Esteban Ocon frena Stefano Domenicali: "Sprint a ogni gara? No, la Formula 1 non è la MotoGP"

Esteban Ocon frena Stefano Domenicali: "Sprint a ogni gara? No, la Formula 1 non è la MotoGP"
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Esteban Ocon non ci sta all’idea di trasformare la Formula 1 in una “copia” della MotoGP. Secondo il pilota francese della Haas, aumentare le Sprint e accorciare troppo i Gran Premi rischierebbe di togliere valore alla tradizione e alla strategia che rendono unico lo spettacolo della F1. Meglio pochi cambiamenti mirati che una rivoluzione radicale
12 settembre 2025

Prima che la Formula 1 tornasse in pista la scorsa settimana a Monza, il paddock è stato scosso dalle parole di Stefano Domenicali. Parlando del nuovo pubblico del Circus, sempre meno propenso ad assistere a gare lunghe, il CEO della F1 ha suggerito di aumentare i weekend con format Sprint, eliminare eventualmente le tre sessioni di prove libere e ridurre la durata dei Gran Premi. Inevitabilmente la notizia è stata commentata dai piloti, che però non si sono mostrati favorevoli a modifiche radicali al programma tradizionale. A offrire uno spunto interessante è stato in particolare Esteban Ocon.

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“Ovviamente penso che sia sempre utile riflettere su cosa possa essere meglio per il nostro sport – ha esordito il pilota francese, incontrato lo scorso giovedì nel motorhome della Haas –. Sicuramente sono qui da molto tempo e ho visto diversi formati di gara: l’introduzione delle Sprint, il sistema con pneumatici diversi in qualifica, il vecchio formato delle Sprint… sono state provate molte cose. Penso sia positivo che ci venga chiesto un parere, anche da Stefano. Detto questo, secondo me non c’è bisogno di fare grandi cambiamenti rispetto a quello che abbiamo”.

Ocon ha poi portato un esempio concreto: il Motomondiale, che oggi prevede libere, prequalifiche e qualifiche, valide sia per la Sprint del sabato che per la gara lunga della domenica. “Passare a uno stile tipo MotoGP sarebbe un po’ estremo. Avere una Sprint a ogni gara non penso migliorerebbe necessariamente lo spettacolo. Da fan, quello che vuoi è vedere più corse. Viviamo in un mondo di consumi dove cerchiamo contenuti più spesso, come quando guardiamo una serie su Netflix e non vogliamo aspettare troppo tra una stagione e l’altra. Ma allo stesso tempo, a volte è bello aspettare pazientemente e godersi il Gran Premio: è una cosa importante, e io sono più per quella filosofia. Mi piace aspettare un po’ per emozionarmi di nuovo quando la gara arriva”.

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Il francese non si è dunque detto d’accordo con l’idea di aumentare in modo eccessivo il numero di Sprint, mentre si è mostrato più aperto sul tema della durata dei Gran Premi. “Stefano ha ragione: alcune gare sono un po’ lunghe, come Singapore, che dura oltre due ore. Accorciarle leggermente non cambierebbe molto lo spettacolo. Ma piste come Monza o Spa possono risultare troppo corte: serve tempo perché le strategie si sviluppino, come abbiamo visto a Zandvoort. Gli ultimi dieci giri sono sempre pazzeschi perché la gara è abbastanza lunga e le strategie si incrociano: è lì che nasce lo show. Quindi va valutato con attenzione. Sono sicuro che FOM e FIA lo analizzeranno correttamente, ci chiederanno cosa ne pensiamo e da lì si deciderà. Ma, secondo me, non tutto deve essere completamente cambiato”.

E sulle prove libere? “Credo siano necessarie per settare la macchina e avere la certezza di ciò che facciamo prima di andare in qualifica. Anche con tutto questo tempo in pista non è facile mettere a punto le vetture. Nei weekend con Sprint prepari la macchina e poi speri che sia tutto ok. Ma questo è anche quello che piace ai fan: un po’ di imprevedibilità. Rendere noi e i team meno comodi aumenta lo spettacolo. Quindi sì, capisco. È vero che, come tifoso, la FP1 non sia la sessione più seguita. Forse meno prove potrebbero funzionare, mantenendo un formato simile a FP3 e qualifica come ora, e poi la gara domenica. Oppure solo FP2… potrebbe funzionare. Ma alla fine è uguale per tutti, e per me la cosa importante è lavorare con il formato che si ha”.

Infine, sulla possibilità di dare più importanza alle qualifiche: “Potrebbe rendere il weekend più pepato, ma dipenderebbe molto da chi ha un buon simulatore e ha fatto bene i compiti a casa. Ogni tanto sarebbe interessante, tipo una super pole, come una volta quando avevamo una sola possibilità ma con prove precedenti. Metterebbe un po’ di pressione ai team, e sarebbe positivo”, ha concluso Ocon.

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