Extreme E. Taylor e Kristoffersson, Rosberg X Racing, i primi della storia

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Rosberg X Racing vince il Desert X Prix e batte i Team Andretti United, Hansen-Munnings e X44 Hamilton, Gutierrez-Loeb. Fuoriclasse, contenuti, spettacolo, formula eccellente e ambientazione. Prossimo X Prix, il Lago Rosa
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4 aprile 2021

Al Ula, Arabia Saudita, 4 Aprile. Telex. Molly Taylor, AUS, e Johan Kristoffersson, SVE, Odyssey 21 Team Rosberg X Racing, vincono il Desert X Prix, prima prova della Serie Extreme E. Tanto se n’è parlato che non sembrava quasi più cosa vera. Invece l’Extreme E è “reale”, e alla realtà annunciata si aggiunge da subito lo spessore della formula tecnicamente “credibile”. Lo spettacolo è compreso nella logica della formula e supera le attese. È il fattore “X” insito nell’idea di Alejandro Agag, il fondatore e CEO del Campionato. Ancora da rodare, ancora da mettere finemente a registro, però il primo X Prix della Storia, il Desert X Prix di Arabia Saudita, ha portato sulla scena del Motorsport qualcosa di nuovo e concreto, quasi difficile… da credere.

Nove Team, nove coppie, un uomo e una donna alternativamente alla guida della stessa vettura, e un deserto sconfinato come quello dell’Arabia Saudita (anche se utilizzato in una parte simbolica) a disposizione per correre e combattere. La parola magica è Elettrico, Full Electric. Al centro della scena l’Odyssey 21, il rivoluzionario SUV 4x4 elettrico uguale per tutti. È un week end lungo. Qualifiche il sabato, semifinali, recupero, manche di “consolazione” e finale, Domenica.

Il fattore ambientale. Deserto, Oceano, Artico, Amazzonia, il Ghiacciaio. Cinque tappe di un lungo viaggio agonistico intriso di significati legati all’ambiente. Cinque scenari a loro volta caratterizzati da una condizione ambientale caratteristica, in molti casi determinante. È un fatto chiaro sin dal primo X Prix, quello di Al Aula, Arabia Saudita. Si dice deserto, si pensa desolazione e solitudine, ma è soprattutto… polvere. Quel muro di polvere, eretto da chi sta davanti, che sarà uno degli elementi chiave della vicenda agonistica. È chiaro sin da Sabato. Far disputare anche le qualifiche “gomito a gomito” può essere pericoloso, o almeno deprimente per i valori in campo, elevatissimi. Così all’ultimo momento si decide che le qualifiche saranno effettuate una Macchina alla volta, e la selezione determinata dai tempi. All’ultimo tuffo arriva anche il cronografo ufficiale della serie, Zenith.

Antefatto. Non c’è stato molto tempo per provare. Il CoViD-19 colpisce anche trasversalmente. Così si arriva in Arabia Saudita con una esperienza limitatissima. Di guida, tecnica e di conoscenza della Odyssey 21, di terreno e formula. Qualcuno, vedi il Team Ganassi, conosce i primi grattacapi. Elettrici, Sara Price, e di guida servo assistita, Kyle Leduc. Anche il sistema, che è totalmente nuovo, deve passare l’esame della prima Gara. C’è molto fairplay e molta indulgenza, questo è chiaro e giusto. Almeno la prima volta. Tutto fila liscio. Funziona. Anche la scenografica sala di comando e la diretta streaming.

Competizione, velocità, silenzio. E poi i fuoriclasse, la tecnologia. Viene in mente la Coppa America. Il meccanismo della competizione è ben congegnato, il livello tecnico molto buono. L’effetto spettacolare e l’immagine d’insieme sono efficaci. Cinema, reality, sport. Si può! Manca del tutto il pubblico e la competizione “abbandonata” nel deserto è un po’ lontana, fine a se stessa. Il primo aspetto è solo contingente, in Arabia Saudita non è solo il CoViD, è che non c’è tradizione alcuna di passione per il Motorsport. Voglio vedere già dalla prossima, sulla Spiaggia del Lago Rosa, come faranno Alejandro Agag e la sua Band a tenere lontani gli spettatori! La tensione agonistica di una nuova serie, invece, è una funzione della crescita del consenso. Si è già visto qualcosa del genere nel Rallycross Mondiale. Quando L’Extreme E dovesse scatenare la passione appena suggerita molto bene oggi, allora arriverà la spinta agonistica estrema, irresistibile. Se non sarà per un Titolo Mondiale, che sono convinto possa arrivare, sarà per il rispetto di una passione oceanica che non ammette compromessi. Poi, la polvere. Criticato il fatto che abbia condizionato così pesantemente la prima corsa della storia. Vero, ma nell'off road è parte del gioco. O vorremmo allora cancellare intere giornate di Dakar, certi gran premi di Motocross, memorabili tappe del WRC? In Arabia la polvere è stata un articolo del regolamento, un ostacolo, una caratteristica. Non lo sarà in Groenlandia o alla Terra del fuoco, dove andranno in vigore altre "regole ambientali". Punto.

Sabato. Due turni completi di qualifica. Due giri, lo “switch” tra i Piloti dell’Equipaggio tra un giro e l’altro e in regime di sicurezza neutralizzata. Come in pit lane si deve procedere a 30 km/h e cambiare in non meno di 45 secondi. Loeb e la Gutierrez, l’equipaggio del Team X44 di Lewis Hamilton gestito tecnicamente da Prodrive, sono i primi a scendere sul tracciato, a scrivere le prime righe della Storia sulla sabbia. Il miglior tempo, sia in Q1 che Q2, tuttavia, è quello di Johan Kristoffersson e Molly Taylor. Lo svedese è il tri-Campione del Mondo in carica Rallycross, l’australiana un mito del rally “down under”. L’Equipaggio Rosberg X Racing è però penalizzato per essere entrato in “pit lane” in velocità e scende al terzo posto dietro a Loeb-Gutierrez e Carlos Sainz e Laia Sanz, Acciona Sainz Team. Si vedrà poi che non è un errore “umano” ma un problema tecnico, il sistema software di taglio della trazione, ma ormai è fatta. Due incidenti. Claudia Hurtgen, ABT Cupra, e Stephane Sarrazin, Veloce Team, vanno in tonneau. La tedesca, in coppia con Mattias Ekstrom, rientrerà in gara la domenica. Per il francese, in equipaggio con l’inglese Jamie Chadwick, è il ritiro definitivo per il danneggiamento della cellula di sicurezza.

Domenica. Kristoffersson-Taylor Story. Vincono la semifinale davanti a Loeb-Gutierrez e Sainz-Sanz. Con il primo scontro diretto a tre il livello sale e l’Extreme E esprime tutto il potenziale. Più che sulle difficoltà intrinseche del tracciato, circa 9 chilometri di sabbia, un tobbogan vertigonoso e passaggi tra muri di roccia, a fare la differenza è… la polvere. Il risultato di ogni singola manche, quindi, finisce per dipendere dalla partenza, delicatissima con 550 cavalli “scaricabili” quasi istantaneamente sul terreno inconsistente, e ancora di più dall’”hole shot” al "gate" di fine rettilineo. Le strategie differiscono. Sainz prova a tenere la corda ma è largo ed è “infilato” da Loeb, finisce nella nuvola di polvere ed è fuori. Più “puliti" Kristoffersson e la Taylor costruiscono il loro successo mantenendosi il più vicino possibile alla traiettoria ideale.

La seconda semifinale è, in effetti, la “Crazy Race” di recupero ed è un piccolo capolavoro di Timmy Hansen, Team Andretti United, altro svedese Campione del Mondo (insieme a Kristoffersson e Ekstrom) del Rallycross. L’Hansen “anziano” sceglie di star fuori, esterno alla linea di… bagarre, poi taglia al “collo di bottiglia” e infila inesorabilmente, e definitivamente, l’Hispano Suiza di Oliver Bennet e Christine Giampaoli Zonca (unica italiana in gara) e la XBE di Jenson Button e Mikaela Ahlin-Kottulinski. Alla ABT Cupra andrà la manche di “consolazione”, ma Claudia Hurtgen sarà ancora protagonista in “rosso”, questa volta “centrata” dalla macchina del Team Segi Ganassi guidata dall’americano Kyle Leduc.

Dopo tanti colpi di scena, la finale è quasi senza storia. Primo, perché Johan Kristoffersson ormai ha capito benissimo come partire e mettere e mantenere la Odyssey 21 davanti, secondo perché Loeb e la Gutierrez devono condurre una X44 con problemi allo sterzo, e quindi sono costretti a lasciar passare anche Hansen e la Munnings, recuperando così una situazione deteriorata dalla foratura di quest’ultima durante le qualifiche. Il sistema di classifica a punti premia parzialmente Loeb e la Gutierrez, che superano Hansen e la Munnings nella generale dopo l’X Prix di Al Ula.

La St Helena, la “ Calypso” unità oceanografica e… paddock dell’Extreme E, farà ora rotta per l’Atlantico. Il Prossimo X Prix, o dell’Oceano, va in scena sulla spiaggia del Lago Rosa, Dakar, Senegal, 29 e 30 Maggio.

X Prix Al Ula. Classifica Finale Assoluta

Rosberg X Racing. Johan KristofferssonMolly Taylor

X44. Sébastien LoebCristina Gutierrez

Andretti United Extreme E. Timmy Hansen - Kate Munnings

Acciona Sainz. Carlos SainzLaia Sanz

Hispano Suiza Xite Energy. Oliver BennettChristine Giampaoli Zonga

JBXE. Jenson ButtonMikaela Ahling-Kottulinsky

Segi TV Chip Ganassi Racing. Kyle LeducSara Price

ABT Cupra XE. Mattias EkstromClaudia Hurtgen

Veloce Racing. Stephane SarrazinJamie Chadwick

 

© Immagini Extreme E

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