Xiaomi, le armi per sbarcare in Europa sono pronte: la SU7 Ultra da 1.548 CV in testa

Xiaomi, le armi per sbarcare in Europa sono pronte: la SU7 Ultra da 1.548 CV in testa
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Quello che a prima vista potrebbe sembrare un semplice newcomer nel mondo dell’auto è in realtà uno dei più potenti colossi tecnologici della Cina: Xiaomi. Noto in Europa – e in particolare in Italia – per i suoi smartphone dall’eccellente rapporto qualità/prezzo, il gigante dell’elettronica ha ora puntato l’obiettivo su un settore completamente nuovo: l’automotive
16 maggio 2025

Xiaomi non ha intenzione di fare il suo ingresso nel mercato europeo con timide citycar elettriche. Il suo biglietto da visita è un vero e proprio bolide elettrico: la SU7 Ultra, una supercar da 1.548 CV (1.146 kW) in grado di scattare da 0 a 100 km/h in meno di due secondi e superare i 350 km/h di velocità massima. Prestazioni che lasciano a bocca aperta, soprattutto considerando che il marchio automobilistico Xiaomi esiste solo dal 2023.

Il primo modello, la Xiaomi SU7, è stato presentato a fine 2023 ed è una berlina elettrica di circa 5 metri, già disponibile in Cina da inizio 2025. Offre fino a 800 km di autonomia (secondo il generoso standard cinese CLTC), una ricarica ultra-rapida a 800 Volt, e un’aerodinamica da record con un coefficiente di resistenza all’aria di appena 0,195. Le batterie sono fornite da giganti come BYD, CATL e CALB, e il design richiama – non troppo velatamente – la Porsche Taycan.

Ma il prezzo è ciò che sconvolge davvero: in Cina, la SU7 parte da circa 32.000 euro – una cifra che in Europa oggi basta a malapena per una compatta ben equipaggiata. La versione SUV YU7, prevista per metà 2025, promette uno stile sportivo simile al Ferrari Purosangue, a un prezzo stimato di 38.000 euro.

Xiaomi vuole l’Europa

Xiaomi non è una sconosciuta nel Vecchio Continente e, in Paesi come la Spagna, l'azienda è leader di mercato nella telefonia mobile, e in Germania figura stabilmente tra i primi tre marchi. Anche per questo motivo, l’interesse per l’arrivo del marchio nel settore automobilistico europeo è altissimo. Il debutto è previsto entro il 2027, ma l’azienda ha già grandi progetti: un centro di sviluppo a Monaco di Baviera è in fase di pianificazione, segnale chiaro delle ambizioni europee.

Fondata nel 2010 da Lei Jun come startup software con l’interfaccia Android MIUI, Xiaomi ha rapidamente scalato le classifiche globali diventando uno dei maggiori produttori mondiali di smartphone. Oggi, la sua missione è chiara: "Making quality technology accessible to everyone". Un obiettivo che ora include anche le auto elettriche, integrandole in un ecosistema connesso di dispositivi smart: dalle TV agli scooter elettrici, fino agli elettrodomestici intelligenti.

Nonostante il successo tecnologico, non mancano le critiche. Infatti, Xiaomi è spesso accusata di scarsa trasparenza nella gestione dei dati degli utenti e assenza di impegni chiari sulla sostenibilità ambientale. Greenpeace ha più volte sottolineato la bassa riparabilità dei prodotti e la mancanza di obiettivi climatici concreti. Anche il trattamento dei dati personali desta preoccupazione in Europa, dove i timori per possibili violazioni della GDPR restano attuali.

Xiaomi utilizza da sempre il logo “Mi”, acronimo di “Mobile Internet”, ma anche interpretato come “Mission Impossible” – un riferimento alla sua filosofia di rendere accessibile la tecnologia di alta qualità a tutti. Una visione che ora si estende anche alla mobilità elettrica, con un piano che include una piattaforma automobilistica proprietaria, un’intera gamma di modelli e un ecosistema AIoT integrato.

 

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