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Tesla potrebbe presto ampliare il proprio campo d’azione nel Vecchio Continente, puntando non solo sulle auto elettriche ma anche sull’energia.
La società californiana ha infatti presentato, a fine luglio, la richiesta ufficiale alle autorità di regolamentazione britanniche per ottenere la licenza di distribuzione elettrica. Se l’iter dovesse andare a buon fine, sarebbe la prima volta che Tesla fornirà energia a clienti privati al di fuori del Texas, il mercato statunitense dove è già attiva con un modello integrato che combina produzione, accumulo e vendita diretta.
Il Regno Unito, storicamente uno dei mercati più ricettivi a innovazioni e nuove offerte energetiche, rappresenterebbe dunque il banco di prova per un’espansione su scala europea. In realtà, Tesla non parte da zero: dal 2020 dispone di una licenza per produrre elettricità nel Paese attraverso impianti fotovoltaici, ma finora i contratti erano limitati a progetti business. Ora l’intenzione è quella di portare nelle case dei consumatori un’offerta di energia a tariffe competitive e basata su fonti rinnovabili, replicando il modello texano.
Il possibile debutto nel settore della distribuzione rafforzerebbe la posizione di Tesla come player energetico a tutto tondo, accanto ai prodotti già in commercio – dai sistemi di accumulo domestico agli impianti solari – e darebbe concretezza a una strategia di diversificazione sempre più necessaria.
Il tempismo, del resto, non è casuale: le vendite globali di Tesla hanno registrato un rallentamento nel secondo trimestre del 2025, mentre la concorrenza nel mondo elettrico si intensifica con nuovi modelli e listini sempre più affollati. A ciò si aggiunge un clima mediatico che non sempre gioca a favore di Elon Musk, complice anche il peso delle sue posizioni politiche.
Guardare al business dell’energia significa per Tesla affrancarsi parzialmente dalle oscillazioni del mercato automobilistico, notoriamente volatile, e aprirsi a un flusso di ricavi potenzialmente più stabile e resiliente. Un passo che, se concretizzato, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per l’azienda, con l’Europa come teatro principale della prossima sfida.