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“La causa specifica che ha portato alla squalifica è stato il verificarsi inatteso di un forte porpoising, che ha indotto ampie oscillazioni verticali della vettura”, ha spiegato Andrea Stella dopo aver analizzato la dinamica che ha condotto all’estromissione di Lando Norris e Oscar Piastri dal Gran Premio di Las Vegas per l’usura eccessiva dello skid. “Il livello di porpoising è stato aggravato dalle condizioni in cui la vettura ha operato durante la gara e non era previsto sulla base di quanto avevamo osservato nelle prove, né in base alle previsioni della finestra operativa della vettura per la gara”, ha proseguito il team principal della McLaren alla vigilia dell’appuntamento in Qatar.
Foto copertina: ANSA
“Sulla base dei dati raccolti nelle prove, non riteniamo di aver corso rischi eccessivi in termini di altezza da terra. Avevamo anche aggiunto un margine di sicurezza per qualifica e gara rispetto alle prove, in termini di distanza dal suolo. Tuttavia, tale margine di sicurezza è stato annullato dall’insorgenza imprevista delle ampie oscillazioni verticali, che hanno causato il contatto della vettura con l’asfalto. La condizione di porpoising sviluppata in gara è stata inoltre difficile da mitigare, poiché anche la riduzione della velocità — un’azione che teoricamente dovrebbe aumentare la distanza da terra — è risultata efficace solo in alcune parti del circuito, mentre in altre si è dimostrata controproducente”.
Una doppia squalifica che pesa moltissimo in termini di classifica piloti: Max Verstappen è ora a pari punti con Oscar Piastri e a 24 lunghezze da Lando Norris. Poteva essere evitata? “Dai primi giri era chiaro dai dati che il livello inatteso di porpoising sarebbe stato un problema. Siamo riusciti a monitorare meglio la situazione sulla vettura di Lando grazie alla telemetria, mentre è stato più difficile su quella di Oscar, dopo aver perso uno dei sensori che utilizziamo per rilevare il livello di contatto col suolo”.
“Ci siamo resi conto relativamente presto che quel livello di porpoising stava generando un’elevata energia di usura dello skid, ed è per questo che entrambi i piloti hanno iniziato a prendere contromisure in varie sezioni del circuito. Purtroppo, abbiamo constatato che, a causa della finestra operativa della vettura e delle caratteristiche del tracciato, la maggior parte di queste azioni non è stata sufficientemente efficace nel ridurre il porpoising”. Stella e il team hanno imputato la situazione ai pochi dati disponibili per deliberare l’assetto della MCL39: solo la prima sessione di libere si è svolta senza intoppi, la seconda è stata interrotta dalle bandiere rosse e la terza si è disputata con gomme da bagnato a causa delle condizioni umide della pista.
“Abbiamo verificato insieme al delegato tecnico che la misurazione dello spessore dello skid fosse corretta. Anche se l’usura eccessiva è relativamente minima e localizzata in un solo punto (0,12 mm per Lando e 0,26 mm per Oscar), il regolamento è molto chiaro: lo skid posteriore deve essere di almeno 9 mm alla fine della gara in ogni punto”, ha sottolineato Stella. “A differenza delle regole sportive o finanziarie, non esiste proporzionalità nell’applicazione delle penalità per le infrazioni al regolamento tecnico. La stessa FIA ha ammesso che questa mancanza di proporzionalità dovrebbe essere affrontata in futuro, per evitare che infrazioni tecniche minori o accidentali — con benefici prestazionali minimi o nulli — portino a conseguenze sproporzionate. Va inoltre ricordato che la FIA ha sottolineato come l’infrazione non fosse intenzionale, né vi fosse un tentativo deliberato di aggirare il regolamento, e che esistessero circostanze attenuanti, come spiegato ai commissari”.
In Qatar il tempo a disposizione per deliberare il set-up sarà nuovamente ridotto: tornerà il format Sprint per l’ultima volta in stagione, con un’unica ora di prove libere prima delle qualifiche e della mini-gara. In Texas, con il doppio DNF di Piastri e Norris, i dati della Sprint — fondamentali per l’assetto nella seconda parte del weekend — erano troppo pochi, motivo per cui la McLaren ha adottato un approccio più conservativo. Anche in Qatar ci si troverà di fronte allo stesso problema? “Le condizioni sperimentate lo scorso weekend, che hanno portato all’insorgenza del porpoising e a un eccesso di contatto col suolo rispetto alle previsioni, sono molto specifiche della finestra operativa della vettura a Las Vegas e delle caratteristiche del circuito. Abbiamo un metodo consolidato e collaudato di impostare la vettura e siamo fiduciosi che ciò ci porterà a un piano ottimale per le prossime gare, a partire dal Lusail International Circuit. Tuttavia, impariamo da ogni lezione, e quella di Las Vegas ci ha fornito informazioni utili sulla finestra operativa della vettura e sul regime di porpoising”, ha chiarito Stella.
Inevitabile chiedersi se la doppia squalifica cambierà l’approccio generale del team: “Ciò che è accaduto a Vegas è dovuto a un’anomalia nel comportamento della vettura, non al risultato di un inseguimento eccessivo o irragionevole della prestazione. Il nostro modo di agire e pensare come team, con forte attenzione alla performance, ci ha portato dove siamo oggi: due titoli Costruttori consecutivi e due piloti in vetta al campionato con due gare ancora da disputare. Come Team impariamo costantemente dall’esperienza e calibramo il nostro approccio di continuo: utilizzeremo certamente qualsiasi informazione ottenuta dalla situazione vissuta a Vegas”.
E lo spirito a Woking? “Passeggiando in fabbrica questa settimana, sono rimasto particolarmente colpito da quanto profonda e solida fosse la base culturale del team. La reazione è stata totalmente focalizzata sull’assimilare gli insegnamenti, eliminare qualsiasi negatività e assicurarci di uscirne più forti da questo tipo di situazione. Sono stato molto felice di vedere come il Team sia diventato un gruppo maturo di corridori uniti e proiettati al futuro. Episodi come questo ti fanno crescere: sono dolorosi, non ha senso nasconderlo, ma anche il dolore fa parte del nostro sport. Non esiste una cultura del biasimo in McLaren, ma piuttosto una cultura di progresso e crescita costanti. Sono sicuro che ognuno di noi non vede l’ora che arrivi il venerdì pomeriggio in Qatar, per offrire a Lando e Oscar la migliore vettura possibile, permettendo loro di essere gli unici piloti in grado di vincere il titolo mondiale”.
A questo punto, classifica alla mano, è inevitabile chiedersi come si comporterà la McLaren con le regole d’ingaggio tra i due piloti. Con Max Verstappen a soli 24 punti da Lando Norris, Andrea Stella e Zak Brown sacrificheranno Oscar Piastri o li lasceranno liberi di correre? “No, non c’è motivo per farlo — ha risposto il team principal —. Abbiamo sempre detto che finché la matematica non dirà il contrario, lasceremo ai due piloti la possibilità di lottare per la vittoria finale, e così sarà in Qatar. Non dimentichiamo che, se qualcuno ci avesse detto a inizio stagione che ci saremmo trovati in questa situazione con due gare rimanenti, avremmo firmato subito! Ora andremo a lottare per la doppia corona mondiale con fiducia e consapevolezza della nostra forza”.