Suzuki Misano, la nuova Dolce Vita è in salsa jap

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Suzuki Misano, la concept sviluppata dagli studenti del Master in Transportation Design di IED Torino, unisce le due anime della casa nipponica, le auto e le moto. E reinterpreta il concetto di Dolce Vita, in salsa jap futuristica
29 aprile 2021

Misano, una parola che suona quasi giapponese, ma in realtà nasconde in sé tutta l’italianità della culla dei motori italiana, del motorsport nostrano. È questo il nome che è stato scelto per la concept targata Suzuki sviluppata dagli studenti del Master in Transportation Design di IED Torino. Chiamati, nel brief della casa nipponica, a reinterpretare il concetto di Dolce Vita, coniugato in ottica futura. Con in mente una parola giapponese, Kairyo, a simboleggiare un cambiamento positivo, in un connubio tra funzionalità e bellezza che è evidente nelle linee eleganti, ma allo stesso sportive, degli esterni. 

Suzuki Misano nasce dalla volontà di unire le due anime del brand nipponico. Quello automotive, all’insegna della praticità e della funzionalità. E quello delle due ruote, fatto di entusiasmo, di un’esperienza di guida coinvolgente. Lunga 4 metri, la Misano ha una impostazione che strizza l’occhio alle moto, con delle sedute asimmetriche in tandem, una dietro l’altra. Il powertrain, rigorosamente elettrico, consta di un motore per ogni ruota. Una configurazione che ha dato ampio spazio di manovra ai giovani designer.

A cominciare dai vani per riporre oggetti, posti nel cofano e sul fianco, con un’apertura esterna simile a quella di un bus, ma anche la possibilità di accedervi dall’interno. E a colpire, all’interno dell’abitacolo, è la presenza di un volante che prende le forme di una cloche, a sublimare l’unione tra due e quattro ruote. Vi si incentrano tutti i comandi. E i touchscreen sono praticamente a portata di dito: si possono utilizzare senza staccare le mani dalla cloche. Il pacco batterie è posizionato sul fianco, in modo tale da lasciare i sedili in una posizione quasi da kart, a tutto vantaggio dell’esperienza di guida.

Molto interessante è anche il trattamento della calandra. Non necessaria per il raffreddamento su una vettura elettrica, si evolve venendo integrata nella firma luminosa. E contribuendo all’efficienza aerodinamica della vettura, convogliando i flussi d’aria. È questa la visione del futuro della mobilità degli studenti, che hanno una posizione privilegiata per capire come si sta evolvendo la mobilità. Il perché lo spiega il rettore dello IED, Riccardo Balbo: «Il design è per natura ibrido, si spinge oltre i limiti, verso il cambiamento. Anche la mobilità è ibrida. E la concept è la dimostrazione di come la macchina così come la conosciamo possa evolversi, diventare ibrida. È un modo per lanciare una goccia nel mare della ricerca sul futuro della mobilità».

«Suzuki si è sempre focalizzata sulla vita e sull’entusiasmo del consumatore. Funzionalità, efficienza, ma anche performance: c’è tutto questo in Misano. L’innovazione è alimentata dalla passione dei design. I nuovi designer apriranno nuove porte per il settore automotive, stiamo entrando in una nuova area», spiega il direttore del Suzuki Design Center, Kimihiko Nakada. Suzuki Misano sarà esposta al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino da sabato 15 maggio a domenica 6 giugno 2021.

Misano è progettata dagli studenti del Master in Transportation Design IED Torino a.a. 2019/20: Stefano Bizzo (Italia), Karan Chowdhury (India), Michele Coen Pirani (Italia), Shreyas Pratap Dalvi (India), Chetan Rajkumar Dekate (India), Emir Demircioglu (Turchia), Thomas Daniel Faragalla (Francia), Jonathan Farah (Libano), Leonardo Ferraro (Italia), Vigneshwar Ganesh (India), Shachar Koren (Israele), Alejandro Llisterri Vicente (Spagna), Bhavjyot Singh Mann (India), Luca Milesi (Italia), Sebastiano Miraka (Albania), Rushabh Mistry (India), Ram Kaushik Ragala (India), Linda Ravella (Italia), Aldo Rosario Russo (Italia), Massimo Salpietro (Italia), George Schelfaut (Belgio), Shubham Sen (India), Nicolò Vallauri (Italia), Pratyush Sanjay Wasule (India). Il Master in Transportation Design è coordinato da Michele Albera, mentre il Progetto di Tesi è stato supervisionato da James Hope.

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