STOP alle auto a benzina (e diesel) dal 2035. Ecco la proposta grillina

STOP alle auto a benzina (e diesel) dal 2035. Ecco la proposta grillina
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A Roma il parlamento italiano comincia a valutare l’ipotesi di vietare la vendita delle auto con emissione CO2 sopra i 50 g/Km (auto termiche benzina, diesel e non solo). Data possibile del termine 2035
12 ottobre 2020

La notizia della Francia che potrebbe “supertassare con megamalus” emissioni le auto sportive è tosta. Fino a 50mila euro di imposta per chi compra auto con elevate emissioni CO2 da libretto. Però anche l’Italia non scherza, se si scopre che alla Camera si deve cominciare a valutare una proposta forte. alla newyorkese. Quella che arriva da un deputato M5S e dice Stop, dal 2035, per le auto benzina e diesel, come le conoscevamo fino a ieri.

Già, il Governo dovrà valutare questa ipotesi, se vietare tra 15 anni la vendita di nuove auto con emissioni CO2 superiori a 50 g/km. Con la tecnologia media odierna, significa una ipotetica gamma di auto in vendita presso i concessionari del futuro con motore elettrico (batteria o Fuel Cell) o al massimo ibrido plug-in.

Non entriamo qui sui dettagli di come l’ipotesi venga inquadrata per aspetti politici, di ambiente o economia, ma per certo l’Italia ha dato adesione a trattati e piani internazionali su Ambiente ed Energia che prevedono in dieci anni dei bei passi. Non è così surreale parlare di quesa "morte" dell'auto pura termicha se si continua a dare per certo di avere nel Bel Paese in 9 anni, target 2030, 4 milioni di auto elettriche o ibride con spina circolanti.

Se si entra nell’ottica di cambiamento, di elettrificazione pesante come dato ineluttabile da pianificare per gli anni Trenta, ovvio che occorre davvero dare dei termini dove si inquadrano le attività della filiera coinvolta. Saranno queste le date? Arriverà come cosa data per scontata il giorno in cui nessuno vorrà e potrà acquistare un’auto con quattro o sei semplici cilindri, che si muovono senza legami di alcun genere con motori elettrici in vettura, facendo scoppiare in corrispondenza (circa) del loro PMS un po’ di carburante (che sia benzina o gasolio)?

Intanto le necessarie colonnine pubbliche, che dovranno popolare la rete tricolore, devono ancora crescere parecchio. Alcune aziende attendono di sbloccarne l’operatività e l’installazione grazie agli ultimi decreti. Senza di quelle, non 4 ma anche 10 milioni di auto da ricaricare ben vendute con super-incentivi, non servirebbero a molto. Prive di energia facilmente trasferibile nelle loro batterie ovunque, senza possedere un posto auto con relativo punto ricarica privato.

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