che in questo momento ci possano essere anche altre priorità, ma ora come non mai c’è bisogno dell’intervento delle istituzioni. Negli ultimi anni infatti il mercato dell’auto è stato penalizzato da un fisco che va alla ricerca di un gettito certo e da iniziative come la riduzione della detraibilità per le aziende. Secondo noi bisognerebbe tornare a parlare di questi temi, perché al di là dei livelli occupazionali negli stabilimenti del nostro Paese, spesso ci si dimentica che la filiera dell’auto, in particolare le concessionarie, offrono davvero moltissimi posti di lavoro».

Purtroppo le pratiche più semplici vengono ancora fatte nella maniera scorretta. La cosa più importante, che però sembra non essere ancora stata recepita da tutte le concessionarie, è sicuramente trattare bene i clienti

 

Quanto tempo ci vorrebbe per rilanciare il mercato dell’auto? È possibile tornare ai livelli di vendita pre-crisi?
«Non credo che si possa tornare ai livelli di mercato raggiunti prima della crisi, sono sicuro però che qualora venissero presi dei provvedimenti gli effetti sul mercato dell’auto sarebbero immediati. In particolare credo che servano iniziative in grado di far riavvicinare i consumatori all’automobile».

 

Cosa può fare un concessionario per vendere meglio?
«Oggi dobbiamo ancora imparare a fare bene le cose più tradizionali. Purtroppo le pratiche più semplici vengono ancora fatte nella maniera scorretta. La cosa più importante, che però sembra non essere ancora stata recepita da tutte le concessionarie, è sicuramente trattare bene i clienti. Hyundai sta puntando molto su questo aspetto, perché ci vuole un’attenzione maniacale nei confronti dei clienti. A volte infatti non è necessario sempre trovare nuove formule tirate fuori dal cilindro, ma basta fare bene il proprio lavoro per soddisfare veramente i proprio clienti».

 

L'usato sta acquistando un ruolo sempre più importante, ma non tutti sembrano averlo compreso, non è vero?
«Vendere automobili è complicato, ma proprio per questo può dare molte soddisfazioni. Le soddisfazioni arrivano se si è capaci di gestire bene sia il business del nuovo che quello dell’usato e del post vendita. L’usato è una componente chiave di profittabilità, ma anche di servizio al cliente perché non tutti possono permettersi o hanno la necessità di acquistare un veicolo nuovo. Per questo noi abbiamo creato il marchio i-Best che garantisce l’usato migliore e grazie a cui stiamo riuscendo a toglierci qualche soddisfazione. Inoltre è impensabile vendere il nuovo senza gestire nella maniera corretta l’usato».

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