Ferrari Purosangue, le "suicide doors" non fanno paura

Ferrari Purosangue, le "suicide doors" non fanno paura
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Ferrari, per il nuovo Suv Purosangue e per migliorare accessibilità dell’abitacolo ha utilizzato le suicide-doors. Come mai vengono chiamate così?
7 febbraio 2023

Ferrari Purosangue, il Suv della casa di Maranello ha fatto molto parlare di sé in questi ultimi mesi e, non appena sono stati avviati gli ordini, per sottolineare l’esclusività della vettura, la casa del cavallino ha fermato le prenotazioni per una domanda troppo alta. 

La casa del cavallino, rispetto al solito, ha fatto qualcosa di diverso. Infatti, la Purosangue ha quattro porte al posto delle classiche due e Ferrari, al progetto del nuovo Suv con un motore a dodici cilindri, ha lavorato su qualcosa di molto diverso rispetto alle competitor, che fosse una particolarità del nuovo modello e che potesse donare alla vettura un’aria più compatta, filante e slanciata nella fiancata e nella linea di coda.

Le porte contro-vento o suicide-doors, sono state scelte per offrire una linea “diversa” dal solito ma, soprattutto, per mantenere una facilità di accesso a bordo, anche nella fila di sedili posteriore.

Ford Thunderbird 1969
Ford Thunderbird 1969

Questa tipologia di meccanismo non è una novità nel mondo dell’automotive e, sicuramente, uno dei marchi più famosi che le adottano attualmente è Rolls-Royce

Nella storia dell’auto, le prime porte contro-vento che si sono viste provengono da prima degli anni ‘30, quando agli albori della motorizzazione lo status symbol era ancora la carrozza trainata da cavalli che adottava degli sportelli controvento. Con l’arrivo delle prime auto, la soluzione delle suicide-doors venne utilizzata anche nel mondo delle quattro ruote e progressivamente abbandonata nel secondo dopoguerra anche per motivi di sicurezza.

Il motivo? C’era un forte rischio che le porte si aprissero improvvisamente per le forze d’aria e, nonostante le cinture di sicurezza non erano ancora state inventate da Volvo (introdotte per la prima volta nel 1959), capitava che il passeggero potesse scivolare fuori dall’auto. Motivo per cui da quel momento in poi vennero chiamate “suicide doors”. 

Tra gli anni ‘60-‘70, le suicide doors erano finalmente state ottimizzate per la sicurezza e da quel momento in poi, era difficile che si verificassero dei problemi durante l’utilizzo dell’auto. Infatti, da quel momento in poi, le auto più stilose adottarono questa tipologia di portiere e nel passato, sono molti i costruttori che le utilizzarono. 

Ad oggi, nonostante sia passato circa un secolo dalle prime suicide-doors, i designer si divertono nella creatività di adottare questa tipologia di porta, con modelli che vanno dalla nuova Fiat 500e 3+1 fino all’elegante Rolls-Royce

 

Rolls Royce Phantom
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  • Prezzo 390.000 €
  • Numero posti 4
  • Lunghezza 497 cm
  • Larghezza 203 cm
  • Altezza 159 cm
  • Bagagliaio 473 dm3
  • Peso 2.108 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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