Impatto Zero, gli eventi ASI a vocazione green

Impatto Zero, gli eventi ASI a vocazione green
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Un approccio responsabile per evitare sprechi, consumando meno e compensando le emissioni di CO2 dei veicoli storici con la piantumazione di nuovi alberi
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
4 novembre 2021

Anche per i veicoli storici arriva la conversione ambientale: l'ASI annuncia “Impatto Zero”, lo speciale protocollo a vocazione eco-solidale che prevede l’applicazione della norma ISO 20121 alle manifestazioni organizzate in Italia.

Dopo aver promosso una ricerca con l’Istituto Superiore di Sanità per definire il reale impatto dei veicoli storici, ASI punta a rendere più sostenibili raduni ed eventi, avviando un processo di conversione sostenibile per sostenere l’economia circolare attraverso una rete di partner “green”.

La norma ISO 20121 è lo standard internazionale di certificazione dei sistemi di gestione sostenibile degli eventi e per ottenere tale certificazione ci sono punti precisi da rispettare; non è certificato “sostenibile” l’oggetto dell’evento - ossia il veicolo storico - ma l’intero sistema organizzativo se minimizza l’impatto ambientale.


Tra i punti fondamentali per ottenere la certificazione ISO 20121 c’è la realizzazione di un protocollo comportamentale, in questo caso elaborato da ASI ponendo particolare attenzione all’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche, alla produzione di rifiuti, al riciclo e riuso di materiale a supporto del raduno; occorre poi mettere a punto un metodo gestionale organizzativo che prediliga l’informatizzazione e l’utilizzo minimo della carta, mentre sul fronte “dinamico” degli eventi è bene impostare partenze scaglionate e limitare il chilometraggio giornaliero per ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli partecipanti.


Uno dei primi eventi ASI organizzato seguendo tali principi è stato il Giro Motociclistico di Sicilia (inserito nel calendario della serie ASI Circuito Tricolore), che ha supportato l’Agenda 2030 con il progetto ecosolidale “Rimettiamoci in moto”, attuato attraverso un protocollo ecosostenibile stabilito sul modello FIVA.


Considerato l’irrisorio impatto ambientale da ascrivere ai veicoli storici certificati, che in Italia rappresentano lo 0,13% del parco circolante totale e che hanno una media annua di percorrenza chilometrica di appena 1.000 km, ASI ha realizzato una guida all’uso ecologico e responsabile dei veicoli storici ed inserito nel progetto “Impatto Zero” anche la compensazione delle seppur ridotte emissioni di CO2 prodotte durante le manifestazioni piantando gli alberi necessari a ottenere un bilancio zero, soluzione tra l'altro prevista dallo stesso Protocollo di Kyoto come sistema di mitigazione climatica.


«Dopo il vertice del G20 svoltosi a Roma - ha dichiarato Alberto Scuro, presidente ASI - fa molto piacere constatare quanto il nostro settore sia già allineato con lo spirito che guida le più importanti realtà internazionali, a partire dall’ambizioso obiettivo di piantare mille miliardi di alberi nel mondo entro il 2030. Con il progetto “Impatto Zero” faremo anche noi la nostra parte, confermando le virtù del motorismo storico e dei suoi appassionati».
 

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