F1, Toto Wolff avverte McLaren: "Ordini di scuderia pericolosi. Hamilton e Rosberg erano due leoni, con Norris e Piastri la situazione è diversa"

F1, Toto Wolff avverte McLaren: "Ordini di scuderia pericolosi. Hamilton e Rosberg erano due leoni, con Norris e Piastri la situazione è diversa"
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Toto Wolff lancia l’allarme alla McLaren: gli ordini di scuderia possono creare precedenti pericolosi. Il duello tra Norris e Piastri non è Hamilton contro Rosberg, ma il team dovrà comunque scegliere con attenzione per non compromettere la gara e il campionato
10 settembre 2025

Il Gran Premio d’Italia a Monza si è chiuso con una vittoria schiacciante della Red Bull, che sembra aver finalmente trovato la giusta finestra di utilizzo della RB21. I tracciati a bassissimo carico aerodinamico favoriscono infatti le prestazioni della vettura di Milton Keynes. A soffrirne, invece, è stata la McLaren che, come già accaduto in Canada, ha mostrato qualche vulnerabilità con la MCL39, pur riuscendo a conquistare il podio. Tuttavia, un aspetto che – a detta di Toto Wolff – non sembra ancora perfettamente oliato nel sistema di Andrea Stella è la gestione dei piloti.

Immagine di copertina: ANSA

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Durante la gara brianzola, il muretto box ha richiamato al pit-stop Oscar Piastri, allora in terza posizione, prima di Lando Norris, secondo alle spalle di Max Verstappen. Stella ha spiegato che la scelta era dettata dalla necessità di proteggere Piastri dall’arrivo di Charles Leclerc, che con gomme più fresche stava riducendo il distacco. In genere, i team danno priorità al pilota che occupa la posizione migliore, ma la McLaren ha preferito fermare prima l’australiano, creando così un precedente delicato. Quando è stato il turno di Norris, un errore umano – un meccanico ha ritardato nel fissare il bullone all’anteriore sinistra – ha ulteriormente complicato la situazione. Il pit-stop lento ha fatto perdere a Norris la seconda posizione in favore del compagno di squadra. Andrea Stella è quindi intervenuto con un ordine di scuderia per ristabilire le posizioni iniziali: Piastri ha lasciato passare il britannico, tornando in terza piazza.

Commentando la scelta, Stella ha dichiarato: «Apprezzo il lavoro dei ragazzi oggi, soprattutto in nome dell’equità. Non si trattava solo di correttezza, ma di coerenza con i nostri principi. A prescindere da come andrà il campionato, ciò che conta è che venga rispettato lo spirito delle corse e i valori costruiti insieme ai nostri piloti». Il team principal ha aggiunto: «I pit-stop non erano pensati per favorire uno scambio di posizioni. Volevamo fermare prima Piastri e poi Norris, coprendo l’attacco di Leclerc e lasciando margine in caso di bandiera rossa o safety car. L’intento era chiaro: non modificare la classifica. Purtroppo, il pit-stop lento di Lando ha generato la situazione, ma ci è sembrato giusto ripristinare l’ordine precedente e poi lasciare i piloti liberi di correre».

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Resta però un interrogativo: se più avanti nel campionato fosse Piastri a trovarsi nella situazione di Norris, il britannico – oggi a 31 punti di distacco – rispetterebbe ancora un ordine di scuderia? A dare un consiglio a Stella e Zak Brown è intervenuto Toto Wolff, forte della sua esperienza nella gestione del duello interno tra Hamilton e Rosberg: «Se avrei fatto lo stesso in una situazione simile, con due piloti in lotta per il campionato? Domanda interessante. Non c’è un modo giusto o sbagliato di agire. Sono curioso di vedere come evolverà la situazione. Si è creato un precedente difficile da gestire. Perché se la squadra commette un altro errore – non un pit-stop, ma un problema tecnico – che fai? D’altra parte, non è giusto che un pilota in rimonta perda punti a causa di un errore del team. Credo che capiremo se la scelta di oggi è stata corretta solo a fine stagione, quando la lotta si accenderà».

Wolff ha ricordato anche la gestione del duello Hamilton-Rosberg: «Oggi posso dire che nel 2016 avrei dovuto lasciare correre liberamente i piloti. Con il vantaggio che avevamo e il titolo Costruttori praticamente già garantito, era giusto lasciarli combattere, rispettando una sola regola: duello duro ma senza contatti. Se ci fossero stati contatti, allora sarebbe toccato a noi intervenire. Probabilmente avrei dovuto gestire meglio così, invece di provare a controllare troppo. Avevamo due “animali” diversi in macchina: Lewis e Nico, due combattenti feroci che non facevano sconti. A volte è stato difficile per il team. Oggi non vedo la stessa situazione». Qual è la differenza tra le coppie Rosberg-Hamilton e Piastri-Norris? «Lewis era già campione del mondo: due leoni che si affrontavano senza tregua. Oggi è diverso, e non voglio creare troppe aspettative».

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Infine, Wolff ha lanciato un avvertimento alla McLaren: «Mantenere equità tra Norris e Piastri può essere un gioco pericoloso. Non c’è una risposta netta. Oggi la decisione era corretta: invertire le posizioni era giusto. Ma cosa succede la prossima volta se la macchina non parte o si rompe una sospensione? Si rischia una catena di precedenti difficile da gestire. L’importante è avere una strategia chiara: o lasci i piloti correre liberamente, o cerchi di bilanciare tutto nel modo più equo possibile, sapendo però che a volte ti si ritorce contro. Ricordo Budapest, quando Valtteri non riusciva a superare Raikkonen: invertimmo le posizioni per dare una chance a Lewis, ma ci eravamo accordati per tornare alla situazione originale se non fosse riuscito a passare. Così abbiamo fatto, anche se Valtteri era distante, perché quella era la regola stabilita prima della gara. Qualsiasi strada si scelga, l’importante è la chiarezza».

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