Porsche, obiettivo 2030: 80% di veicoli elettrificati

Porsche, obiettivo 2030: 80% di veicoli elettrificati
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Elettrico, avanti tutta: la Casa di Zuffenhausen punta al 50% di venduto elettrico già nel 2025 per arrivare all’80% a fine decennio
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
19 marzo 2021

Alla fine, anche Porsche ha alzato bandiera bianca: malgrado la penetrazione dei veicoli elettrificati sul suo fatturato sia ancora marginale, avendo riguardato il 17% del totale venduto nel 2020, i dirigenti si sono allineati al “credo elettrico” indicato dal Herbert Diess per l’intero Gruppo Volkswagen, stabilendo per i prossimi anni una decisa sterzata nella gamma di prodotto.

Infatti, nel 2025 metà dei veicoli venduti dovrà essere tutta elettrica, percentuale destinata a salire fino all'80% nel 2030: l’ambizioso traguardo permetterà di arrivare alla "carbon neutrality" sull’intera catena di produzione.

«Realizzeremo questo obiettivo evitando e riducendo sistematicamente le emissioni di CO2 - ha detto Oliver Blume, amministratore delegato di Porsche - Il prossimo passo sarà quello di esigerlo anche dai nostri fornitori. Chiunque sviluppi per nostro conto celle per batterie deve produrle solo con energia sostenibile: oggi gli accumulatori sono ancora prodotti secondo procedimenti che richiedono molta energia: obbligando i nostri fornitori a usare energia sostenibile, l'impronta di carbonio migliorerà notevolmente. Entro dieci anni, la stessa batteria sarà riciclabile per oltre il 90% ed allo stesso tempo ridurremo le sostanze inquinanti contenute nelle batterie, come il cobalto».

Nel ricordare come i principali impianti Porsche, quelli di Zuffenhausen, Weissach e Lipsia, abbiano già raggiunto la neutralità climatica attraverso l'uso di energia rinnovabile e biogas, Blume ha annunciato lo stanziamento per i prossimi dieci anni di oltre un miliardo di euro per la decarbonizzazione, da investire in turbine eoliche, energia solare e altre misure a difesa dell’ambiente. 

Ma non è tutto: «La Taycan Cross Turismo - ha detto ancora Blume - presentata all'inizio di marzo, è la prima vettura che resterà CO2-neutrale per tutto il ciclo di utilizzo. Non vogliamo compensare, ma evitare: quindi non compreremo certificati di CO2 da altre aziende, ma eviteremo del tutto di generare emissioni. Dove non è possibile risparmiare energia, usiamo elettricità proveniente da fonti rinnovabili».

Gli obiettivi strategici di Porsche sono stati illustrati in occasione della presentazione del bilancio 2020, che malgrado la pandemia si è chiuso con risultati davvero notevoli per il brand tedesco: infatti, si è registrato un nuovo record di ricavi, per 28,7 miliardi di euro, 177 milioni in più sul 2019; il risultato operativo è sceso da 4,4 a 4,2 miliardi, per un margine in calo dal 15,4% al 14,6%, che resta comunque molto vicino all’obiettivo dichiarato del 15%.

A sostenere le performance finanziarie è stata la tenuta delle consegne, in calo di appena il 3% a 272.162 unità malgrado la pandemia; da segnalare l’exploit del mercato cinese, diventato il principale per Porsche, dove le consegne sono addirittura cresciute del 3%, arrivando a 88.968 unità, compensando quasi del tutto i cali registrati in Europa (80.892 unità, -9%) e Stati Uniti (57.294 veicoli, -7%).

Il modello più richiesto è la Cayenne, che con 92.860 unità consegnate cresce dell’1% e supera la Macan, che arriva a 78.124 esemplari (-22%); flette anche la Panamera (25.051 unità, -23%), mentre tra i modelli classici la 911 arriva a 34.328 veicoli (-1%) e le 718 a 21.784 (+6%); bel balzo, infine, per la Taycan, che dalle 813 unità del 2019 arriva a 20.015 nel 2020, risultato che porta ad ipotizzare, grazie anche al prossimo arrivo della versione esemplari Cross Turismo, l’obiettivo delle 30.000 unità alla portata per questo modello.

Infine, una nota sugli occupati: Porsche ha mantenuto il loro numero costante a quota 36.000 e per il futuro non si sono nubi all’orizzonte: «Nessun dipendente deve preoccuparsi: abbiamo concluso un accordo di garanzia del posto di lavoro che assicura l'impiego fino al 2030 - ha spiegato il direttore finanziario Lutz Meschke - Non stiamo tagliando alcun posto di lavoro e non stiamo eliminando nessuna filiale. Al contrario, stiamo investendo nei nostri dipendenti e nel nostro futuro. Un lavoro che sta dando i suoi frutti: Porsche ha aumentato ancora la sua efficienza e abbassato la soglia di profitto. Da questa situazione, intendiamo conseguire il nostro obiettivo strategico di un margine del 15% anche nel 2021, nonostante la difficile situazione economica».

Porsche ha anche deciso di erogare come premio per i risultati ottenuti nel 2020 un bonus  di 7.850 euro ai quasi 27.000 dipendenti tedeschi, cifra importante anche se minore rispetto ai 9.700 dell’anno scorso.

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