Jelinek, Mercedes-Benz Italia: «Servono velocità e flessibilità»

Jelinek, Mercedes-Benz Italia: «Servono velocità e flessibilità»
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Emiliano Perucca Orfei
Il presidente di Mercedes-Benz Italia, Radek Jelinek, sulle strategie dell’azienda per affrontare l’emergenza Coronavirus
28 aprile 2020

Il settore automotive italiano è pronto a ripartire: in attesa del fatidico 4 maggio, abbiamo parlato con il presidente di Mercedes-Benz Italia, Radek Jelinek, per capire come stia operando l’azienda durante il lockdown e quali siano gli scenari per il futuro.

Come state lavorando in questo momento così particolare?

«Lo smart working per noi è normale. Abbiamo lavorato alla produzione di respiratori e abbiamo messo a disposizione i nostri social per evitare la diffusione di fake news».

«Dobbiamo essere più veloci, semplici, proattivi al mercato e quindi flessibili; siamo aperti a soluzioni mai provate nel passato. Senza mancare di integrità, però: tutto deve essere fatto in forma etica e trasparente perché come sempre siamo sotto gli occhi di tutti».

«L'Italia è una parte importante per Mercedes: basti pensare che 20% della componentistica arriva da qui. E' fondamentale per noi produrre in sicurezza e monitoriamo costantemente la situazione per ripartire al meglio delle possibilità».

«Abbiamo aperto uno show room virtuale ma abbiamo anche ampliato il sistema con la possibilità di trattativa, di visualizzazione delle vetture. L'unica parte che manca è quella legata all'acquisto, perché le carte devono essere firmate dal vivo ma in virtuale ormai si può fare davvero tutto».

Per quanto concerne le azioni commerciali, invece?

«In gamma abbiamo prodotti innovativi. SUV nuovi, come GLE e GLS, ma anche GLB e GLA e le auto ibride, sia nel segmento delle compatte, con 70 km di autonomia, ma anche nella gamma superiore, su GLE in abbinamento al motore diesel. I nostri motori Euro 6d, poi, sono estremamente puliti».

«Bisognerà capire il modo in cui si evolverà la mobilità individuale. Dovremo muoverci su finanziamenti speciali, e pensare ad uno spostamento dei pagamenti per venire incontro a questi momenti. Serve un ponte verso il futuro, abbiamo bisogno di un cambio del parco auto italiano».

Dobbiamo essere più veloci, semplici, proattivi al mercato e quindi flessibili; siamo aperti a soluzioni mai provate nel passato

«Per quanto concerne i concessionari, siamo stati in comunicazione costante con tutti loro. Abbiamo capito immediatamente che la fatturazione sarebbe andata a zero e quindi abbiamo alleggerito i pagamenti e abbiamo lasciato loro liquidità per affrontare il futuro. E' un gioco di equilibri, perché ovviamente anche noi dobbiamo guardare il nostro interesse come filiale ma credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro a riguardo».

La congiuntura attuale potrebbe portare ad un’accelerazione delle vendite online?

«Sì, questa crisi accelera questo comportamento. Abbiamo comprato online di tutto ed anche le auto un po' alla volta potranno essere acquistate anche online; parliamo di una quota del 25% circa. La vendita online viene sempre condotta attraverso partner con trattative personalizzate zona per zona».

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