Dacia Lodgy

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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Linee muscolose nel frontale e interessanti possibilità di allestimento, senza però mai perdere d’occhio l’attenzione rivolta a famiglia e necessità di quest’ultima. Queste le credenziali della Dacia Lodgy, proposta a partire da 9.900 euro
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
12 agosto 2012

Si amplia, con l’ingresso a listino della Dacia Lodgy, la rosa d’offerta con cui il brand rumeno va ad abbracciare le famiglie che necessitano di contenere i costi di acquisto e mantenimento di una vettura senza però sacrificare importanti aspetti quali funzionalità e affidabilità.

 

Fattori, quest'ultimi, assicurati dalla una filosofia progettuale firmata dal Gruppo Renault-Nissan (di cui Dacia fa parte come brand low-cost), che propone così al pubblico europeo una vettura semplice ed al contempo completa e capace di affrontare svariate esigenze, oltre che di rivolgersi a diverse tipologie di cliente grazie a tre allestimenti - Lodgy, Ambiance e Laureate - che riescono a coprire richieste tra loro eterogenee in un arco di prezzo che parte da 9.900 euro.

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Lo stile: il frontale è la sua forza

A livello estetico l’attenzione degli stilisti Dacia è stata riposta prima di tutto sulla parte frontale,  che si fa notare per via di una calandra esagonale lamellare al cui centro spicca il logo del costruttore, quest’ultimo sovrastato da un elegante profilo cromato in tinta. Ai lati della mascherina troviamo i gruppi ottici, caratterizzati da linee tese nella zona superiore e tondeggianti in quella inferiore, dotati di proiettori convenzionali con indicatori di direzione integrati, mentre al di sotto di questi ultimi si stagliano i fari fendinebbia tondi posti ai lati della zona inferiore della calandra, entrambi collocati ai lati di un apposito profilo separato dal resto del paraurti.

All'insegna della linearità il disegno delle fiancate, che integrano passaruota tondeggianti sormontati da nervature squadrate - al cui interno trovano spazio i cerchi, le cui misure spaziano da 15 a 16 pollici di diametro in vari disegni e gommati 185/65 R15 88T e 195/55 R16 91H – oltre alle quattro porte ad apertura "tradizionale", sormontate da superfici vetrate tripartite e separate tra loro dai profili neri.

Sobria anche la sezione posteriore, che propone un ampio portellone ben integrato al paraurti e dotato di un incavo portatarga ispirato al disegno della calandra. Curiosi il disegno dei gruppi ottici a delta ed lettering cromato Lodgy, quest’ultimo sovrastato dal logo del costruttore.

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Sobria e convenzionale anche la sezione posteriore, che propone un ampio portellone ben integrato al paraurti e dotato di un incavo portatarga ispirato al disegno della calandra

Semplice, ma anche curata

Tra le particolarità segnaliamo la linea del tetto, che propone due  bombature poste ai lati e che si estendono lungo la superficie dello stesso affiancate dalle barre portatutto, queste a loro volta caratterizzate da scanalature esterne ed interne e di colore nero come le cornici delle superfici trasparenti.

L’accesso a bordo è consentito dalle quattro portiere laterali, che presentano delle maniglie integrate e che ruotano intorno all’asse di rollio. Più convenzionale, e meno pregevole esteticamente, invece il comando di apertura del portellone posteriore, constante in un tasto a pressione con feritoia per la chiave collocato tra il badge ed il logo.

Dentro: volumi e superfici contrapposte tra loro

Una volta preso posto nell’abitacolo l’attenzione viene catturata dalla plancia, bicromatica con trame differenziate e strutturata su una volumetria caratterizzata da piacevoli cavità e superfici in rilievo poste in contrasto, senza però scadere nell’eccessivo mantenendo una armonia tra tutti gli elementi interni che presentano – nell’allestimento Laureate da noi provato - anche superfici lucide e cromature ad arricchire l’impatto estetico fornito da un cockpit complessivamente ben strutturato e ben assemblato a cui si devono aggiungere fino a sette vani portaoggetti in cui riporre chiavi e smartphone.

Le sellerie presentano dei rivestimenti in tessuti contrapposti “spezzati” da una serie di cuciture a vista bianche, ma permettono la sola regolazione in profondità. Gli over metro e ottanta non avranno comunque problemi, data l’altezza del tetto, ma gli under metro e settanta richiederebbero invece la possibilità di poter rialzare il sedile onde poter osservare meglio la linea del cofano altrimenti coperta dall’orizzonte della plancia.

Una volta preso posto nell’abitacolo l’attenzione viene catturata dalla plancia, bicromatica con trame differenziate e strutturata su una volumetria caratterizzata da piacevoli cavità e superfici in rilievo poste in contrasto

Comandi al volante

Il volante, regolabile in altezza ma non in profondità, presenta una corona del giusto diametro ed è facilmente impugnabile, ed integra al suo interno i comandi volti a regolare le impostazioni del cruise control, mentre un satellite posto al di dietro dello stesso permette di regolare il volume dell’impianto audio e di gestire le funzioni multimediali, oltre ai dispositivi mobili, ma per poter effettuare alcune operazioni – come cambiare le tracce del lettore – è necessario operare direttamente dal display touch-screen a colori.

Quest’ultimo è proposto di serie con il solo allestimento Laureate e consente di interfacciarsi con lettori musicali e con i dispositivi tecnologici tramite porta USB, presa AUX e Bluetooth, oltre che di visualizzare le informazioni relative a impostazioni, radio e multimedia, a cui si aggiunge il dispositivo di navigazione satellitare Media Nav fornito in via opzionale negli allestimenti Ambiance e Laureate.

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La strumentazione è integrata all’interno di una palpebra a doppia bombatura originata dalla plancia e propone tre quadranti tondi con profilo cromato con dispositivi analogici e digitali

Strumentazione analogica e digitale

La strumentazione è integrata all’interno di una palpebra a doppia bombatura originata dalla plancia e propone tre quadranti tondi con profilo cromato. Tachimetro e contagiri sono di tipo analogico e propongono, oltre naturalmente a velocità e giri del motore, anche le varie spie di servizio, mentre il computer di bordo collocato sulla destra mantiene informati su: consumo istantaneo, autonomia prevedibile con il carburante residuo, distanza percorsa, velocità media, contachilometri totale e parziale, consumo di carburante e consumo medio, oltre ad ora, velocità impostata dal cruise control, spia della riserva e livello dell’olio.

Il climatizzatore è di tipo manuale e viene proposto in optional a partire dall’allestimento Ambiance, per divenire poi di serie sul Laureate. Non sacrifica molto dello spunto del motore, che anzi rimane dinamico e pronto alla risposta dell’acceleratore, e distribuisce aria fredda (o calda se si inserisce il riscaldamento d’inverno) tramite quattro bocchette richiudibili con cornice cromata poste al centro ed ai lati della plancia e su cui devono fare affidamento anche gli occupanti delle file posteriori, sprovviste di aeratori dedicati.

Dietro: spazio per persone e bagagli

Questi ultimi possono contare però su due dei quattro diffusori audio disponibili a bordo per ascoltare la musica, mentre devono ruotare delle manopole per poter abbassare i finestrini: gli alzacristalli elettrici dedicati a chi siede dietro sono infatti opzionali anche sulla versione top di gamma. Buona in compenso la seduta ed anche lo spazio offerto a chi sta dietro, anche se potrebbe disporre di un pochino più di spazio per le ginocchia, soprattutto se davanti siedono due persone di altezza media che necessitano di arretrare un pochettino il sedile, manovra quest’ultima necessaria al guidatore per poter raggiungere volante e pedaliera nel modo più efficace.

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Altre due persone, oltre alle cinque ospitabili a bordo, possono occupare la terza fila

 

Altre due persone possono occupare la terza fila - abbattendo due sedili tutto sommato facilmente reclinabili ma che potrebbero essere più intuitivi da agganciare – che possono sedere comodi sacrificando però la capacità offerta dal vano portabagagli al minimo indispensabile per potervi riporre la sacca da palestra o due buste della spesa, ma che necessitano di reclinare in due step i sedili della seconda fila per poter salire o scendere agevolmente.

Cinque o sette posti

Lunga 4.498 mm, larga 1.751 e alta 1.679 con un passo di 2.810 mm per 1.306 kg di peso, la Dacia Lodgy si propone di far incontrare, almeno in configurazione a 5 posti, sia le esigenze di trasporto persone che quelle di carico dei bagagli con possibilità di ampliare l’una o l’altra a sfavore di una delle due cose. Se si passa infatti alla configurazione 7 posti il bagagliaio si riduce, mentre se si decide di viaggiare in 5 o in 2 si amplia.

In termini meccanici la Dacia Lodgy propone all’anteriore delle sospensioni di tipo Pseudo Mc-Pherson con bracci a triangolo, mentre al posteriore troviamo un assale ad H con profilo deformabile a geometria programmata e molle elicoidali. L’impianto frenante propone invece dei dischi ventilati da 258 mm di diametro e 22 mm di spessore all’avantreno ed un canonico impianto a tamburo da 228.6 mm al retrotreno.

La dotazione di sicurezza propone invece di serie l’ABS con ripartitore elettronico della frenata ed il sistema AFE, ovvero l’assistenza alla frenata di emergenza, a cui si vanno ad aggiungere gli airbag frontali e laterali per conducente e passeggero e le cinture di sicurezza con pretensionatore al lato conducente.

La dotazione di sicurezza propone di serie l’ABS con ripartitore elettronico della frenata ed il sistema AFE, ovvero l’assistenza alla frenata di emergenza, a cui si vanno ad aggiungere gli airbag frontali e laterali

I motori: un benzina e un diesel

Al di sotto del cofano della Lodgy pulsano due unità, tutte Euro5, di cui una benzina ed una diesel, quest’ultima declinata in due diversi valori di potenza. La prima è la 1.6 aspirata da 85 CV a 5.000 gir/min e 134 Nm di coppia a 2.800 gir/min.

In abbinamento ad un cambio manuale a 5 rapporti la Lodgy è, con questa motorizzazione, in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 14.5 secondi per raggiungere una velocità massima di 160 km/h emettendo 165 g/km di CO2 e consumando 9.4 l/100 km nel ciclo urbano, 5.7 l/100 km in quello extraurbano e 7.1 l/100 km in quello misto.

Il secondo propulsore è rappresentato dal 1.5 dCi turbocompresso alimentato a gasolio e dotato di Filtro Antiparticolato, ed in grado di erogare 90 CV a 3.750 gir/min, oltre a 200 Nm di coppia a 1.750 gir/min. Disponibile in abbinamento ad una trasmissione manuale a 5 velocità, questa motorizzazione permette alla Lodgy di compiere lo 0-100 km/h in 12.4 secondi per 169 km/h di velocità massima, contenendo le emissioni entro un valore di 109 g/km ed i consumi entro valori pari a 4.9 l/100 km in città, 3.8 l/100 km fuori città e 4.2 l/100 km nel combinato.

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Al di sotto del cofano della Lodgy pulsano due unità, tutte Euro5, di cui una benzina ed una diesel, quest’ultima declinata in due valori di potenza

 

La seconda declinazione di potenza prevista per questa unità è quella più performante in gamma, con 110 CV di potenza massima a 4.000 gir/min e 240 Nm di coppia massima a 1.750 gir/min. Tale unità viene qui affiancata da un cambio manuale a sei rapporti che permette di scattare verso i 100 km/h con partenza da fermo in 11.6 secondi e di toccare 175 km/h di velocità massima. 116 g/km il valore di CO2 emessa, mentre i consumi sono pari a 5.3, 4.0 e 4.4 l/100 km rispettivamente nei cicli urbano, extraurbano e misto.

Dal vivo: com’è fuori

La monovolume franco-rumena presenta delle dimensioni abbastanza importanti e tali volumetrie sono sottolineate da una sezione frontale più “sfacciata” rispetto al resto della vettura, di stampo quasi americano, con una calandra e dei gruppi ottici muscolosi volti a suggerire l’idea di forza.

Ci sono piaciute molto la cromatura adottate sulla calandra ed il profilo aerodinamico inferiore nella parte bassa della stessa separato dal resto del paraurti, oltre al disegno dei gruppi ottici che valorizza la vista di ¾ frontale. Abbiamo apprezzato meno invece le feritoie per la chiave poste lontano dalle maniglie di apertura e le coperture a vista dei punti di giunzione che permettono di fissare il vetro posteriore, così come anche la sezione posteriore di stampo anni ’90 e poco in linea con il resto del corpo vettura.

Dal vivo: com’è dentro

Bello e complessivamente ben rifinito, almeno nell’allestimento Laureate da noi provato, l’ambiente interno, con plastiche complessivamente ben assemblate ed elementi ben disegnati. Molto belli gli elementi cromati adottati per le bocchette d’aerazione, per le maniglie e per la strumentazione, così come anche le superfici lucide impiegate per la razza inferiore del volante e per incorniciare il display preposto alla gestione dei sistemi multimediali.

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Bello e complessivamente ben rifinito l’ambiente interno, con plastiche complessivamente ben assemblate ed elementi ben disegnati

 

Non abbiamo invece apprezzato le viterie a vista posizionate negli incavi volti ad ospitare le maniglie e le guide comunque visibili su cui sono incernierati i sedili della terza fila, così come anche l’assenza delle bocchette d’aerazione per i passeggeri delle file posteriori e la mancanza della ruota di scorta nella dotazione di serie (proposta a 70 euro), al cui posto si trova invece il kit di riparazione veloce.

 

E’ vero che si tratta comunque di una vettura destinata ad abbracciare una vasta rosa di portafogli, ma sull’allestimento top di gamma ci saremmo aspettati un ulteriore plus. Bella invece l’idea di introdurre una presa da 12 Volt di serie anche per la seconda fila (portando così il totale a 2) sugli allestimenti Ambiance e Laureate.

Il bagagliaio: da 207 a 2.617 litri di capienza

Molto ampia la bocca del portellone posteriore, che misura 894 mm in altezza e che permette di accedere ad un bagagliaio capace di promettere da 207 a 2.617 litri di capienza ed in grado di accogliere al suo interno veramente di tutto, grazie ad una superficie di carico piatta e larga fino a 1.174 mm nel punto di massima ampiezza.

La porta di accesso al vano bagagli si apre in maniera canonica con una rotazione verso l’alto, mentre la cornice che contorna il pianale di carico stessa risulta essere più rialzata e sporgente rispetto al piano d’appoggio, fattore questo che in casi normali limiterebbe lievemente la fruibilità del bagagliaio stesso, ma che in questo caso, nella configurazione a cinque e a due posti, risulta quasi irrilevante.
Migliorabile invece la visibilità offerta in retromarcia, dove i montanti di coda limitano fortemente la stessa sulla ¾ posteriore a causa della prospettiva. Effetto quest’ultimo ravvisabile anche ai lati per via dei longheroni che occludono lo sguardo a destra e a sinistra sui 90°. Il sistema di assistenza al parcheggio posteriore (proposto a 300 euro), contribuisce quindi certamente alla facilità di manovra, soprattutto in spazi ridotti.

Salita e discesa a bordo sono facilitate dalle ampie ed alte portiere, che favoriscono anche salita e discesa degli occupanti della terza fila

Posizione di guida ed ergonomia

Salita e discesa a bordo sono facilitate dalle ampie ed alte portiere, che favoriscono anche salita e discesa degli occupanti della terza fila, quando presente, mentre guidatore e passeggeri sono accolti da un ambiente confortevole e che offre molto spazio in altezza anche per l’utenza di elevata statura.

Le sellerie sono comode e favoriscono tanto la traspirazione d’estate quanto la conservazione di una buona temperatura d’inverno e la triangolazione di guida favorisce i chilometristi. I comandi sono ergonomici e facilmente raggiungibili, ma come abbiamo già precisato, la possibilità di selezionare le tracce dell’impianto audio tramite i comandi al volante ci avrebbe conquistati.

L’accensione del motore è affidata alla rotazione di una chiave di stampo classicistico, che soffre però del principale difetto di cui soffrono le vetture del brand della Losanga: non presenta possibilità di ripiegamento e risulta quindi ingombrante in tasca, ed è quindi facile immaginare quanto spesso, fuori dalla vettura, la custodia della stessa possa essere delegata alla borsetta della compagna.

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La guida è particolarmente gustosa e divertente nel range compreso tra 2.500 e 4.000 gir/min, dove l’unità diesel della Lodgy esprime il meglio

Su strada: come si guida

La Dacia Lodgy da noi provata è la versione top di gamma Laureate al di sotto del cui cofano pulsa il quattro cilindri da 1.461 cc alimentato a gasolio dotato di filtro antiparticolato ed in grado di erogare fino a 110 CV di potenza e 240 Nm di coppia massima. Questi ultimi in particolare sono parecchio sensibili alla guida, ed essendo disponibili sino da 1.750 gir/min, rendono la guida particolarmente gustosa e divertente nel range compreso tra 2.500 e 4.000 gir/min.

Globalmente buona l'insonorizzazione, in particolar modo tra i 2.000 ed i 3.000 giri mentre salendo verso il limitatore il quadricilindrico inizia a farsi sentire senza però sconfinare nell’eccessivo.

Turistica, ma anche incline alla sportività

Lo sterzo risponde inoltre bene ai comandi e, coadiuvato da sospensioni precise ma al contempo capaci di copiare le imperfezioni del manto stradale, permette di impostare le traiettorie senza eccessive sbavature, manifestando solo una lieve tendenza dell’avantreno a sottosterzare negli inserimenti più decisi ed una leggera tendenza del retrotreno ad allargare la traiettoria quando si entra in curva con il piede ancora sul pedale del freno.

Nulla di eccessivamente marcato però, sia ben chiaro. Sono infatti comportamenti normali su vetture dove si tende ad esaltare il confort più che la sportività, corretti in automatico dall'ESP  (300 euro) che suggeriamo di scegliere in fase d'acquisto.

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La Lodgy rappresenta una interessante offerta nel panorama delle monovolume, grazie ad un buon rapporto qualità/prezzo e ad una interessante capacità di accostare le esigenze del trasporto di cose con quella del trasporto persone


Buono il lavoro dell'impianto frenante, perfettamente tarato per le esigenze della Lodgy, e ben tarate le sospensioni, in particolar modo sullo sconnesso.

In conclusione

La Lodgy è una vettura che ha saputo piacevolmente sorprenderci, tanto nell’ambiente interno che nella guida, dove ha dimostrato essere tanto capace di assecondare il turismo quanto la guida sportiva. Rappresenta una interessante offerta nel panorama delle monovolume, grazie ad un buon rapporto qualità/prezzo e ad una interessante capacità di accostare le esigenze del trasporto di cose con quella del trasporto persone.

Un allestimento molto interessante per il mercato italiano - dei tre proposti: Lodgy, Ambiance e Laureate – potrebbe essere proprio l’ultimo di questi appena elencati, al fianco dell’unità da 1.5 litri dCi alimentata dal combustibile diesel, in grado di abbinare buone prestazioni a consumi non eccessivi, il tutto senza trascurare una buona dotazione di serie, anche in termini di sicurezza, e di promettere comunque finiture e tecnologie allineate con le richieste della clientela europea. Il tutto a 14.850 euro.

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  • Prezzo da 14.450
    a 19.600 €
  • Numero posti da 5
    a 7
  • Lunghezza da 450
    a 452 cm
  • Larghezza da 175
    a 177 cm
  • Altezza 168 cm
  • Bagagliaio da 207
    a 2.617 dm3
  • Peso da 1.316
    a 1.388 Kg
  • Segmento Monovolume e Multispazio
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