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Olbia, 5 Giugno. In Sardegna tutto è magico. Il Rally Italia Sardegna non fa eccezione. da 22 edizioni. Mai un risultato prevedibile, meno che mai una dinamica scontata. Il “RIS” è uno di quegli eventi agonistici che, per caratteristiche globali, si avvicina drasticamente al concetto di “thriller”. Questo è anche uno dei motivi (oltre a quelli “congeniti” dell’Isola) per cui gli appassionati arrivano e si muovono a onde oceaniche sul “luogo del crimine”, certi del valore del “film” e del fatto che si imbatteranno immancabilmente nel colpo di scena. E questa è l’atmosfera di base, che si adatta magnificamente al fattore ambientale in un tripudio di circostanze avvincenti.
L’anno scorso vinse Ott Tanak. Ma con un colpo di scena tremendo. Era il Power Stage, era avanti Ogier. 6 secondi. Ma il francese danneggiò una ruota e rallentò. L’estone si mangiò il ritardo e vinse. Due decimi di secondo, margine minimo del WRC, uguagliando il record di Ogier su Latvala al Jordan del 2011. Tanak fu felice e allo stesso tempo desolato. Non gli fu difficile mettersi nei panni dell’avversario poiché gli era successa la stessa cosa, aveva perso allo stesso modo nel 2019, sulla stessa, stupenda Argentiera, battuto all’ultimo da Dani Sordo. Poi Tanak è diventato Campione del Mondo e non ci ha pensato più.
Olbia a festa. La ruota panoramica brilla e si staglia sul cielo di Olbia. La banchina del Molo Brin pullula di gente, e così il lungomare storico. È il centro “mondano” dell’attrazione, allestito a festa con un programma incalzante. Sport & Spettacolo. Navi e aerei hanno rovesciato sull’Isola un fiume di appassionati. Di Rally, di Sardegna, di viaggio di… pensione. Niente di meglio che riunire due o più buoni motivi per catalizzare scelta e decisione.
320 KM in 16 prove cronometrate, contro i 266 della versione “compact” dello scorso anno, centro delle operazioni a Olbia (l’alternanza con Alghero è un altro dei plus non replicabili fuori dalla Sardegna). Le ultime tre edizioni sono state vinte da Tanak, 2022 e 2024, e Neuville, 2023, ergo da Hyundai che vanta anche il record di successi in Sardegna, sette. Lo shakedown, che è alle porte della città, perfettamente e facilmente accessibile, sostituisce la prova inaugurale per lanciare tutti nel pieno della contesa il venerdì mattina. Polvere e spettacolo, i Piloti non si tirano indietro.
A Cabu Abbas, 2 chilometri e venti per un minuto e tre quarti, vince Sébastien Ogier, uno che ormai fa solo i Rally che gli piacciono, ed è già una nota da sottolineare: 4 Toyota ai primi 4 posti, Katsuta, Pajari, Rovanpera. Dov’è Evans? Decimo, altra nota: aspettiamoci che il gallese dia lezioni di equilibrio. Il Rally in Sardegna è tremendo, il leader dovrà esaltarsi nell’equilibrio tra performance, cura della vettura e… prudenza. Poi si vedrà. A seguire una perfetta alternanza di Hyundai e Ford, incominciando dal Campione del Mondo in carica, Thierry Neuville.
A proposito, 63 verificati, 12 Rally1, top stagionale, 4 Campioni del Mondo in bagarre, Ogier, Tanak, Rovanpera, Neuville, 12 Titoli in passerella in Sardegna. Ma chi li guarda? Tutti fino a un certo punto, poi sguardi ammirati e sognanti per Federica Pellegrini, Campionessa infinita e madrina del RIS2025. Per l’occasione sulla Puma di Adrien Fourmaux. Serata al Service Park, a nanna e pronti per la prima “vera”, la Arzachena, 14 kilometri disegnati nel granito rosa. Poi Telti-Calangianus-Berchidda, roba nuova, e Sa Conchedda, bei 27 e passa chilometri. Tutto moltiplicato per due! Riposate, perché Sabato 6 Giugno ì anche il Concerto dei The Kolors, gratis, ore 22:00
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