Picat: «Peugeot è forte, la partnership con GM ci rinforza ed in Cina cresceremo molto»

Picat: «Peugeot è forte, la partnership con GM ci rinforza ed in Cina cresceremo molto»
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Emiliano Perucca Orfei
Maxime Picat, Direttore Generale del marchio Peugeot, ci ha parlato delle strategie attraverso cui la Casa di Sochaux punta a continuare a crescere sui mercati mondiali, mantenendo sempre più alto il valore del marchio del Leone
15 ottobre 2013

Vallelunga – L'evento organizzato a Vallelunga per presentare i modelli più sportivi del Leone, da quelli riservati alle competizioni a quelli stradali, pensati per i clienti, è stata l'occasione per parlare a lungo con Maxime Picat, Direttore Generale del marchio Peugeot, che ci ha parlato delle future strategie industriali della Casa di Sochaux.

 

Il costruttore francese infatti, dopo aver studiato e metabolizzato i profondi cambiamenti in atto nell'economia mondiale, è impegnato in un'opera di ristrutturazione aziendale che passa fondamentalmente attraverso il riposizionamento del marchio Peugeot in una fascia più alta del mercato e in una internazionalizzazione delle vendite, sostenuta anche grazie alla presenza di partner come GM e la cinese Dongfeng, aspetti questi ultimi, fondamentali per rimanere competitivi e continuare a crescere.

 

Qual è la strategia che Peugeot ha scelto per continuare a crescere, anche in un contesto economico non semplice come quello attuale?

«Il marchio del Leone esiste da ben 200 anni, ma la storia delle automobili Peugeot inizia un po' più più tardi, 120 anni fa. Noi vogliamo portare avanti ancora per molto la storia di questo marchio, offrendo prodotti sempre più prestazionali per i nostri clienti anche in un momento sicuramente non facile. La strategia di mercato di Peugeot si basa sull'internazionalizzazione e sull'innalzamento della gamma. L'internazionalizzazione per noi è necessaria perché storicamente siamo stati un marchio troppo legato all'Europa. Il nostro obiettivo è quindi diventato quello di vendere più del 50% dei nostri volumi nei Paesi extra-europei entro il 2015, passaggio fondamentale per assicurarci uno sviluppo futuro. Puntiamo anche però sull'innalzamento della gamma pur rimanendo un costruttore generalista in questo mercato mondiale dove vediamo marchi premium sempre più interessati a proporre modelli di piccola taglia e costruttori low-cost che affollano il mercato. Noi vogliamo quindi che tutti i nostri prodotti propongano alti livelli di qualità, in termini di design e piacere di guida, rimanendo fedeli ai valori tipici del marchio Peugeot».

peugeot 301 6
La Peugeot 301 è una tre volumi sviluppata per aggredire i mercati extra-europei

 

Quest'anno quante auto avete venduto fuori dall'Europa? Quanto manca per il raggiungimento del vostro obiettivo di internazionalizzazione fissato a quota 50%?

«Manca davvero pochissimo e siamo perfettamente in linea con le nostre previsioni. Nel 2013 infatti il 45% delle vendite sono state realizzate da Peugeot in Paesi extra-europei, un risultato straordinario se pensiamo che tre anni fa eravamo solo al 25%. Le vendite in questi Paesi aumentano così vertiginosamente certamente perché in Europa la situazione economica è ancora critica, ma anche perché le nostre performance all'estero sono molto buone. Specialmente in Cina, dove abbiamo un tasso di crescita doppio rispetto a quello medio del mercato locale, ma anche in Argentina e in Algeria».

 

In questo scenario la Cina gioca un ruolo da protagonista, non è vero?

«Certamente sì. La Cina infatti potrebbe diventare nel 2014 il Paese dove si vendono più Peugeot, scavalcando la Francia. Nella Repubblica Popolare quest'anno abbiamo lanciato dei nuovi prodotti proprio quest'anno. La 3008 presentata in gennaio ha fatto registrare in Cina un +50% rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati, ma l'anno prossimo è già stato programmato il lancio di 4 nuovi modelli per il mercato cinese, ovvero la 301, la 2008 e la nuova 308 oltre ad un nuovo modello a sorpresa».

Con 55.000 esemplari già venduti, la 301 rappresenta un grande successo per noi, tanto che abbiamo dovuto aumentare la capacità di produzione dello stabilimento di Vigo

 

Il prodotto attraverso cui avete lanciato il vostro piano di internazionalizzazione è la Peugeot 301. Di che si tratta? Può essere considerata una low-cost?

«La Peugeot 301 è la vettura chiave con cui puntiamo a crescere nei Paesi extra-europei. Oggi la nostra tre volumi viene venduta nell'est Europa, ma anche in America Latina, in Africa e in medio Oriente. Con 55.000 esemplari già venduti, la 301 rappresenta un grande successo per noi, tanto che abbiamo dovuto aumentare la capacità di produzione dello stabilimento di Vigo dove viene realizzata questa vettura tre volumi. La 301 viene proposta in questi Paesi a 13.000 euro, quindi non è affatto un veicolo low-cost. La stampa locale infatti chiama questa tre volumi “la piccola 508”, dal momento che la 301 presenta grandi qualità intrinseche, a partire dall'abitabilità interna, dai motori e dal piacere di guida. Questo modelli ci permette di innalzare il marchio Peugeot anche nei Paesi extra-europei».

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Con modelli che guardano al mondo premium come la 208 XY Peugeot punta ad innalzare la sua posizione all'interno delle fasce di mercato di riferimento

 

L'altro punto della vostra strategia di crescita, ovvero l'innalzamento della posizione dei vostri prodotti nelle fasce di mercato di riferimento, come procede?

«La nostra strategia di innalzamento della gamma funziona già molto bene, come testimoniano i nostri più recenti lanci. La nuova 208 per esempio viene scelta da oltre il 40% dei clienti nel terzo livello di allestimento (il più ricco, ndr), mentre l'allestimento base in Europa viene scelto solo dal 10%. Nell'ottica dell'innalzamento della gamma si inseriscono anche le nuove versioni GTi e XY dedicate alla 208, che costano addirittura il doppio rispetto ad un modello in allestimento base. Nella 2008 poi il processo è ancora più evidente con il 70% delle vendite che è rappresentato da versioni nel terzo livello di allestimento, un risultato straordinario che abbiamo registrato al lancio e che ora è in fase di consolidamento. 2008 peraltro può già essere considerato un grandissimo successo, con 55.000 ordini già pervenuti in Azienda».

La nuova 308 rappresenta il culmine della nostra strategia di innalzamento della gamma. Quest'auto rappresenta esattamente ciò che oggi è Peugeot

 

Che ruolo gioca la nuova 308?

«La nuova 308 rappresenta il culmine della nostra strategia di innalzamento della gamma. Quest'auto entra a competere in un segmento molto importante (segmento C, ndr), che in Europa vale il 30% delle vendite. Quest'auto rappresenta esattamente ciò che oggi è Peugeot. Prima di tutto la 308 significa efficienza, grazie al peso ridotto, e quindi consuma poco, ma presenta anche doti dinamiche elevatissime, che ci mettono in una posizione di vantaggio rispetto ai nostri concorrenti. 308 è anche l'espressione del fantastico design di Gilles Vidal, ma può contare inoltre sull'innovativo i-Cockpit, elemento di forte differenziazione rispetto alla concorrenza, grazie ad un plancia lineare, senza pulsanti, dove tutto si può comandare con un dito».

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La nuova Peugeot 308 entra a testa alta nel segmento C

 

In futuro arriveranno nuove varianti di carrozzeria per la 208, in particolare la Coupé Cabriolet, che in passato ha arricchito la Serie 2?
«Attualmente non abbiamo ancora pensato ad una versione cabriolet della 208, dobbiamo prima vedere l'evoluzione del mercato. Del resto il segmento delle Coupé Cabriolet è molto calato ultimamente e allo stesso tempo noi abbiamo scommesso sul successo della 2008, che entra nel più fortunato segmento dei SUV. I nostri investimenti quindi saranno indirizzati in gran parte alla 2008».

 

Entrerete nel mercato statunitense?
«Entrare nel mercato nordamericano è molto costoso oggi, ma lo sarà anche tra vent'anni. Questo perché è un mercato molto maturo e saturo, dove peraltro noi noi abbiamo una rete. Ecco perché preferiamo puntare su quei Paesi che sembrano poter garantire una crescita dei volumi di mercato come l'America Latina, la Russia, l'Asia».

 

Fino al 2020 noi non pensiamo che l'elettrico possa divenire una tecnologia principale per i nostri veicoli, quindi la nostra priorità resta l'ibrido. Dopo quella data tutto potrebbe cambiare, staremo a vedere

L'accordo con General Motors ha già dato i suoi frutti? Se sì, in quale modo si manifestano e quali vantaggi hanno procurato?
«Già da quest'anno abbiamo iniziato a realizzare delle economie di scala con General Motors. Dal mese di gennaio per esempio abbiamo una struttura acquisti comune, che a breve tempo ci permetterà di risparmiare massificando gli acquisti per esempio sulle materie prime come l'acciaio. Inoltre abbiamo già annunciato un progetto di sviluppo comune, che anche in questo caso ci permetterà di contenere i costi e che verrà realizzato in Spagna».

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Peugeot fino al 2020 continuerà ad investire nell'ibrido, mettendo da parte, almeno per il momento, i veicoli a propulsione elettrica

 

E' possibile una partecipazione del vostro partner commerciale cinese Dongfeng nei capitali di Peugeot?
«Dongfeng è il partner di PSA da vent'anni, con cui il nostro Gruppo ha realizzato 150.000 auto a marchio Peugeot o Citroen. Il nostro partner per la Cina ci ha aiutato a sviluppare veicoli a tre volumi specifici per il mercato asiatico e ci ha fatto sbarcare in nuovi mercati, come per esempio nel sud-est asiatico. Oggi quindi con Dongfeng continuiamo ad avere la possibilità di allargare i nostri orizzonti commerciali, ma non ci sono degli accordi in termini di capitali, anche perché attualmente abbiamo una sicurezza finanziaria di oltre 11,5 miliardi di euro. Non c'è nessuna proposta sul tavolo per una ipotetica partecipazione nei capitali Peugeot di Dongfeng che rimane un partner commerciale e industriale».

 

Alcuni anni fa avevate annunciato che in futuro Peugeot avrebbe puntato su ibrido ed elettrico. Oggi la scommessa dell'elettrico però sembra essere sostanzialmente messa da parte. E' così?

«Oggi offriamo veicoli a marchio Peugeot sia ibridi che elettrici (la iOn, ndr). La maggior parte degli investimenti però si indirizzano verso la tecnologia ibrida perché le nostre proiezioni, paragonate a quelle di alcuni anni fa, parlano di un mercato dell'elettrico che rimarrà molto debole. Fino al 2020 noi non pensiamo che l'elettrico possa divenire una tecnologia principale per i nostri veicoli, quindi la nostra priorità resta l'ibrido. Dopo quella data tutto potrebbe cambiare, staremo a vedere».

 

Cosa rappresenta l'ultima nata in casa Peugeot, ovvero la RCZ R da 270 CV?

«La RCZ R testimonia come Peugeot Sport non nasce solo per le competizioni ma anche per soddisfare il desiderio di piacere di guida del singolo cliente. Ecco perché lo sviluppo del 1.6 THP da 270 CV è stato curato dall'equipe tecnica di Peugeot Sport. La RCZ R quindi è il meglio della tecnologia che possiamo offrire ai nostri clienti». 

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