F1, Carlos Sainz: "Sono ancora io l’ultimo vincitore Ferrari. Se avrà la macchina, il prossimo sarà Leclerc, lui sa cogliere le occasioni"

F1, Carlos Sainz: "Sono ancora io l’ultimo vincitore Ferrari. Se avrà la macchina, il prossimo sarà Leclerc, lui sa cogliere le occasioni"
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Carlos Sainz è ancora l’ultimo pilota ad aver regalato una vittoria alla Ferrari. Nel weekend di Monza, lo spagnolo ha riaperto il cassetto dei ricordi: quell’impresa in Messico resta una ferita dolceamara per la Rossa e per i suoi tifosi
11 settembre 2025

Con la bandiera a scacchi del Gran Premio d’Italia 2025 si è conclusa la sedicesima gara disputata da Carlos Sainz come pilota della Williams. Il suo ambientamento nel team di Grove procede, anche se con qualche difficoltà di troppo, come la penalità ricevuta in Olanda due settimane fa. Lo spagnolo ha accettato una nuova sfida professionale, ma un filo rosso lo lega ancora alla sua vecchia squadra, la Ferrari. A distanza di quasi un anno, infatti, Sainz resta l’ultimo pilota ad aver portato la Scuderia sul gradino più alto del podio in Formula 1.

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Correva il Gran Premio del Messico 2024 quando il madrileno colse la sua ultima vittoria iridata, che fu anche l’ultima festa per il team di Maranello. A ricordarglielo, nel weekend di Monza, ci ha pensato il pubblico presente sotto il suo hotel – lo stesso che divideva con la Ferrari – riaprendo il cassetto dei ricordi del numero #55, ancora fortemente amato dai tifosi. Ai microfoni di DAZN, Sainz ha parlato con sincerità e orgoglio di quella vittoria, la sua, l’ultima della Rossa: “È bello avere quella vittoria, soprattutto perché è stata una vittoria splendida per me, lì in Messico, una vittoria che per me è stata fondamentale, e l’abbiamo ottenuta. L’ultima vittoria”, ha dichiarato.

E ha aggiunto: “Se avranno una macchina vincente, Charles sarà di nuovo quello incaricato di vincere, perché sappiamo che quando gli si dà l’opportunità, anche lui la coglie”. Parole semplici, ma dense di significato. Il riferimento a Leclerc non è casuale: Sainz ha sempre riconosciuto il talento del suo ormai ex compagno di squadra, capace di trasformare ogni occasione in un potenziale trionfo. Ma nelle sue frasi traspare anche un filo di orgoglio personale: quel giorno, in Messico, l’occasione fu sua. E lui non la lasciò sfuggire.

La cornice era quella dell’Autódromo Hermanos Rodríguez, un circuito che da sempre regala emozioni particolari. In quella gara Sainz seppe interpretare al meglio ogni fase: gestione della pressione, ritmo costante, lucidità nelle scelte strategiche. Una vittoria “fondamentale”, come l’ha definita lui stesso, perché sanciva non solo un traguardo personale, ma anche un segnale forte in una carriera costruita su lavoro silenzioso, grinta e capacità di adattamento. Non fu soltanto il successo di un pilota: fu un trionfo che riportò la Ferrari sul tetto del mondo, anche se solo per una domenica. E che oggi, col senno di poi, assume un valore ancora più simbolico: da allora, nessuna altra gioia è arrivata per i tifosi della Rossa.

Quella vittoria in Messico, che inizialmente sembrava solo una tappa di un percorso ancora tutto da scrivere, si è trasformata col tempo in un simbolo. Il simbolo di un digiuno che dura troppo, di una Ferrari che lotta, che sfiora il bersaglio – come accaduto prima della pausa estiva con Leclerc in pole e in testa per gran parte della gara in Ungheria – ma che non riesce a tornare regina con la continuità che i suoi tifosi reclamano da anni.

Ogni Gran Premio senza un trionfo allunga l’ombra di quel ricordo. Sainz, che oggi corre vestito di blu, diventa così paradossalmente un punto di riferimento: l’ultimo ad aver dato al Cavallino Rampante ciò che più desidera, una vittoria. E questo fa sì che le sue parole, pronunciate a Monza, risuonino come un misto di nostalgia e monito. Nonostante l’addio, Carlos Sainz non ha mai nascosto il suo legame con la Ferrari. Il suo percorso a Maranello è stato fatto di alti e bassi, di momenti intensi e di scelte difficili. Ma quell’ultima vittoria resta come una cicatrice luminosa, qualcosa che né lui né la Scuderia potranno dimenticare.

E mentre lui costruisce il suo presente alla Williams, i tifosi della Ferrari continuano a guardare avanti, sperando che presto sia Charles Leclerc – o Lewis Hamilton quando troverà il feeling con la SF-25 – a spezzare l’incantesimo. Perché la Rossa non può vivere di ricordi. Eppure, fino a quando quel giorno non arriverà, il nome di Sainz resterà lì, legato a doppio filo all’orgoglio e al rimpianto.

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