Green mobility: si corre verso la mobilità elettrica

Green mobility: si corre verso la mobilità elettrica
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La ripartenza ci sta dando l'opportunità di riprogettare il nostro rapporto con lo sviluppo sostenibile: l’abbattimento dell’inquinamento delle nostre città e la decarbonizzazione dell’industria non rappresentano più una scelta, ma una necessità e un’opportunità anche di tipo economico
14 ottobre 2020

Il modo in cui scegliamo di spostarci sul territorio ha subìto delle modifiche inevitabili, cambiando il nostro approccio alla città e al movimento in generale. L’opportunità che si sta presentando in questa fase di ripartenza è quella di riprogettare il nostro rapporto con lo sviluppo sostenibile: l’abbattimento dell’inquinamento delle nostre città e la decarbonizzazione dell’industria non rappresentano più una scelta, ma una necessità e un’opportunità anche di tipo economico.

In questo progetto ambizioso la mobilità gioca un ruolo determinante. Secondo l’organizzazione Motus-E, l’Italia è in ritardo di almeno due anni rispetto ai maggiori Paesi europei. Il nostro Paese presenta una incredibile penetrazione di veicoli privati fossili, al primo posto in Europa (6 auto ogni 10 abitanti) con un tasso di utilizzo del 5%, e una età media che sfiora gli 11 anni.

Tuttavia, la rincorsa della mobilità elettrica è in pieno svolgimento: i due mesi di stop assoluto hanno solo rallentato una rivoluzione che, entro il 2030, vedrà elettrificato il 50% del parco circolante al mondo. Sul blog di Fratelli Giacomel si parla di questo trend e di altre novità legate alle auto elettriche e alla green mobility.

Ad esempio, si raccontano i falsi miti sui veicoli elettrici: in un Paese come il nostro, dove spesso l’auto è ancora considerata uno status symbol da esibire, si pensa che un’auto elettrica non possa competere a livello di performance con i tradizionali motori a combustione. Questo non è vero: la coppia generata da un motore elettrico è superiore a quelle degli altri motori, e quindi l’accelerazione è più spinta e la guida risulta più sportiva.

Oppure, molte persone credono che dopo pochi anni le batterie delle auto elettriche siano da sostituire, con conseguente percossa economica per la manutenzione. Era così in passato: oggi le batterie hanno un ciclo di vita pari a quello della macchina stessa. Ad esempio, dopo circa 8 anni le batterie agli ioni di litio garantiscono ancora il 70% della loro capacità.

O ancora: le auto elettriche sono più costose delle auto tradizionali. È vero che il costo iniziale è maggiore, ma - incentivi a parte - la manutenzione ha costi inferiori (non si paga il bollo e non esistono elementi come la cinghia di trasmissione o il cambio d’olio) e il costo del rifornimento è circa della metà rispetto a benzina e diesel. Il costo totale, considerato anche questi elementi, è pressoché equivalente.

Con le case di produzione che stanno lavorando attivamente per rendere sostenibile tutto il ciclo di produzione (batterie comprese) e lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica pubblica che affianca la ricarica domestica, stanno cadendo le ultime barriere di resistenza alla green mobility. Quella che fino a pochi mesi fa sembrava una novità del futuro sta diventando il modo di spostarsi nel presente. Tu sei pronto a salire a bordo?

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