Formula E, Top e Flop dell’E-Prix di Sao Paulo

Formula E, Top e Flop dell’E-Prix di Sao Paulo
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Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
L’E-Prix di Sao Paulo si è rivelato pieno di colpi di scena come già le due novità precedenti, Hyderabad e Cape Town. Vediamo cosa ha entusiasmato e cosa non è andato per il meglio
  • Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
29 marzo 2023

La gioia del Brasile, l’energia dei suoi carri e dei suoi balli ha contagiato anche la Formula E: e d’altronde non ci si poteva aspettare niente di diverso considerando che l’E-Prix di Sao Paulo si è tenuto nel sambodromo ed ha organizzato la cerimonia di premiazione su un carro, giusto?

Vediamo nei nostri Top e Flop cosa ha funzionato e cosa no nell’evento inaugurale delle auto elettriche in Brasile.

Top 1: Il ruggito del Jaguar

Il campionato della stagione 9 era partito all’insegna di Porsche. è ancora la scuderia tedesca la leader della classifica del Mondiale Costruttori e si sta allontanando sempre di più dai rivali.

La forza di Porsche risiede nell’avere due alfieri di prima classe, pronti a lottare fino all’ultimo e portare a casa i risultati. Lo ha dimostrato l'attuale leader della classifica Piloti Pascal Wehrlein, il quale ha affrontato colpi di sfortuna ed errori con grinta mettendo a segno grandi rimonte e gli ha fatto eco il suo compagno di squadra Antonio Felix da Costa. Il portoghese è riuscito a conquistare un podio ed una vittoria che gli sono valsi punti importanti per sè e soprattutto per la scuderia.

Jaguar ha però dimostrato nell’E-Prix di Sao Paulo che c’è anche lei, con due piloti eccezionali ed una vettura con pacchetto non da meno. San Paolo è infatti stato l’evento di Jaguar, la quale ha monopolizzato il podio fra vetture ufficiali e clienti.

Mitch Evans, dopo un inizio di stagione sottotono che annovera diversi DNF ed un miglior piazzamento nella 7° posizione in quel di Diriyah, si è finalmente assicurato una vittoria. “Ne avevo proprio bisogno, anche per il team,” ha infatti sospirato il neozelandese sul podio. D’altro canto, c’è da dire che Evans ha sempre fatto un ottimo lavoro sui circuiti cittadini: ci ricordiamo Roma la scorsa stagione?

Molto soddisfacente anche la prestazione di Sam Bird, un altro specialista dei cittadini che tuttavia aveva faticato negli scorsi Round. Sebbene avesse anche una penalità, il pilota britannico è riuscito a tornare a correre sui livelli d’eccellenza a cui ci aveva abituati, arrivando terzo.

A “farcire” questo sandwich Jaguar ci pensa l’Envision di Nick Cassidy. Un risultato importante, considerando che Envision è un client team proprio di Jaguar, a sottolineare la prepotenza con cui Jaguar si è espressa sul Circuito di San Paulo e la grinta dello stesso Cassidy.

 

Top 2: una ventata di novità e di emozioni ad una velocità mai vista

A parte l’entusiasmo, il campionato full-electric sta dimostrando quanto sia importante rinnovarsi ed espandere i propri orizzonti, non solo per l’importanza del messaggio principe dello sport, ovvero aumentare la sostenibilità dell’ambiente nel mondo automotive e del motorsport.

L’avvento di tre E-Prix nuovi, di fila, ha emozionato ed aperto la mente a tanti sorpassi e a circuiti nuovi straordinariamente veloci.

Ricordiamo Cape Town, distante un mese da San Paolo ma dal punto di vista del calendario è solo l’evento precedente, per le sue velocità incredibili. Il Brasile, tuttavia, è riuscito a non essere assolutamente da meno.

L’E-Prix ha visto le monoposto di Gen3 mettersi alla prova a piena velocità, siglando velocità da record che superano i 260 km/h. Anche il pilota di casa, Sette Camara ha impressionato per le sue prestazioni velocissime. Il brasiliano ha spinto la sua NIO 333 fino ad ottenere il giro veloce dell’intero E-Prix, toccando la velocità di punta di 264.1 km/h, 10 km/h in più del record di Cape Town, la pista più veloce del campionato sulla carta. Veloce anche l’altro brasiliano, Lucas di Grassi, sebbene lo ritroveremo a breve fra i flop.

Top 3: Sorpassi, sorpassi, sorpassi!

L’E-Prix di Sao Paulo ha colpito per un layout emozionante che ha reso possibile una gara ricca di colpi di scena in grado di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo giro.

Il percorso creato per la Formula E consta di tre lunghissimi rettilinei che strizzano l’occhio alla massima velocità e numerose chicane molto strette che offrono la possibilità di imbattersi in imprevisti.

Un Top assoluto dell’E-Prix di Sao Paulo è stato il numero di sorpassi effettuati, davvero da record per la Formula E.

Nell’arco di 35 giri complessivi - 31 previsti più 4 aggiuntivi per recuperare l’ingresso della Safety Car - lungo 2,933 chilometri, abbiamo visto ben 114 sorpassi, di cui la maggior parte fra i primi per la leadership della gara.

Flop 1: Vandoorne, non sempre si vince partendo primi

Abbiamo trattato del podio, dominato con prepotenza dalle Jaguar ma c’è un grande assente: la DS di Vandoorne.

Il pilota belga era partito in pole, durante la quale avevamo finalmente visto tornare quella verve che gli ha permesso di vincere il campionato del mondo con Mercedes nella stagione 8. E allora che fine ha fatto in gara?

La Formula E è un campionato che, corso su auto elettriche, basa le sue fondamenta sulla durata della batteria che alimenta le monoposto. L’E-Prix di Sao Paolo si è rivelato un’occasione in cui l’energia veniva dispersa molto e di conseguenza ha premiato strategie e monoposto che sono riuscite a correre in gestione e consumare di meno.

DS è una vettura “pesante” sotto questo punto di vista ma, principalmente, a costare a Vandoorne la vittoria è stata una pessima strategia del team.

Durante i primi giri, con l’intera gara da correre, sarebbe stato il caso di non difendere a spada tratta il primo posto, specialmente considerando i numerosi sorpassi di cui abbiamo parlato prima che potessero rivelarsi un nemico o un alleato. Il sorpasso sarebbe stato un alleato perché facile da effettuare sulla pista nutrendosi della scia del pilota davanti mentre è stato un nemico per Vandoorne, il quale ha sprecato molta batteria senza scia e cercando di difendersi dalle vetture che scalpitavano alle sue spalle.

Inoltre, DS ha avuto l’idea di usare immediatamente l’Attack Mode per contrastare il consumo di batteria, privando il belga di altre armi e strategie da portare avanti verso la fine della corsa.

Flop 2: di Grassi, un brutto weekend che poteva andare peggio

Sicuramente il pilota Mahindra Lucas di Grassi sperava di ottenere dei risultati diversi nel suo primo E–Prix di casa ma la situazione del team indiano non è migliorata a sufficienza.

Il weekend di di Grassi è partito con tanti eventi e molta pubblicità: il pilota brasiliano ha goduto della pressione di essere il “padrone di casa” anche più rispetto al connazionale Sette Camara perché proprio originario di San Paolo. Gli eventi sono cresciuti tanto da rendere il fine settimana della Formula E in Brasile “il weekend più indaffarato della mia vita.”

Tuttavia, un weekend dai risultati negativi per Mahindra e di Grassi è stato visibile già dalle qualifiche di sabato mattina.

Di Grassi ha commesso un errore che gli è costato caro, andando ad impattare il muro della Curva 8 e finendo qualificato ultimo. Già questo ha rovinato le aspettative di una gran gara ma il brasiliano non ha perso le speranze ed ha lottato per mettere in atto una rimonta, finchè a fine dei 35 giri è risalito dalla ventiduesima alla tredicesima posizione.

L’E-Prix non è andato bene ma poteva andare peggio: a Cape Town, infatti, Mahindra ed il suo team cliente ABT Cupra non hanno potuto nemmeno prendere parte a qualifiche e gara a causa di un serio problema al pacchetto M9 Electro. Gli ultimi punti conquistati da di Grassi rimangono quelli del podio del primo Round in Messico ma ora ci sarà un altro lungo mese di stop per la Formula E che darà a Mahindra tempo prezioso per risolvere i problemi di una macchina che, per dirlo con le parole di di Grassi “manca di efficienza”.

Flop 3: Cercasi Nissan

Chiudiamo la rassegna dei Top e Flop dell’E-Prix di Sao Paulo di Formula E con Nissan. Nonostante il team avesse mostrato un ottimo passo gara nelle Prove Libere, la gara in Brasile si è conclusa con un doppio DNF sia per Sacha Fenestraz che per Norman Nato.

Le aspettative per la performance erano ben altre, dopo la pole che Fenestraz aveva portato a casa nella sua prima stagione in Formula E a Cape Town e dopo quattro settimane ci si aspettava più consistenza da parte di Nissan. Le Prove Libere hanno soddisfatto in questo senso, con il pilota franco-argentino secondo dopo le FP1 e Nato terzo nelle FP2. La gara, tuttavia, ha visto entrambi gli alfieri costretti al ritiro. Riuscirà Nissan a tornare sui livelli di Hyderabad e Cape Town nel double-header di Berlino?

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