Tragedia sull'A1: l'analisi scientifica del tamponamento

Tragedia sull'A1: l'analisi scientifica del tamponamento
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Quando la fisica si trasforma in tragedia: ecco cosa è successo all'ambulanza
5 agosto 2025

Il 4 agosto 2025, alle 11:30, l'autostrada A1 tra Arezzo e Valdarno si è trasformata in teatro di una delle tragedie più dolorose che possano colpire il sistema di emergenza sanitaria. Un'ambulanza della Misericordia di Terranuova Bracciolini, con a bordo due soccorritori e un paziente, è rimasta schiacciata tra due mezzi pesanti in un tamponamento a catena che ha spezzato tre vite e cambiato per sempre quella di altri 15 feriti.

Ma cosa accade esattamente quando un veicolo leggero come un'ambulanza si trova intrappolato tra due giganti della strada? Per comprenderlo, dobbiamo addentrarci nella meccanica implacabile della fisica degli impatti.

Scena dell'incidente
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La dinamica dell'incidente: una ricostruzione scientifica

Secondo le ricostruzioni più precise, nel tratto autostradale si erano formati dei rallentamenti che hanno innescato la tragedia. Un TIR, probabilmente a causa della velocità eccessiva o di un tempo di reazione insufficiente, non è riuscito a fermarsi in tempo di fronte al traffico rallentato. L'impatto è stato devastante: il mezzo pesante ha tamponato e travolto in sequenza un altro mezzo pesante, un caravan e l'ambulanza della Misericordia di Terranuova Bracciolini. Nel maxi-scontro è rimasto coinvolto anche un autobus.

L'ambulanza si è trovata in una trappola mortale: spinta contro il new jersey centrale dal TIR che l'aveva travolta, è rimasta letteralmente schiacciata tra la barriera di cemento e i mezzi pesanti. Vani sono stati i tentativi di salvataggio da parte dei soccorritori accorsi sul posto.

Il primo impatto: l'innesco della catastrofe

Il TIR fuori controllo ha trasformato una normale situazione di traffico rallentato in un inferno di lamiere. Quando un mezzo di 40 tonnellate impatta a velocità autostradale contro veicoli fermi o quasi fermi, l'energia cinetica sprigionata è mostruosa. Il primo tamponamento ha creato un effetto domino inarrestabile: ogni impatto successivo ha aggiunto energia distruttiva al sistema, trasformando i veicoli coinvolti in proiettili che si sono scagliati gli uni contro gli altri.

È qui che entra in gioco una delle leggi più crudeli della fisica: l'energia cinetica. Ricordiamo che l'energia cinetica è il risultato della massa del corpo moltiplicata per la sua velocità al quadrato, il tutto diviso due. Ciò significa che si quadruplica al raddoppio della velocità.

La forza d'impatto è la forza totale esercitata su un oggetto durante una collisione. Per ricavare l'equazione della forza d'urto, puoi considerare la legge di conservazione dell'energia. All'inizio, un oggetto in movimento possiede energia cinetica che si riduce a zero dopo la collisione l'oggetto si ferma. Per rispettare la legge di conservazione, la variazione di energia cinetica deve essere compensata dal lavoro svolto dalla forza d'urto. Lo esprimiamo con la seguente equazione della forza d'urto:
F= mv2/ 2d

Dove:

  • F — Forza d'impatto media;
  • m — Massa dell'oggetto;
  • v — Velocità iniziale dell'oggetto; 
  • d— Distanza percorsa durante la collisione.
Carcassa dell'ambulanza
Carcassa dell'ambulanza ANSA.it

La trappola di cemento e acciaio

Quando l'ambulanza, con un peso di circa 3,5 tonnellate, è stata travolta dal camion e spinta contro il new jersey centrale, si è creata quella che i tecnici chiamano "collisione contro ostacolo fisso amplificata". Ma cosa significa questo in termini di fisica applicata?

Il new jersey, quella barriera di cemento armato che divide le carreggiate autostradali, rappresenta dal punto di vista fisico una massa praticamente infinita e assolutamente immobile. Quando l'ambulanza vi è stata schiacciata contro, tutta l'energia cinetica del camion tamponante si è scaricata su di essa senza possibilità di dispersione. Non c'era via di fuga: il veicolo di soccorso è rimasto intrappolato tra l'inarrestabile forza del mezzo pesante e l'inamovibile resistenza della barriera di cemento.

In questa configurazione, le accelerazioni raggiunte sono state ancora più devastanti di quelle che si verificano in un normale tamponamento. Mentre un'auto in un tamponamento contro un ostacolo fisso a 50 km/h subisce accelerazioni di circa 10/15 g, nel caso dell'ambulanza travolta dal TIR le accelerazioni hanno probabilmente superato i 70-80 g in pochi millisecondi.

Per rendere tangibile questa violenza fisica, consideriamo che gli astronauti durante il lancio sperimentano accelerazioni di circa 3 g, e già a 5 g una persona normale perde conoscenza. 

La fisica implacabile

Più l'auto è pesante, più è difficile fermarla e maggiore è la forza d'impatto che genera. Questo principio fisico fondamentale ci aiuta a comprendere perché i mezzi pesanti siano così devastanti negli incidenti: un TIR di 40 tonnellate che viaggia a 70/80 km/h possiede un'energia cinetica mostruosa, decine di volte superiore a quella di un'auto normale. D'altra parte, il veicolo si fermerà immediatamente se colpisce il muro di una casa, ma la situazione sarà diversa se colpisce un'altra auto che partecipa al traffico. Pertanto, dobbiamo prendere in considerazione molti fattori diversi quando analizziamo la dinamica di un incidente complesso come quello dell'A1.

Nel caso dell'ambulanza travolta dal TIR, il mezzo di soccorso si è trovato nella peggiore delle configurazioni possibili: un veicolo relativamente leggero schiacciato tra una massa enorme in movimento e un ostacolo assolutamente rigido come il new jersey.

Vigili del fuoco e soccorritori al lavoro
Vigili del fuoco e soccorritori al lavoro ANSA.it

Il vero nemico: l'accelerazione

In generale, l'alta velocità non produce lesioni dannose. Questa affermazione può sembrare controintuitiva, ciò che è pericoloso per un essere umano è l'elevata accelerazione o decelerazione in uno specifico lasso di tempo. Gli astronauti viaggiano a 28.000 km/h nello spazio senza subire alcun danno, perché mantengono una velocità costante.

Il limite critico per la sopravvivenza umana è ben definito dalla biomeccanica: si afferma che "l'accelerazione massima del torace non deve superare i 60 g per periodi di tempo superiori a 3 millisecondi". Oltre questa soglia, le conseguenze per l'organismo umano diventano rapidamente fatali, indipendentemente da tutti i sistemi di protezione installati nel veicolo.

La struttura di un'ambulanza, pur essendo rinforzata rispetto a un veicolo commerciale standard, non è progettata per resistere alle forze titaniche generate dall'impatto contro una barriera rigida mentre viene simultaneamente colpita da un mezzo di 10-15 volte superiore in massa. A parità di forza applicata, un veicolo che acquisisce una maggiore accelerazione generalmente riporta una minore quantità di danni rispetto ad un altro che raggiunge un'accelerazione inferiore.

Nel caso della collisione contro il new jersey, però, questa regola fisica si trasforma in una condanna: l'ambulanza non può accelerare perché è bloccata dalla barriera di cemento, e tutta l'energia dell'impatto viene dissipata attraverso la deformazione catastrofica della sua struttura. Il new jersey, progettato per fermare veicoli fuori controllo, diventa paradossalmente l'elemento che amplifica la distruzione quando un veicolo vi viene schiacciato contro da una forza esterna.

La scienza del tamponamento a catena

Il tamponamento a catena è una tipologia di incidente stradale che accade quando più veicoli che percorrono la stessa direzione di marcia si scontrano. Si verifica quando più mezzi sono coinvolti in un sinistro stradale in una successione di collisioni, in cui il veicolo iniziale colpisce il veicolo antistante, creando una reazione a catena.

Ma cosa rende così letali questi incidenti in autostrada? La risposta sta nella combinazione letale di tre fattori che si amplificano a vicenda. Prima di tutto, le velocità elevate: in autostrada, anche un rallentamento improvviso avviene a velocità che in città sarebbero considerate normali di crociera. A questo si aggiunge la massa impressionante dei mezzi pesanti: un autoarticolato carico trasporta un'energia cinetica fino a 20-30 volte superiore a quella di un'auto normale. Infine, l'effetto sorpresa gioca un ruolo cruciale, poiché i conducenti hanno tempi di reazione limitati, spesso insufficienti per evitare l'impatto quando si trovano di fronte a situazioni impreviste.

Recupero dei mezzi coinvolti lungo l'autostrada A1
Recupero dei mezzi coinvolti lungo l'autostrada A1 ANSA.it

La scienza al servizio della prevenzione

L'incidente dell'A1 del 4 agosto 2025 ci insegna che, nonostante tutti i progressi tecnologici, la fisica rimane implacabile. Un'ambulanza di 3,5 tonnellate schiacciata tra barriere e camion non ha scampo: le leggi dell'energia cinetica e della conservazione del momento non fanno sconti.

Tuttavia, proprio la comprensione scientifica di questi fenomeni può aiutarci a prevenire future tragedie. Ogni tamponamento a catena evitato grazie a sistemi di sicurezza più avanzati, ogni secondo guadagnato dai tempi di reazione automatici, ogni metro di distanza di sicurezza mantenuto può fare la differenza tra la vita e la morte.

La memoria di Gianni Trappolini, Giulia Santoni e del paziente che stavano soccorrendo deve spingerci a investire sempre di più nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie che rendano le nostre strade più sicure. Perché se è vero che non possiamo cambiare le leggi della fisica, possiamo certamente usarle per proteggere meglio chi, ogni giorno, rischia la propria vita per salvare quella degli altri.

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