Lorenzo Matthias, Toyota: «Investiamo da 15 anni sul successo dell'ibrido»

Cascais - C'è un certo legame tra la Toyota Auris e Cascais. L'aristocratica zona balneare portoghese, infatti, è stata la prima ad essere allacciata alla rete elettrica in Portogallo ed Auris, nel 2010, è stata la prima segmento C ad introdurre la combinazione ibrida tra un motore elettrico ed uno tradizionale, termico, alimentato a benzina.

Un paragone un po' forzato, lo ammettiamo, ma la parziale elettrificazione di vetture molto popolari, appartenenti a segmenti altrettanto strategici in termini commerciali, ed il successo palesato (30% delle Yaris vendute sono Hybrid e per Auris si prevede il 50%...) rappresentano una sorta di grande rivoluzione per il mondo dell'auto, un po' come è stato l'arrivo della corrente elettrica nella vita delle persone.

Del fenomeno Toyota Hybrid applicato a Auris, e non solo, ne abbiamo parlato con Lorenzo Matthias, Direttore Relazioni esterne e stampa di Toyota Motor Italia.

Cosa ci si deve attendere da Auris?
«Auris Hybrid è stata protagonista di una performance di vendita interessante nei primi due anni di commercializzazione e questo ci ha permesso di consolidare la presenza nel segmento C del nostro brand andando alla caccia di nuovi clienti in Italia ed in Europa. Il nostro obiettivo, con la nuova gamma Auris, è quello di raggiungere una quota di mercato europea del 5% nel segmento C e pensiamo di riuscire a farlo puntando moltissimo sulla motorizzazione ibrida che in alcuni mercati, come quello italiano, dovrebbe arrivare ad essere scelta dal 50% dei clienti.»

Auris Hybrid è un tassello importante della strategia ibrida...
«Sì, certamente. Con la nuova Auris Hybrid andiamo a rafforzare ulteriormente la nostra offerta di vetture ibride recentemente ampliata con l'arrivo anche di Yaris Hybrid, la prima segmento B al mondo ad essere dotata di questa tecnologia.»

Che performance commerciali ha l'Hybrid su Yaris?
«In Italia, come del resto in Europa, quest'ultimo modello sta riscuotendo un successo incredibile (30% delle Yaris in Italia sono Hybrid) tanto da mettere a dura prova la capacità produttiva dello stabilimento di Valencienne. Abbiamo, infatti, qualche ritardo nelle consegne ma stiamo cercando di fare fronte a questa problematica che, guardandola positivamente, è una grande conferma del successo della formula ibrida.»

Quante full-hybrid vende il Gruppo Toyota in Europa?
«In Europa, nel 2012, abbiamo venduto la bellezza di 115.000 vetture full-hybrid tra Toyota e Lexus. Si tratta di un numero eccezionale se si considera la vastità della nostra proposta, che corrisponde al 15% delle nostre vendite totali nel Vecchio Continente.»

Ed il full-hybrid quanto "vale" nel mondo?
«A livello globale le ibride vendute nel mondo dal nostro Gruppo sono state 1.2 milioni e questo significa che nei primi mesi del 2013 toccheremo i 5 milioni di unità full-hybrid consegnate dal 1997 ad oggi. Dati che dimostrano in modo lampante la progressione commerciale di questa tecnologia, destinati a crescere ancora nei prossimi anni con l'arrivo di 21 nuovi modelli full-hybrid di cui uno, nel 2015, ibrido con propulsore ad idrogeno.»

Il Full-Hybrid vincerà anche in pista?
«I successi della nostra tecnologia ibrida partono dalla strada ed arrivano alla pista a bordo della Toyota TS-030 impegnata nel Mondiale Endurance. Abbiamo debuttato quest'anno a Le Mans e dopo l'esordio in cui abbiamo unito grande velocità a mancanza d'esperienza e sfortuna ci siamo concentrati sull'affidabilità e sul perfezionamento della gestione delle corse, che ci ha permesso di vincere ben tre volte in sei gare disputate di cui tre nelle ultime quattro. La TS-030, infatti, si è imposta sulle piste di Fuji, di San Paolo e di Shanghai e speriamo che questo sia d'auspicio per la prossima stagione, che tutti noi in Toyota si aspetta con grande ansia.»