CIR 2013. Costa Smeralda. L’Italiano è la sfida a due delle Super 2000, Andreucci (Peugeot 207) contro Scandola (Skoda Fabia)

CIR 2013. Costa Smeralda. L’Italiano è la sfida a due delle Super 2000, Andreucci (Peugeot 207) contro Scandola (Skoda Fabia)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Tornato per una volta al volante della 207 Campione in carica, Paolo Andreucci ha vinto l’unica speciale in programma nel primo giorno “effettivo” del Costa Smeralda. Umberto Scandola l’unico a poter raccogliere la sfida| <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
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22 giugno 2013

Olbia, 21 Giugno 2013. Non è neanche questione di stabilire chi è il più forte, perché sarebbe semplicemente prematuro fissare come proiezione definitiva il risultato dell’unica Prova Speciale, per quanto difficile e lunga, disputata nella giornata inaugurale del Rally Costa Smeralda. È questione, invece, di prendere l’emozione della prima stoccata del duello Andreucci-Scandola e assumerla a emblema del potenziale di spessore del Campionato Italiano. Dire che Paolo Andreucci e Anna Andreussi hanno vinto la Monte Lerno 2 del mondiale Rally d’Italia Sardegna nella declinazione CIR, e che Umberto Scandola e Guido D’Amore l’hanno persa, è non dire niente. Almeno se non si spiega e non si legge tra le righe della prestazione pura del venerdì pomeriggio al Costa Smeralda.

Paolo Andreucci, e la sua compagna beninteso, sono tornati a ottenere la migliore risposta crono nello stesso Rally in cui l’avevano ottenuta l’ultima volta, a novembre per l’ultima prova del CIR 2012. In mezzo ai due risultati pieni c’è un intermezzo di sette mesi di lavoro e di obiettivi forzatamente ridotti, durante il quale lo scopo non poteva essere quello di vincere. In mezzo all’intervallo c’è quello che “giurano” sarà solo un altro intermezzo, evocativo, di prestigio e di riordino dei valori in campo. La 208 R2 riprenderà la sua strada nelle mani del Pilota toscano, e la 207 S2000 tornerà nel garage museo della sua sfavillante carriera sportiva. Lo scopo dell’intermezzo allestito da Peugeot Sport Italia per onorare la macchina e il Costa Smeralda tangente al Rally d’Italia Sardegna è già stato raggiunto nella forma del preludio perfetto. Andreucci ha “staccato” il tempone.

Domani (oggi) si vedrà l’intero esito, quello sì definitivo, ma intanto quella Monti di Lerno firmata dal “professore” va sulla parete degli attestati di merito. La Speciale più lunga, la più difficile, l’unica di un altro giorno, per quanto corto, memorabile. In cima al Monte Lerno c’era una fila di auto da riempire il parcheggio di San Siro, e il boato che ha accompagnato il passaggio di Andreucci e di Scandola ha rivelato i lati ancor più interessanti dello spettacolo offerto dal CIR.

Che c’era un duello in atto era evidente, perché alle spalle degli ufficiali Peugeot e Skoda Italia c’è poi stato il vuoto assoluto. Ma la cosa più interessante è che i “pinch” sugli iphone degli appassionati sono corsi a cercare il confronto con i risultati del Mondiale. La risposta dagli schermi degli smartphone è stata agghiacciante: quel duello poteva stare nella top ten del Mondiale. Domani, ancora, lo sviluppo del confronto diretto tra i due migliori Piloti del Campionato Italiano potrebbe essere la scintilla vitale che manca al Mondiale Ogier-dipendente, almeno nella spettacolare occasione sarda.

Vale la pena di ricordare che Andreucci e Scandola non sono perfettamente allineati sulla stessa lunghezza. Il Pilota Peugeot, tornando ai santi vecchi, rinuncia a progredire nel punteggio del Campionato con la R2, mentre Scandola ha nel mirino un obiettivo più lontano, che è quello di far suo l’intero Italiano. Il Toscano ha deciso di vivere a fondo le sue giornate di gara e di puntare a vincere ancora una volta il Costa Smeralda, il veronese mette in cima alla lista personale delle priorità il massimo rendimento del Costa Smeralda, leggi il maggior numero di punti con il minimo dei rischi. Andreucci rischia le temibili forature del Costa Smeralda, Scandola di perdere la… pazienza e rinunciare all’obiettivo a lungo termine.

Peccato, non si è mai contenti, che alle spalle dei due protagonisti della prima tappa del Costa Smeralda le polveri siano un po’ bagnate. Pare proprio che non si corra il rischio di vedere allargata la cerchia dei pretendenti al successo in Sardegna. “Merito” anche del caso e della sfortuna, che ha ridimensionato le ambizioni di Renato Travaglia, uscito di strada, e di Alessandro Perico, che al fatto di non digerire troppo i Rally su terra aggiunge anche un problema alla sua vettura, riempitasi di polvere. Perso Travaglia, il Trofeo Terra mette in vetrina Luigi Ricci e Chrstine Pfister, terzi alla fine della Monte di Lerno. Tutto il resto lo vedremo nella giornata clou del Costa Smeralda, con le cinque Speciali che restano da disputare.

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