Formula E, E-Prix Roma 2023 - R14: Dennis vince davanti a Nato e Bird

Formula E, E-Prix Roma 2023 - R14: Dennis vince davanti a Nato e Bird
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Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
Jake Dennis su Andretti vince il secondo E-Prix di Roma davanti alla Nissan di Nato e alla Jaguar di Bird. Ottimo quarto posto di Mortara su Maserati, ritirato Evans
  • Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
16 luglio 2023

Si è concluso anche per quest'anno il double-header sul circuito di Roma. E' Jake Dennis il vincitore del secondo E-Prix, seguito dalla Nissan di Norman Nato e da una Jaguar, quella di Sam Bird.

La vittoria di questa gara potrebbe essere quella che vale un mondiale per l'inglese di Andretti, che ha "soffiato" la prima posizione del Campionato Piloti su Nick Cassidy, secondo dopo le qualifiche ma molto indietro in gara mentre l'altro avversario, Evans, ha dovuto ritirare la sua Jaguar. E' successo per un imprevisto, ovvero il tamponamento della Envision di Cassidy da parte della Jaguar di Evans nel secondo Giro. Riviviamo insieme la gara.

FE E-Prix Roma 2023 - R14: Cosa è successo

Il secondo E-Prix di Roma  del 2023 è partito con grinta: Cassidy ha provato a superare Dennis da subito nella gara che potrebbe valere il campionato ma l'Andretti è riuscita a mantenere la testa della gara. Evans è riuscito ad assicurarsi la terza posizione sulla Nissan di Nato per mettersi a caccia dell'Envision. Sono loro tre i contendenti al titolo, Evans, Cassidy e Dennis e sarà fondamentale seguire una strategia. E' proprio per lo stress imposto da questa situazione che ha portato Cassidy a commettere il primo colpo di scena nel Giro 2.

Cassidy ha provato a superare Dennis mentre Evans ha provato ad approfittarne ma ha tamponato l'Envision planando letteralmente sulla monoposto bianca e nera. La Safety Car è arrivata ma il disastro in casa Jaguar è stato inevitabile. Evans è andato ai box, dove hanno provato a cambiare le gomme e liberare l'ala incastrata sotto la sua vettura mentre Cassidy ha richiesto un controllo alla sua Envision, per eventuali danni. La Safety Car è rientrata al Giro 3 sui 24 previsti. Al Giro 6, la Jaguar di Evans si è ritirata ai box: non è l'aerodinamica ad essere stata danneggiata ma probabilmente le sospensioni. Nello stesso giro, anche DS ha lavorato su Vergne per liberarne l'ala, a sua volta incastrata sotto la monoposto. Anche Nato ha rischiato, cercando di superare Dennis e creando un contatto in una zona molto tecnica e pericolosa per i sorpassi. Nel Giro 8 sono incominciate le Activation Zone a partire da Da Costa, nono. Jake Dennis ha spinto per rimanere in testa, mettendo spazio fra i suoi nuovi inseguitori, la Nissan di Nato e la Jaguar di Sam Bird. Evans, nel frattempo, vede rovinata la sua gara preferita e anche le sue ambizioni mondiali.

In casa Andretti, il muretto ha puntato a spingere al massimo per entrare in Activation Zone subito e cercare di rimanere davanti. La strategia è mettere un distacco con Nato, per evitare i rischi che si sono visti in precedenza ma Nissan ha replicato la strategia: nel suo caso, però, ha ceduto la seconda posizione alla Jaguar di Bird. Nel Giro 9, la Porsche di Da Costa è uscita di pista ma è riuscito ad evitare il contatto con le barriere rientrando in quindicesima posizione. Il Giro successivo ha sancito il ritiro definitivo del "Re di Roma" Evans mentre Fenestraz è rimasto fuori con la sua Nissan, ancora soffrendo dei problemi che gli hanno impedito di prendere parte alle qualifiche. L'azione non si è fermata nemmeno in centro griglia, con Cassidy che è riuscito a risalire dalla 17° posizione alle 11° ed ha provato ad entrare con decisione sulla DS di Vandoorne, 10° ma il campione del mondo in carica è riuscito a difendere la sua posizione con maestria.

Davanti la lotta ha continuato ad animare la gara: Dennis al Giro 11 era ancora in testa ma la sua Andretti è sembrata lenta mentre Bird, secondo, è riuscito a stargli con il fiato sul collo ma non a superarlo, nonostante ci abbia provato in ogni occasione adatta. Al Giro 12 è arrivata una bandiera gialla, per il ritiro della Mahindra di Di Grassi. Maserati ha continuato a mantenere un ottimo passo ma meno buono della Gara 13, rimanendo saldamente in quinta e sesta posizione, con Mortara davanti a Guenther.

Nel Giro 15, Dennis era ancora in testa ma seguito da vicino dalla Nissan di Nato e la Jaguar di Bird, tutte e tre con Activation Zone Sembra però opportuno sottolineare un rischio non considerato: Nato ha continuato a correre per gran parte dell'E-Prix con l'ala penzolante, nonostante sarebbe potuta scattare la bandiera nera se si fosse staccata, causando anche situazioni pericolose per il resto della griglia. Il contatto fra Dennis e il francese è stato notato ma la situazione è rimasta immutata mentre le due Maserati si sono mosse in simultanea, entrando in Activation Zone insieme davanti alla Porsche di Wehrlein. Nel Giro 18, Jaguar ha chiesto aiuto ad Envision, team cliente, perchè Buemi tenesse dietro le due Maserati lontane ma entrambe le vetture - la Jaguar di Bird e l'Envision di Buemi - hanno scelto di andare in Activation Zone. Ne ha approfittato immediatamente Edoardo Mortata, riuscito a sfilare davanti a Buemi in quarta posizione mentre Guenther si è messo a sua volta a lottare per seguire il compagno e mettere alle spalle l'Envision. Buemi aveva però più energia di Mortara ed ha provato a superare la Maserati: è la prima volta in questa stagione che Mortara ha avuto un'occasione del genere, per quanto la Jaguar di Bird si sia rivelata in grado di manetnere il podio.

Siamo giunti al Giro 21/24 e l'ala della Nissan in secondo posto continuava a penzolare mentre la Commissione ha annunciato che non ci sarebbero stati altri giri aggiuntivi: Dennis ha dovuto spingere al massimo per prendersi la vittoria che lo avrebbe portato in testa al campionato, essendo a soli due punti di distanza da Cassidy, dodicesimo in questa gara a causa dell'incidente avvenuto con la Jaguar di Evans a inizio gara. E lo ha fatto, Dennis, andando a vincere il Round 15 della Stagione 9, diventando leader della classifica a sole due gare dalla fine, con solo il double-header di Londra davanti a lui. Alle sue spalle, la Nissan di Nato e la Jaguar di Bird.

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