Diesel motore pulito anche per le città, senza problemi di emissioni. Parola di Bosch

Diesel motore pulito anche per le città, senza problemi di emissioni. Parola di Bosch
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Il sistemista tedesco svela di essere pronto con una tecnologia che abbassa oltre dieci volte sotto i livelli 2020 le emissioni NOx, senza costi aggiuntivi. Appello ai politici per il metodo di misurazione da imporre
26 aprile 2018

Breakthru è il titolo di un noto pezzo musicale dei Queen, uscito nel 1989. Il punto di rottura, il passo avanti, Breakthrough in lingua inglese, è invece la forte apertura di comunicato che Bosch divulga in questi giorni, rendendo noto al mondo di avere pronta all’uso una nuova tecnologia per i motori diesel. Livelli ecologici mai visti prima, con taglio di emissioni NOx brutale, scendendo dieci volte più in basso di quanto previsto per il 2020 secondo le normative.

Il CEO Denner dice chiaramente che “Non ci saranno più problemi per le emissioni dei diesel”. Dobbiamo credere, quando si parla di un colosso serio come Bosch e, alla luce di questo, possiamo anche ponderare quanto ci hanno detto, mostrato e talvolta “spinto” molti costruttori auto, che certamente da tempo sanno di questo step evolutivo, avendolo probabilmente anche già testato in alcuni casi. Come unico appunto esterno al proprio ruolo di sistemista, Bosch fa suo un appello ai politici: i consumi vanno misurati su strada e le emissioni analizzate well to wheel.

Una VW Golf TDI con apparato controllo emissioni gira in città: grazie ai nuovi sistemi EDC Bosch inquina molto meno
Una VW Golf TDI con apparato controllo emissioni gira in città: grazie ai nuovi sistemi EDC Bosch inquina molto meno

13 mg NOx per Km

“Emissioni giù, toni su” verrebbe da dire, sentendo le parole che Bosch fa rimbalzare in tutto il mondo e soprattutto Europa oggi. Il produttore delle ecu EDC17, imputate di svolgere il mestiere sporco nel Dieselgate, deve avere il coltello dalla parte del manico contro i costruttori (e che costruttori, ndr) per arrivare a dire che certi eventi sono seguiti a scelte di chi i sistemi li applica e non di chi li realizza. Il Ceo di Bosch vede ancora un futuro per il diesel e vuole mettere a tacere quelle voci, sfruttate ad arte da molti, che vogliono metterlo in pensione quanto prima. Interessi grossi certo, grossissimi se pensiamo a tutta la filiera, ma anche verità da scoprire. Nel ciclo test RDE (real driving emissions) si può arrivare già oggi sotto i limiti previsti nel 2020 (120 mg NOx) senza stravolgere i sistemi e i componenti, ma solo con migliori calibrazioni e piccoli sviluppi, a costo identico: nell’iniezione e nella correzione di dosaggio secondo le temperature. 13 milligrammi NOx al chilometro nel ciclo RDE è quanto si può ottenere e anche usando la vettura in città nelle peggiori condizioni di guida, il livello indicato da Bosch è di 40 mg/km. Queste correzioni per ridurre le emissioni di NOx, non impattano particolarmente sul resto, consumi inclusi, come mostrato da alcuni test di questi giorni in Germania, di cui divulgati i risultati.

Anni Venti

“Crediamo che il diesel continuerà a essere importante per la mobilità del futuro, fino a che l’elettrico non diverrà un motore di massa” queste le parole del Ceo di Bosch. I tedeschi puntano il dito sul CO2, o meglio su come si misura, richiedendo più trasparenza ai politici andando oltre il tubo di scappamento delle automobili. “Misurare l’insieme delle emissioni di CO2, prodotte da tutto il traffico, sommando quanto deriva dalla produzione dei carburanti e della corrente elettrica necessaria”. Un metodo complessivo questo, già più volte sostenuto da costruttori giapponesi come Mazda, che guarda caso non spinge sull’immediata elettrificazione di gamma.

Centraline e iniettori rimangono gli stessi imputati al Dieselgate ma ottengono risultati degni degli anni Venti, per emissioni emesse
Centraline e iniettori rimangono gli stessi imputati al Dieselgate ma ottengono risultati degni degli anni Venti, per emissioni emesse

Differenze

Cercando di sintetizzare, sono due i fattori che distinguono i sistemi a ridotta emissione NOx: in primis l’elevata reattività allo stile guida e quindi flusso aria (popolarmente noto è solo il misuratore massa aria in aspirazione, il cosiddetto MAF o debimetro, ma sono importanti anche quelli di flusso uscita, ndr) da parte delle turbine, grazie a una gestione combinata di gas scarico a bassa e alta pressione; quindi le correzioni al variare di temperatura, importantissima per la combustione diesel e la conversione NOx, ottimale sopra i 200 C°. I nuovi sistemi quindi stabilizzano ancor più flussi e temperature dei gas scarico, gestendoli attivamente e più precisamente anche a freddo e in città, dove non si arrivava sempre al punto “caldo” di conversione.

Alla luce di alcune affermazioni sulla maggiore trasparenza imposta alla propria rete e al proprio staff, dal 2017, oltre che richiesta agli enti pubblici e soprattutto dopo alcune risposte date nella conferenza di Bosch che ha divulgato questa notizia, ovvero: disponibilità immediata per i motori già gestiti con EDC Bosch, resa ecologica ottimale anche in città, gestione riscaldamento gas (oltre i 200 C°) senza sistemi 48V, medesimo “hardware” per costi analoghi…. Viene da aggiungerne una, di domanda: perché solo ora?

I vertici Bosch chiedono alla politica di fare misurare le emissioni CO2 di tutta la filiera e non solo allo scappamento delle auto
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