Epidemia Covid-19, Italia: aziende automotive in emergenza dopo 1 sola settimana

Epidemia Covid-19, Italia: aziende automotive in emergenza dopo 1 sola settimana
Pubblicità
Ecco quali attività della filiera automotive sono messe in crisi dall’emergenza coronavirus in Italia: non solo bassa Lombardia e Veneto. Varie misure restrittive toccano anche Ferrari
27 febbraio 2020

Lo raccontiamo da tempo sulle pagine di automoto.it, che il peso del Coronavirus è grave più per gli effetti socio economici, da subito, che per quelli sanitari, in aumento solo da pochi giorni in Italia. La radiografia del momento, aggiornata al sesto giorno dal primo caso è valida, ma da aggiornare secondo la diffusione della malattia e le contromisure del Governo. Sono molti i punti toccati, nella mappa del Bel Paese e nei settori della filiera. Persino elementi che possono poi andare a finire sulle tanto chiacchierate auto ibride o elettriche fino a ieri da molti additate come "tutte in favore" di nazioni lontane da noi europei.

Aziende come non solo la già detta MTA in Zona Rossa. Mon solo in Italia ma anche all’estero, dove sono attesi (per fortuna ancor oggi) i manufatti e i servizi delle aziende nostrane.

General Ricambi, sita a Castiglione d’Adda, è nella posizione meno facile: prima la chiusura impianti dei fornitori cinesi, poi la disposizione del Ministero in Italia. Un tampone per certe attività è lo smart working, ma la parte più pratica e logistica resta ferma con seri danni, anche per i clienti (tra cui anche piccole Case di micromobilità). Se Italdesign, dopo lo stop preventivo per un contagio tra i dipendenti, ha ripreso le attività, MTA come si diceva riesce a fornire FCA ma è ancora in attesa di risposta (leggete intervista a questo link).

Rimanendo vicini all’area calda, in Emilia la Ferrari limita l’accesso ai dipendenti che hanno contatto con le zone della quarantena. Stesso approccio per la Brembo, in Lombardia e molte altre realtà nel Nord Italia. Fuori dall’auto ma legata ai mezzi da lavoro, anche Palfinger Italia patisce la situazione, con grossi limiti di approvvigionamento dall’Austria.

Tra aziende della filiera automotive invece attive su ritmi ancora “normali” a oggi, ci sono molti nomi noti che in ogni caso sfruttano a pieno il lavoro da remoto e filtrano (negando o controllando in vari modi) gli accessi di ogni tipo alle proprie sedi aziendali. Alcune dedite alla sola parte commerciale e distributiva tengono ancora bene, altre sono in allerta per diminuzione della produttività: Continental, Denso, Marelli, Osram, Michelin Piaggio e Total. Tutte quelle toccate dalle limitazioni imposte, attendono i provvedimenti di aiuto economico, promessi dal Governo (es. su imposte e mutui).

Pubblicità