Lamborghini, prima azienda automotive CO2 neutrale

Lamborghini, prima azienda automotive CO2 neutrale
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Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
La Casa di Sant’Agata ha ricevuto la certificazione rilasciata da DNV GL grazie al nuovo impianto di trigenerazione. Un esempio di sostenibilità ambientale, aziendale, produttiva
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
7 luglio 2015

Non è la prima volta che vi parliamo della lungimiranza e dell’impegno di Lamborghini verso l’ambiente circostante. Un impegno che – parola dell’AD Stephan Winkelmann – altro non è se non la declinazione in diversi contesti di una vision aziendale che ha nella parola “sostenibilità” la chiave di volta.

Lamborghini: un legame irrinunciabile con il territorio

Una strategia a lungo termine di sostenibilità è infatti quella che ha portato la Casa del Toro a diventare un datore di lavoro fra i più ambiti, ha contribuito a far crescere costantemente i risultati Lamborghini in un segmento, quello delle supersportive, sostanzialmente stabile dal punto di vista numerico dall’inizio della crisi globale del 2008, e che infine ha portato l’azienda a recitare un ruolo virtuosamente sinergico con il territorio che la ospita.

 

Una sinergia ambientale – vedremo dopo i passi svolti per ridurre l’impatto negativo di uno stabilimento produttivo e, anzi, valorizzarne la presenza – ma anche sociale, se è vero com’è vero che Lamborghini ha aumentato in maniera significativa la forza lavoro impiegata e, con l’avvento del “terzo modello” (il SUV Urus) nel 2018, ne incrementerà ulteriormente il numero – si parla di 500 assunzioni. Un percorso, dicevamo, che ha portato ad una sinergia virtuosa con il territorio iniziato nell’ormai lontano 2010 con la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di quasi 15.000 metri quadri, capace di abbattere le emissioni di anidride carbonica di quasi mille tonnellate annue.

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Stephan Winkelmann, AD di Automobili Lamborghini, avvia l'impianto di trigenerazione insieme al Ministro dell'ambiente

 

Nel 2011 abbiamo assistito all’inaugurazione del Parco Lamborghini che ha visto la valorizzazione di un’area di circa 70.000 metri quadri attraverso l’impianto di oltre 10.000 querce come parte di uno studio sulla correlazione fra piante, clima e CO2. L’anno successivo è stata la volta del nuovo edificio di sviluppo prototipi e preserie, primo fabbricato industriale multipiano in Italia certificato in classe industriale A, onore condiviso con il Centro logistico (2013) e il Training Center dedicato al progetto DESI (lo scorso marzo) svolto in collaborazione con la cugina Ducati.

I nuovi impianti di trigenerazione e teleriscaldamento

Tutti questi passi si completano con l’inaugurazione dei nuovi impianti di trigenerazione e teleriscaldamento, svoltasi il 6 luglio 2015 presso lo stabilimento di Sant’Agata, con cui Lamborghini ha conseguito la certificazione CO2 neutrale per la sede storica, prima azienda a ricevere l’ambito riconoscimento da DNV GL (Det Norske Veritas) dalle mani di Luca Crisciotti, amministratore delegato. Un obiettivo che andrà consolidato anche dopo l’ampliamento dello stabilimento in progetto nei prossimi anni necessario per dare il via alla produzione del terzo modello della gamma Lamborghini, come giustamente fa notare Winkelmann. «Nel 2015 abbiamo raggiunto il 25% di riduzione della nostra carbon footprint, le nostre emissioni nocive» sottolinea l’AD Lamborghini, «pur mantenendo inalterato il DNA delle nostre vetture».

L'impianto sarebbe in grado di rispondere alle esigenze dell’intero comune di Sant’Agata pur risparmiando circa 820 tonnellate l’anno in termini di emissioni di anidride carbonica


Un impegno continuo giustamente riconosciuto dalle istituzioni, come ha testimoniato la presenza del Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, che ha sottolineato il modello virtuoso impersonato da Lamborghini anche in un periodo difficile come questo. «Lamborghini è l’esempio perfetto di come si possano attirare investimenti stranieri nel nostro paese» ha commentato, giustamente orgoglioso visti i natali bolognesi, il ministro. «Dovremmo smetterla di pensare che le eccellenze italiane si limitino all’industria alimentare, e capire come anche nel settore dell’automotive la sostenibilità e la redditività vadano a braccetto. Un esempio che sarebbe bello diffondere nel resto del Paese».

 

La cerimonia si è conclusa con il simbolico avviamento del centro di trigenerazione ad opera di Galletti e Winkelmann, protagonisti della pressione del pulsante verde che ha dato il via all’impianto. Un impianto, interno alla fabbrica, capace di produrre energia elettrica, termica e frigorifera, alimentato a gas naturale e dalla potenza pari a 1,2MW, che con una potenzialità annua di circa 9800MWh sarebbe in grado di rispondere alle esigenze dell’intero comune di Sant’Agata pur risparmiando circa 820 tonnellate l’anno in termini di emissioni di anidride carbonica.

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